Si è tenuta a Polistena  presso la  Sala Conferenze  della Comunità “Luigi Monti” l’Assemblea Generale del Coordinamento Associazioni “Progetto Città della Piana”, presieduto dall’architetto Armando Foci.

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Si è tenuta a Polistena  presso la  Sala Conferenze  della Comunità “Luigi Monti” l’Assemblea Generale del Coordinamento Associazioni “Progetto Città della Piana”, presieduto dall’architetto Armando Foci.

Nel corso dell’evento sono stati trattati le più importanti tematiche territoriali, di cui si è occupato il Coordinamento sin dalla sua costituzione, dal settembre 2020 ad oggi.

Ha coordinato i lavori  il segretario generale Aldo Polisena.

Il presidente Armando Foci, nel suo lungo e appassionato intervento ha sottolineato che il territorio  ha un forte bisogno e l’ urgenza: di intraprendere nuove strade sperimentando nuovi metodi operativi ;di innovare procedure amministrative obsolete ;di modificare vecchi schemi mentali, politici, gestionali e caratteriali  e di osare di più, anche rischiando.

L’obiettivo dell’associazione è  partecipare alla rigenerazione del processo democratico,  esprimere la propria opinione, ritagliandosi uno spazio di partecipazione nella vita pubblica, stimolare i cittadini, le forze politiche, sindacali, gli enti locali e in generale tutte le istituzioni, mettendosi al loro servizio con idee e proposte innovative.

Inoltre l’associazione vuole elaborare ancora nuove proposte, per sostenere la crescita socio–economica e culturale, per dare più forza e autorevolezza al territorio.

E’ assolutamente indispensabile realizzare moderne infrastrutture materiali e immateriali, la cui carenza costituisce il freno che  impedisce di puntare ad una maggiore e indispensabile coesione sociale e competitività delle attività produttive.

Foci ha affermato che oggi  è il momento giusto , sia per le grandi opportunità che  offre il PNRR, ma anche per i forti rischi che la Calabria corre, se dovesse passare il  progetto dell’autonomia differenziata.

Il PNRR, pur rappresentando un’opportunità,  porta infatti con  sè la pesante zavorra della dimenticata questione meridionale.

Inoltre non si può  dimenticare lo spirito, i principi e le condizioni che hanno animato l’impianto del progetto U.E “il next generation” : e cioè  che il 70% dei fondi doveva essere assegnato in base alla popolazione, al rapporto tra il pil pro capite e quello medio dell’UE e al tasso di disoccupazione medio. Condizioni che avrebbero dovuto far assegnare al sud ben il 65 % dei 240 mld di € di provenienza u.e. con il “Recovery Fund”, e non il 40 %, che ha fatto subire al Sud una perdita secca di circa 60 mld di Euro .

Occorre comunque utilizzare quest’opportunità,  rimboccarsi velocemente le maniche e impegnarsi a recuperare il tempo perduto nei decenni passati.

Secondo Foci   la “Città della Piana” deve essere urbanisticamente lineare e policentrica, che salvi e rafforzi autonomia, tradizioni, culture e folklore dei suoi 33 comuni, ma dentro un patto di sviluppo e in un quadro unitario che preveda la realizzazione dei grandi progetti territoriali di rete.

Deve essere innovativa, per uscire da schemi   fissi e procedure obsolete, mettendosi al passo con i   tempi ;  della lotta al cambiamento   climatico, della produzione di energie alternative   rinnovabili e non inquinanti, dell’ecosostenibilità,  della digitalizzazione; creativa, verde e bella, rigenerando le sue notevoli risorse  ambientali, i suoi splendidi ma degradati       borghi, le sue fiumare e le coste, per farla diventare il   “cuore verde” del Mediterraneo; anche accogliente, per l’esercizio di imprese sempre più  moderne, efficienti e produttive e per la vita e le   attività  sociali dei cittadini; che si proietti con intraprendenza nel Mediterraneo e   che rafforzi le sue radici nel paese e nell’Unione Europea.

I primi problemi da risolvere insieme, di questa nascente città , sono in primis la Sanità e poi il trasporto pubblico locale; le infrastrutture viarie, ;l’immediata messa in esercizio della diga sul Metramo e il rapido completamento della galleria di derivazione delle acque e di tutte le altre opere complementari, e la costruzione delle due centrali idroelettriche, che in piena crisi energetica non possono che far bene all’economia territoriale e nazionale.

Infine Armando Foci ha concluso dicendo che ”il successo del Nord non può  fare a meno di un Sud sviluppato, ma i meridionali devono comprendere che  è  loro interesse organizzarsi, prendere iniziative, assumersi responsabilità”.

Subito dopo si sono succeduti gli interventi di: Mario Lucia, che ha trattato il tema “Crisi della Sanità Territoriale”; di Aldo Polisena che ha trattato il tema ”Smobilitazione del Trasporto Pubblico Locale, Metropolitana di superfice ”;  di Nicola Marazzita  con la “Mancata attivazione della Diga a Galatro e della costruzione delle centrali idroelettriche; di  Domenico Morano, che ha trattato il tema  “Degrado e arretratezza delle infrastrutture viarie, con particolare riferimento alla Pedemontana” e di di Joe Caristena  con “Crisi delle attività produttive e creazione di uno sportello Europa .

A seguire hanno portato il loro contributo :  l’ing. Fabio Scionti già sindaco di Taurianova, che si è soffermato sull’importante ruolo dell’associazione e sulla necessità di investire sule aree interne per evitare lo spopolamento; di Sandro Vitale Coordinatore  provinciale  dell’ Associazione venticinqueaprile AMPA che si è soffermato sui valori della costituzione; di  Vincenzo Bruzzese che si è soffermato sul problema della sanità;  del prof Mariano Mazzullo che ha ricordato le problematiche che attanagliano la città di Oppido Mamertina; di Mimma Sorrenti che ha sottolineato l’importanza del  rilancio del Porto di Gioia Tauro e la costruzione del ponte sullo Stretto di Messina, di Angelo Politi che ha parlato dell’ agricoltura e di Ottavio Ismaele Caruso.

Incisivo l’intervento del dott. Giuseppe Placanica che ha ricordato all’uditorio che l’Ospedale Unico della Piana doveva essere costruito a Cannavà di Rizziconi, ma una serie di  veti incrociati lo hanno impedito.

 

 

 

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