Fra i punti più importanti dei  programmi elettorali,  di alcune liste civiche pianigiane, impegnate nella campagna elettorale,  è compreso il tema della conurbazione e della fusione con i comuni limitrofi.

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Fra i punti più importanti dei  programmi elettorali,  di alcune liste civiche pianigiane, impegnate nella campagna elettorale,  è compreso il tema della conurbazione e della fusione con i comuni limitrofi.

Da alcuni anni, intorno a questa ipotesi si è coagulata un’area di pensiero che ritiene ormai improcrastinabile l’avvio delle procedure di fusione di almeno cinque comuni fra cui Cinquefrondi ed Anoia.

E’ una grande opportunità da cogliere, anche in prospettiva di una ripartenza dopo l’epidemia coronavirus, che ha ulteriormente aggravato le condizioni economiche e sociali di un territorio cronicamente in crisi.

Basta semplicemente prendere atto dei  livelli di conurbazione già in essere , dell’alto grado di integrazione dei flussi  dei cittadini tra un paese e l’altro, della condivisione comune di quasi tutte le problematiche e le criticità esistenti sul territorio, per rendersi conto come la nascita di una nuova città, intorno ai 30 mila abitanti, sia una evoluzione naturale e quasi predestinata per un lembo di Piana che, da sempre, ha dimostrato, con grande omogeneità interna, una vivacità culturale, politica e  sociale raramente presente altrove.

Non è solo una questione di accaparrarsi i bonus amministrativi, seppur sostanziosi, previsti per le fusioni dei comuni, con benefit sui bilanci e, cosa non trascurabile, sulle ampliate capacità di assunzione e nemmeno  una questione di difesa dalla crisi demografica, dalla fuga dei giovani, dall’incremento esponenziale dell’indice di vecchiaia,  che purtroppo pure esistono.

Si tratta di fondere e fondare la prima città, dopo Reggio, per popolazione dell’intera ex provincia, creando così un evento di portata storica che cambierà certamente le sorti di tutta la Piana.

Si tratta di porre le basi di un polo di riferimento che sappia confrontarsi alla pari sul piano politico, istituzionale e culturale con la città metropolitana ed evitare una deriva colonizzatrice che si alimenta di frantumazioni e campanilismi.

Si tratta di farlo adesso , prima che i paesi si spopolino ed il territorio venga condannato all’irrilevanza.

Si tratta di fare subito questo tratto di strada a fianco di Sergio Corica e Angelo Sciotto, tra i soci fondatori del comitato  “una città nuova”  e candidati a sindaco rispettivamente a Cinquefrondi ed Anoia , sostenendo le loro liste ed il loro programma , primo passo per il coinvolgimento istituzionale nel processo di fusione.

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