Le condizioni dell’acqua che sgorga dai rubinetti sono migliorate, ma la gente non si fida e non mancano le critiche all’amministrazione comunale. Il sindaco Giulia Russo, in realtà, sulla scorta dei risultati delle analisi effettuate dall’Asp lo scorso 14 novembre per accertare la potabilità dell’acqua, ha subito provveduto alla revoca della delibera che ne vietava l’uso per fini alimentari. Il provvedimento, però, non lascia tranquilli i componenti del Comitato spontaneo dei cittadini di Santa Domenica, che da tempo si battono per far sì che nelle abitazioni arrivi acqua potabile. A loro avviso, sorprende il fatto che, dopo un lungo periodo di criticità idriche, <l’amministrazione comunale si precipiti a ritirare l’ordinanza di divieto, limitandosi alla presa d’atto della prima campionatura utile senza fare opportuni approfondimenti, peraltro richiesti più volte dal comitato>. Sorprendente anche il fatto che <da qualche mese, proprio in concomitanza con le date dei prelievi, l’acqua sia caratterizzata da un odore acre, probabilmente a causa dell’iperclorazione che certamente ne corregge, temporaneamente, i difetti ma, sicuramente, non giova alla salute dei consumatori>. I componenti del Comitato spontaneo lamentano anche una parziale pubblicizzazione dei parametri delle analisi il che impedisce all’utenza di rendersi conto, in maniera chiara, dell’evolversi della situazione. I dubbi sono tanti. <Cos’è cambiato – si chiedono i cittadini – rispetto al passato? L’acqua erogata proviene da un’altra sorgente? E’ stata sostituita la rete di distribuzione? E’stato fatto uno screening per capire quali cause hanno determinato il problema o semplicemente si ritiene esaustiva l’istallazione di filtri che si limitano a correggere alcune criticità di fatto nascondendo la polvere sotto il tappeto?>. A tutto ciò il comitato aggiunge il cambio del punto di prelievo che prima era costituito dalla fontana pubblica di piazza Monumento, già chiusa a scopo precauzionale, mentre ora è stata spostato a ridosso del serbatoio e, quindi, prima che l’acqua entri nella rete di distribuzione. I cittadini, comunque, addebitano all’amministrazione comunale la responsabilità di aver proceduto alla revoca della delibera che vietava l’uso dell’acqua per fini domestici senza prima aver effettuato ogni possibile controllo sull’intero territorio comunale. Ciò avrebbe consentito di escludere con certezza ogni possibile rischio per la salute pubblica evitando il persistere di incertezze.
A stretto giro di posta arriva la replica del primo cittadino Giulia Russo a parere della quale la revoca dell’ordinanza di non potabilità dell’acqua dello scorso 18 marzo è frutto di attente valutazioni da parte dell’amministrazione comunale che non solo, prima di agire, ha preso atto dei risultati delle analisi diffusi dall’Asp, ma ha preteso e ottenuto un incontro con la stessa Asp, l’Arpacal e la Sorical <per avere la certezza che la situazione fosse realmente rientrata nei parametri di legge>. Presente anche il commissario prefettizio di Nicotera Lucia Iannuzzi, l’incontro s’è tenuto l’8 novembre 2016 nella sede dell’Azienda sanitaria. Nessun interesse quindi <a precipitarsi a revocare l’ordinanza>, ma piuttosto <una decisione ponderata e documentata>. Il sindaco Giulia Russo precisa ancora che <ottenuta tutta la documentazione necessaria e non sussistendo più le condizioni che avevano determinato l’assunzione di quella ordinanza era dovere della sottoscritta revocarla>. Aggiunge che a rendere inutilizzabile l’acqua delle frazioni di Santa Domenica e Santa Maria era la presenza di manganese il cui parametro è rientrato nei limiti di legge. Ne consegue che <tutte le ulteriori dichiarazioni riportate nell’articolo di ieri – sottolinea la sindaca – sono non solo non veritiere, ma non basate su ulteriori analisi e prelievi che possano smentire i dati ufficiali pervenuti dall’Asp e dall’Arpacal>. Respinge, pertanto, al mittente <la strumentalizzazione politica> rimarcando che <i dubbi che si palesano nell’articolo di ieri sono fuori luogo e pretestuosi>.