Pino Marasco, il sindaco-infermiere al tempo del coronavirus

Nessun commento Share:

Per Pino Marasco, 54 anni, sposato e padre di tre figli, sono giorni duri. Sulle sue spalle gravano gli incarichi di sindaco, infermiere e padre di famiglia. Le incombenze sono tante e tali che nella sua giornata c’è spazio solo per qualche caffè. Per gran parte dei cittadini è l’uomo giusto al momento giusto. La sua forza sta nella capacità di essere sempre presente a fianco degli amministrati e delle fasce più deboli. Un patrimonio il suo che in questi giorni freddi e in chiaroscuro si rinnova e si alimenta con l’affetto delle persone che in lui trovano un punto di riferimento certo. Il sindaco infermiere, insomma, è diventato un “condottiero”. Lascia casa di buon mattino e ci fa ritorno a notte fonda perché, oggi, il suo compito è quello di correre, previo coordinamento col Dipartimento igiene e sanità dell’Asp, per fare tamponi laddove è necessario accertare possibili focolai di Covid-19. Un lavoro duro e stressante, che affronta con professionalità e competenza anche perché forte della trentennale esperienza maturata nel Reparto malattie infettive dello “Jazzolino”. Sul suo volto rughe di fatica tradiscono stanchezza, ma di staccare la spina non se ne parla.

Sindaco, come si conciliano tutte le cose da fare in una situazione così delicata?

<Non è semplice, ma io, alzandomi al mattino, so che devo fare il possibile per rendermi utile e per alleviare la sofferenza. Nel rincorrersi dei problemi provo a selezionare le priorità e a cercare le soluzioni più efficaci. Purtroppo da quando è cominciata la “guerra” contro il coronavirus posso dedicare pochissimo tempo alla famiglia. Nè mia moglie né i miei figli, tuttavia, mi fanno mancare il loro sostegno. Capiscono il momento difficile e sanno che difendendo la nostra gente difendo anche tutti loro>.

In città il Covid-19 ha già fatto la sua apparizione. C’è da aver paura?

<Possiamo parlare di situazione moderatamente tranquilla. Dopo il primo caso legato al rientro dal Nord di un concittadino, abbiam dovuto fronteggiare la positività di una dipendente comunale residente nel Reggino. Tutto il personale dell’Ente è stato sottoposto a tampone. Abbiamo esteso i controlli anche ai volontari della Protezione civile e ai ragazzi del Servizio civile, che, direttamente o indirettamente, potrebbero essere entrati in contatto con la dipendente positiva. Altri tamponi hanno interessato cittadini residenti sul territorio comunale e nei paesi limitrofi, ma sempre con esiti negativi>.

Ci sono altre iniziative che pensa di mettere in atto?

<Capoluogo, frazioni, uffici comunali, sono stati già oggetto di interventi di sanificazione. Stessa cosa faremo con i negozi. Come sindaco, ho sollecitato l’Asp ad estendere lo screening ai dipendenti in servizio negli uffici e negli ambulatori della struttura ospedaliera, cosa che penso sarà fatta nelle prossime ore. A mio avviso, sarebbe opportuno sottoporre a tampone anche le 32 persone rientrate dal Nord e, attualmente, in quarantena obbligatoria. Ciò per individuare eventuali casi di soggetti asintomatici, che sono i più pericolosi. Sto aspettando disposizioni dall’Asp>.

La gente come sta rispondendo alle misure restrittive emanate dal governo?

<Solo nei primi giorni c’è stato qualche cittadino indisciplinato, poi sono prevalsi atteggiamenti responsabili e consapevoli. Complessivamente, c’è stata una decina di casi di persone verbalizzate e mandate in quarantena obbligatoria, di cui due ancora stamattina (ieri, ndc). Peraltro, è in corso una gara di solidarietà per realizzare e distribuire mascherine, mentre numerosi cittadini, rimanendo nell’anonimato, hanno fatto donazioni a favore di nuclei familiari in seria difficoltà. Sono gesti che non si dimenticano>.

Chi si sta ritrovando a fianco in queste giornate?

<Stiamo lavorando in piena sintonia con i Carabinieri, con la polizia municipale e con tutte le forze dell’ordine, nonché con le associazioni Effatà, Tarantafestival, Udicon e Protezione civile. Da rimarcare anche la sensibilità del Dipartimento di igiene e sanità, del prefetto Francesco Zito e del presidente della commissione straordinaria di Limbadi, Antonio Reppucci. Se tutto andrà per il meglio, il merito sarà anche di tutti loro>.

Quando finirà questa “guerra” a tutto campo?

<Secondo una mia personalissima previsione non prima di metà maggio. Poi, speriamo di poterci totalmente concentrare sulla rinascita del territorio>.

Intanto, arrivano buone notizie per quanto riguarda le due persone positive al coranavirus. Il lavoratore rientrato dal Nord e subito mandato in quarantena domiciliare è in via di guarigione. Non accusa più più tosse e febbre alta e quanto prima sarà sottoposto a tampone. Se risulterà negativo dovrà stare ancora in quarantena e solo se risulterà negativo al secondo tampone potrà brindare allo scampato pericolo. Sta bene anche la dipendente comunale asintomatica, ma positiva al Covid-19.

Condividi questo Articolo
Previous Article

Quando il cuore è d’oro: un guasto ferma il Defender della Protezione civile, i meccanici lo riparano a loro spese e lo fanno ripartire

Next Article

Guardia di Finanza, pubblicato il bando di concorso per l’arruolamento di 930 allievi marescialli

You may also like