L’Italia è un territorio ricco di storie su apparizioni di fantasmi e spettri, sempre affascinanti, sempre agghiaccianti. I momenti più propizi per “avvistarli” sono durante i solstizi e gli equinozi come: nel solstizio d’inverno (21 dicembre), nell’equinozio di primavera (21 marzo), nel solstizio d’estate (21 giugno) e nell’equinozio d’autunno (23 settembre). Altri momenti favorevoli sarebbero la festa celtica di Samhain, corrispondente ad Ognissanti o Halloween (31 ottobre-1° novembre), quella di Beltane (30 aprile-1° maggio) e i giorni di tempora.
Detto così sembrerebbe uno scherzo ma quelli della rivista on-line “Snap Itlay-raccontiamo l’Italia” sono serissimi e hanno addirittura stilato un elenco di luoghi in Italia dove sono stati “avvistati” fantasmi. E a sorpresa, tra i castelli “infestati”, ci sarebbe quello di Pizzo calabro, edificato dal Re Ferdinando D’Aragona, nel quale, nel 1815, venne rinchiuso re Gioacchino Murat. Lo stesso sito ci informa che “Molte sono state le congetture a proposito del seppellimento della salma e del rinvenimento dei gioielli personali posseduti al momento della cattura dello stesso Murat” e che “la gente del luogo racconta che di notte si sentono rumori di catene nella navata della chiesa come se lo spirito di Murat chiedesse vendetta e che sempre in quella chiesa una donna ha affermato di aver visto il fantasma di Murat coperto di ermellino aggirarsi nell’aria”.
Il viaggio poi prosegue in altri celebri luoghi, dove spettri, catene e lenzuoli volanti paiono non mancare: il castello di Castellammare di Stabia, che sarebbe abitato da una donna di mezza età, vestita di rosso, il Castello di Fosdinovo, nei pressi di Sarzana (MS), nel quale sarebbe possibile imbattersi nel fantasma di una giovane dama dai capelli biondi ovvero Maria Bianca Malaspina, che si dice, visse una vita licenziosa o il castello di Oramala, nel quale, durante i mesi invernali ed autunnali, si sentirebbero delle voci sinistre insieme con il rumore di cavalli lanciati al galoppo e di battaglie, di armi. Si continua poi con il Castello di San Leo, in Emilia-Romagna, in provincia di Rimini, dove Cagliostro, lamentadosi e vagando per la rocca, pare che cerchi disperatamente una degna sepoltura così da poter trovare la sua pace eterna, o il Castello Sforza, a Imola (BO), dentro il quale vagherebbe inquieto lo spettro di Caterina, terribile esponente della nobile famiglia che diede il nome al maniero.
Insomma Pizzo e gli altri luoghi citati come i tetri castelli della Scozia? E chissà cosa ne penserebbe il buon Murat di questa storia, lui un sovrano pervaso di spirito illuministico e quindi scevro da ogni superstizione? Un ulteriore aggiunta di misterioso fascino comunque – questo è certo – ad uno dei posti più suggestivi della Costa degli dei.
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