Joppolo-Nicotera, Oliverio sui luoghi dell’alluvione: “Responsabilità delle istituzioni sì, ma anche incuria dei cittadini”. Parte il secondo step per i lavori della Sp 23

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“Responsabilità delle istituzioni sì, ma anche incuria da parte dei cittadini. Nel corso dei decenni c’è stata una cultura diffusa a sottovalutare le cose, hanno costruito dove non dovevano. Nell’alveo di un corso d’acqua non si edifica e chi lo ha permesso ha fatto un grave danno”.

E’ quanto afferma il presidente della Regione, Mario Oliverio che, nella mattinata di ieri, accompagnato dal direttore della Protezione civile regionale, Carlo Tansi e dal commissario di Calabria Verde, Aloisio Mariggiò, ha effettuato un sorvolo di ricognizione con l’elicottero sulle aree della costa tirrenica vibonese colpite, nella notte fra venerdì e sabato, dall’ultima alluvione, in particolare sui due comuni Joppolo e Nicotera, per poi effettuare una serie di sopralluoghi nel territorio comunale joppolese. Qui è stato raggiunto dal prefetto di Vibo Valentia, Giuseppe Gualtieri, dal responsabile regionale del demanio idrico, Gianfranco Comito, dal consigliere regionale Michele Mirabello e dal sindaco della cittadina tirrenica, Carmelo Mazza insieme al consigliere Ambrogio Scaramozzino e al presidente del consiglio comunale, Florinda Albino.

“Adesso sarà necessario avviare una pulizia a monte – dichiara Oliverio – pulendo i torrenti e prendendo in considerazione, perciò, una sistemazione idraulica di tutto il bacino”. Tanta la gente esasperata che ha chiesto, insistentemente, al presidente della Regione un serio impegno per interventi immediati. “Se arriva un’altra alluvione – affermano – saremo punto e a capo. La nostra economia è ormai in ginocchio”. A rassicurare gli animi Tansi. “Siamo già in piena attività – dichiara – perché la macchina dell’emergenza ha funzionato bene grazie anche ai puntali “Allerta meteo” che la Protezione civile ha emanato. C’è già aperto il discorso dello stato di emergenza che la Regione ha chiesto sia per Joppolo che per Nicotera dopo i fatti di giugno, accettato dal dipartimento nazionale ad agosto. Al precedente estenderemo gli ultimi eventi. Sono stati già erogati 500 mila euro per le somme urgenze, a questi saranno aggiunti altri fondi per i lavori necessari di riduzione del rischio”.

Nei due comuni si sono registrati enormi danni per gran parte causati, quindi, per come ribadito più volte dai tecnici, da torrenti e corsi d’acqua ostruiti, alvei utilizzati per il passaggio alle case private o, addirittura, completamente deviati o ricoperti da cemento come successo per i torrenti “Agnone” e “Morte” a Joppolo, ma anche a Nicotera Marina dove, sull’arenile, si sarebbe creato il letto di un fiume a testimonianza di un precedente fosso.

“Protezione civile, Vigili del Fuoco e volontari hanno fatto un lavoro eccellente – afferma il prefetto – pur nella difficoltà oggettiva di operare. Con una serie di progettazioni si cercherà comunque di fare delle modifiche strutturali ben sapendo che siamo indietro almeno di vent’anni. A questo punto è necessario considerare due fattori, le mutate condizione climatiche, perché la concentrazione dell’acqua nell’unità di tempo è cambiata, quindi, l’abolizione delle Province che ha fatto sì che le strade non ricevano più la necessaria manutenzione perché quest’ ultima non ha più le risorse economiche per intervenire. Alcuni tratti dei costoni sovrastanti tali strade sono pertanto più volte franati. Questo non è un alibi, ma la verità. Ciò comporta che noi agiamo sempre in emergenza. Come rappresentante del Governo sarò un spina nel fianco di tutti coloro i quali devono operare. Bisognerà, pertanto, liberare l’alveo di tutti i corsi d’acqua perché sopra sono stati costruiti dei canali, l’acqua ha una forza impressionante e da qualche parte deve pur uscire”.

Necessario è, per Mariggiò, uno studio di quanto accaduto trovando le giuste vie di uscita dopo la realizzazione, a monte, di un’opera idraulica seria. “Purtroppo il territorio ha delle criticità che non si risolvono dall’oggi al domani – afferma Mazza –. Bisogna partire dalla montagna perché è chiaro che quando piove qualcosa non va. Dobbiamo riaprire i fossati per rendere sicuro chi abita in queste zone”.

Questa mattina, alle 11.30, in Regione, si terrà un tavolo tecnico al quale parteciperanno il presidente Oliverio, il responsabile della Protezione civile Carlo Tansi, il sindaco di Joppolo, la terna commissariale di Nicotera e i vertici delle Ferrovie per stilare un programma degli interventi.

STRADA PROVINCIALE 23

Durante il sopralluogo non è passata in secondo piano la chiusura del tratto Joppolo-Coccorino della Sp 23. Entro i primi 15 giorni di settembre si svolgerà, in Prefettura, un tavolo tecnico istituzionale per avviare i necessari lavori di messa in sicurezza del costone. “Ho proposto la soluzione più semplice e veloce – afferma Tansi –, così entro 6-7 mesi la strada sarà riaperta, altre soluzioni progettuali richiederebbero anni di lavoro”. Durante la riunione sarà fissato, quindi, il secondo step. “C’è l’accordo di tutti per questo tipo di intervento rapido e sicuro – dichiara il prefetto –. Le proteste dei cittadini che difendono i propri diritti vanno bene ma non si può pretendere che un sindaco corra il rischio di finire in galera o di pagare danni per aprire una strada. Tutti vogliamo riaprire la Sp23, ma non possiamo far correre il rischio ad altri. Ora lavoreremo per l’apertura del tratto sia per gli operatori turistici che hanno il diritto di riavviare le loro attività, sia per questi bellissimi posti che devono essere valorizzati”.

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