Pescatori sul piede di guerra, in Calabria e non solo. Da questa mattina infatti è in corso uno sciopero che sta provocando parecchi disagi a chi deve recarsi in Sicilia in quanto lo sciopero in corso a Villa San Giovanni – dove gli scioperanti hanno bloccato i sottopassaggi che conducono agli imbarcaderi -ha costretto le compagnie di navigazione, a dirottare su Reggio calabria il traffico marittimo.
L’agitazione è stata proclamata dalle sigle sindacali di CGIL – CISL – UIL per difendere i diritti dei pescatori, i quali, a loro volta – in contrasto con le politiche regionali, nazionali e comunitarie – si sono detti pronti a consegnare le imbarcazioni e le licenze se le loro istanze non troveranno accoglimento. Sul posto in segno di solidarietà anche una rappresentanza di pescatori provenienti dal Cilento, in Campania.
Secondo un indagine fatta nel 2015 da Confsalpesca, la crisi che ha investito il settore ittico è evidente dal momento che “negli ultimi dieci anni l’occupazione è scesa del 40%, la redditività delle imprese è diminuita del 31%, mentre i costi di produzione sono aumentati del 53%”. La perdita complessiva di posti di lavoro sarebbe stimata in 18mila unità. Una crisi che è anche il frutto del gravissimo declino degli habitat e delle risorse ittiche, decimate da anni di pesca intensiva e distruttiva e da politiche che hanno favorito i grandi pescherecci che hanno svuotato il mare e impoverito le comunità che dipendono dalle risorse del mare.
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