Braccianti agricoli morti a Foggia, la Cgil e la Flai Calabria si mobilitano: “Basta sfruttamento

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“Non ci sono parole per commentare il drammatico incidente, il secondo nel giro di poche ore, che ha portato alla morte di dodici persone, dodici lavoratori agricoli, tutti migranti, lungo le strade del foggiano. Non ci sono parole adatte per esprimere il senso di rabbia e frustrazione derivante dalla consapevolezza che i due tragici incidenti sono la conseguenza diretta di quella che è la condizione di molti lavoratori del settore agricolo, che quotidianamente, per pochi euro, mettono a repentaglio la loro vita e la loro sicurezza, anche e solo per recarsi nei campi. E ancor di più, non ci sono parole adatte per osservare come solo ora, di fronte a questa ennesima carneficina annunciata, con ipocrita disinvoltura, in molti, soprattutto le istituzioni più volte sollecitate al riguardo, scoprano le condizioni a cui sono costretti i lavoratori braccianti”.

Lo affermano in ina una nota congiunta Angelo Sposato (Segretario Generale Cgil Calabria) e Bruno Costa (Segretario Regionale Flai-Cgil Calabria”

“Fenomeni come sfruttamento, illegalità, sottosalario e caporalato, come ben dimostrano ancor di più i dati, tragici, disperati e disarmanti, evidenziati nel “Quarto Rapporto agromafie e caporalato” dell’Osservatorio “Placido Rizzotto” della Flai Cgil – presentato solo qualche giorno fa a Roma -, continuano ad esistere, nonostante la legge 199/2016, che continua in larga scala a rimanere inattuata. Queste morti, chiedono con forza di dire basta a ogni forma di sfruttamento. Come Cgil e come Flai della Calabria, saremo a Foggia, mercoledì 8 agosto, per partecipare alla manifestazione unitaria, indetta per denunciare quanto sta accadendo. È necessario che le istituzioni preposte agiscano, come chiediamo da anni”.

“Come sindacato confederale e di categoria, inoltre, anche nella nostra regione, – si legge nerlla nota in questione – continueremo a pressare le istituzioni affinché accolgano le nostre proposte nel campo dell’agricoltura: dal collocamento pubblico, obiettivo da raggiungere per sconfiggere il caporalato ed agevolare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, alla redazione di un protocollo d’intesa con la sede Regionale dell’INPS, i Centri per l’Impiego, la Direzione Regionale del Lavoro, le Prefetture, le parti sociali ed i soggetti preposti al trasporto, per l’istituzione di apposite convenzioni per l’introduzione del servizio di trasporto a tariffe agevolate per le lavoratrici e i lavoratori agricoli operanti nelle aziende dislocate sul territorio, così come adeguate politiche per l’incontro fra domanda e offerta di servizi abitativi e di ospitalità dei lavoratori e delle lavoratrici stagionali per contrastare la nascita di ghetti e mettere i lavoratori in condizioni abitative dignitose e salubri. Solo così si può offrire riscatto ai lavoratori agricoli, ma anche alle aziende del settore, e migliorare ed emancipare l’agricoltura dell’intera regione”.

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