Tra le tante bellezze del nostro patrimonio storico e archiettonico spicca anche la piccola ma deliziosa Chiesa di Santa Chiara.
Edificata, nel periodo normanno-svevo, venne dedicata a Santa Chiara di Assisi. Sul finire del tredicesimo secolo, nell’attiguo complesso monumentale, venne istituito per le ragazze di nobili origini di tutta la regione che decidevano di prendere i voti.
La Chiesa di Santa Chiara – lo ricordiamo – è posta nell’omonimo rione un tempo popolato dalla gente di mare e da agricoltori. La Chiesa prima del restauro era conosciuta come “Chiesa delle anime del Purgatorio” e soprattutto nelle giornate di bel tempo, dallo spiazzo antitante la stessa, è possibile godere di una vista impareggiabile della Pianura di Ravello e di quella di Gioia Tauro.
Questo sito fu chiuso per oltre venti anni ma per impulso della diocesi fu riaperto al pubblico dopo il necessario restauro, nell’aprile del 2006 con una solenne cerimonia alla quale prese parte il vescovo del tempo, mons. Cortese che proprio in quell’occasione, con apposito decreto vescovile decise che la stessa si sarebbe chiamata da quel gionro in poi, chiesa di Santa Chiara.
Sempre durante quella cerimonia, venne riportata all’interno del luogo sacro, la statua di Santa Chiara, opera dell’artigianato umbro dell’XIX° secolo e che era stata donata dalle Suore di clausura di Santa Chiara del monastero di Gubbio.
