L’ex presidente del consiglio comunale, Giovanni Burzì, batte cassa e cita in giudizio il Comune davanti al Giudice di pace di Vibo Valentia chiedendo il pagamento di circa 5mila euro, oltre agli interessi e la rivalutazione monetaria, per il mancato pagamento dell’indennità di funzione. Per rappresentare e difendere le casse comunali, l’attuale primo cittadino, Carmelo Mazza e la giunta hanno dato mandato all’avvocato Giuseppe Renda.
“Nei residui relativi agli anni in cui ha esercitato la funzione – dichiarano i componenti dell’organo esecutivo – non si trovava la dovuta copertura finanziaria per coprire la somma richiesta e, pertanto, spettava al consiglio comunale riconoscere la spesa come debito fuori bilancio”. I periodi di mancata percezione dell’indennità andrebbero da maggio 2011 a febbraio 2014 e successivamente da giugno fino a dicembre 2015, per un totale di quaranta mensilità oltre agli interessi.
A Burzì sarebbe stata corrisposta soltanto la somma di 650 euro corrispondente all’indennità relativa al primo semestre 2016 in quanto tale importo avrebbe trovato capienza nel bilancio di esercizio. L’ex presidente di consiglio avrebbe rifiutato, inoltre, la proposta transattiva di riduzione nella misura del 50 per cento avanzata dal responsabile dell’ufficio Finanziario in considerazione della grave situazione economico-finanziaria in cui versa il Comune non formulando alcuna controproposta. Nessun membro dell’amministrazione Mazza vuole entrare nel merito della legittimità o meno della pretesa di Burzì, “ma – affermano – stigmatizziamo due punti, uno amministrativo che ha del paradossale, ossia la mancata previsione di spesa nei capitoli di bilancio negli anni in cui lo stesso Burzì aveva la delega al bilancio, l’altro di natura politica, avendo Burzì contezza, anche se il dubbio rimane, delle condizioni drammatiche in cui versa la finanza del Comune. La sua pretesa cozza con l’iniziativa assunta dagli attuali consiglieri di maggioranza, presidente compreso e dal sindaco che, rammentiamo, hanno rinunciato ai gettoni di presenza per l’anno 2017”.
