– ROSARNO , 27 DIC –
Fonte: Blog Pupari&Pupi. Rubrica di scritti corsari quasi quotidiani di Pino Màcino
Avv. Pino Màcino*
“Non si trova su un altro pianeta. Si trova a Rosarno , a due passi delle nostre case. La tendopoli di Rosarno torna a far parlare di sè, con i duemila disperati accampati in condizioni subumane.L’ associazione dei “medici per i diritti umani” denuncia con forza uno stato di cose che pare non possa avere soluzione. Duemila persone accampatek per consentire alla asfittica economia agricola della Piana di Gioia Tauro di sopravvivere. Se scomparissero gli schiavi di Rosarno, crollerebbe la coltura agrumicola, il caporalato avrebbe un colpo micidiale e gli operatori economici si dovrebbero finalmente confrontare con se stessi, con il dominio mafioso sulle produzioni ed i trasporti, con la impossibilità di avere un progetto di futuro di quella Piana che era il fiore all’occhiello della economia calabrese, con capacità di innovazione nelle culture, nella commercializzazione e nei trasporti…al tempo in cui a lavorare erano i braccianti del luogo, le spedizioni erano effettuate con i treni, quando la qualità del prodotto faceva la differenza. Confrontatevi, se ne avete il tempo, con il lavoro duro dei produttori costretti a vendere a pochi centesimi al kilo e ne sentirete di belle. La droga della distruzione delle produzioni ha giocato in agricoltura più della integrazione sull’olio…che ha fatto crollare le produzioni vere e creare un ceto parassitario, aiutando l’abbandono delle terre sempre più monopolio del malaffare. Ma siamo a Rosarno e non se ne deve parlare. Se non scoppiano le rivolte…non se ne deve parlare. La Prefettura stila rapporti e si caccia il pensiero. La periferia dell’impero non conta. Nè socialmente, nè politicamente. Ed accorgersene non conviene.”
*Su gentile concessione dell’Avv. Pino Macino, arguto pensatore di ruvide notizie, sapientemente, rese popolari.