Il Consiglio dei ministri fissato per il prossimo 26 settembre, oltre a decidere la data del referendum costituzionale, potrebbe prendere in esame la proposta di scioglimento del consiglio comunale di Nicotera inoltrata, nei giorni scorsi, al Viminale dal prefetto Carmelo Casabona. Una decisione che, alla luce degli ultimi eventi, appare scontata. Sulla città, in effetti, incombe il terzo scioglimento consecutivo. Un dato sconfortante che farà di Nicotera il comune più mafioso d’Italia. Tre commissioni straordinarie in poco più di dieci anni non ci sono mai stati da nessuna parte. Un “riconoscimento” sconcertante che cozza pesantemente con la storia cittadina fatta di cultura, tradizioni, arte, laboriosità. Intanto, nessuna novità sul fronte investigativo. Il procuratore della Repubblica facente funzioni, Michele Sirgiovanni, prosegue nella ricostruzione dei fatti. Il fascicolo aperto sull’atterraggio dell’elicottero ipotizza i reati di omissione di atti d’ufficio, pericolo per l’incolumità pubblica e abuso in atti d’ufficio. Gli elementi a sua disposizione, peraltro, sono ormai consistenti e per completare il puzzle non dovrebbero mancare tante tessere. Con ogni probabilità, partiranno presto gli avvisi di garanzia tra i cui destinatari viene data per scontata la presenza del sindaco Franco Pagano, del responsabile dell’area tecnica Carmelo Ciampa e del comandante facente funzioni della polizia municipale Gregorio Milidoni.
Il procuratore Sirgiovanni, in ogni caso, vuole vederci chiaro sull’autorizzazione rilasciata alla società Rotortech di San Prisco di Caserta, sulle parentele dello sposo Antonio Gallone, sulla chiusura del traffico con transenne del Comune. In verità, più che di blocco del traffico, in questo caso, si dovrebbe parlare di sua deviazione. La città non è rimasta di certo paralizzata per tre ore. Tra l’altro il viale del castello e piazza Santa Caterina vengono normalmente chiusi al traffico per tutta l’estate senza che ciò crei paralisi veicolare. Le indagini, tuttavia, ruotano soprattutto attorno ad altri aspetti. Peraltro, a sollevare perplessità sull’intera vicenda avrebbe contribuito e non poco la partecipazione del sindaco e del vicesindaco al banchetto nuziale. Commenti e polemiche ruotano anche attorno alla presa di posizione del Pd che con una nota congiunta sottoscritta da Ernesto Magorno e Vincenzo Insardà, rispettivamente segretari regionale e provinciale, avevano sollecitato il sindaco Pagano a fare le valigie senza perdere tempo soprattutto dopo un fuori onda trasmesso da Rai3 e che, a parere del primo cittadino, sarebbe stato carpito in malafede ed estrapolato da un contesto molto più ampio.
Le sollecitazioni dei due rappresentanti del Pd hanno scatenato la dura replica di Pagano il cui nome risulta, tra l’altro, tra i firmatari di un documento presentato a sostegno della candidatura di Insardà alla segreteria provinciale del Pd. <Su Insardà, mio amico e compagno di scuola – afferma Pagano – meglio stendere un velo pietoso>. In realtà, il sindaco, anche se alle recenti regionali lo aveva votato, non è iscritto al Pd e, quindi, al congresso non aveva potuto votare per Insardà. Questi, peraltro, non solo non esita a confermare la sua presa di distanze dal sindaco e dalle sue dichiarazioni, ma sottolinea anche che il Pd è l’unica forza politica che sino ad oggi ha sollecitato Pagano a lasciare libero il campo <per restituire spazio ai cittadini onesti e laboriosi di Nicotera>.