Tropea: a Maud De Boer il premio “Donne libere”.

Nessun commento Share:

E’ stato assegnato a Maud de Boer nella suggestiva cornice del salone del Museo Diocesano di Tropea, gremito di giovani e di rappresentanti delle agenzie formative del territorio, il premio “Donne libere” organizzato dall’istituto superiore di Tropea diretto da Beatrice Lento.

Maud de Boer – classe 1944 –  è un giurista olandese, è il Rappresentante Speciale delle Nazioni Unite contro la vendita di bambini, la prostituzione infantile e la pornografia infantile. Precedentemente è stata vice segretario generale del Consiglio d’Europa dal 2002, fino al 2012, anno in cui è andata in pensione.

La De Boer è nata a Hoensbroek, nei Paesi Bassi, ha studiato lingua e letteratura francese e poi legge presso l’Università di Leiden. È specializzata nelle relazioni internazionali e nel diritto del lavoro, e ha conseguito la laurea nel 1969 con una tesi sulla parità di trattamento fra donne e uomini nel quadro della legislazione comunitaria. E’ entrata a far parte del Consiglio d’Europa nel 1969 e, successivamente, del segretariato legale della Commissione europea per i diritti umani. Ha poi ricoperto diversi incarichi nell’ambito del Consiglio d’europa ed è stata viceministro della Corte europea dei diritti dell’uomo.

Dopo aver ripercorso la sua carriera densa di incarichi in tutto il mondo, la De Boer si è soffermata sul suo attuale compito al servizio dell’Onu evidenziando le tante ingiustizie e le violenze a cui, ancora oggi, in molte parti del mondo sono vittime i bambini.

Diversi gli interventi che si sono succeduti per rendere omaggio all’illustre ospite: quello della studentessa Silvia Ventrice che ha presentato il video del Flash Mob eseguito dagli studenti sulla spiaggia sottostante lo scoglio dell’Isola e che per l’occasione ha recitato un poema di Paul Eluard (“Libertè J’ecris ton nome”); quello di Carlo di Bella che ha narrato ai presenti la storia del piccolo 12enne Iqbal Masih – un bambino operaio, sindacalista e attivista pakistano, diventato un simbolo della lotta contro il lavoro infantile – ucciso nel 1995 in circostanze oscure forse dalla cosidetta “Mafia dei tappeti”; quello dell’allieva Giorgia Pansa che ha invece interpretato la storia di Anna Maria Scarfò, la giovane di San Martino di Taurianova stuprata dal branco che, dopo anni di sevizie, viene aiutata dai carabinieri a cui è riuscita a confidarsi.

Le performances teatrali realizzate nel corso della manifestazioni sono state rese possibili grazie alla collaborazione di Maria Grazia Teramo, presidente dell’associazione culturale Laboart.

E’ infine intervenuto l’architetto tropeano Luigi Giffone con un intervento sulla bellezza della libertà e sul’esigenza di salvaguardarla.

Condividi questo Articolo
Previous Article

A Bivona mattinata di proteste da parte dei migranti.

Next Article

G 7, asse Franco-Tedesco. La Merkel sfiducia Trump mentre Putin a Versailles incontra Macron e a Cannes la giuria premia il film Russo Loveless.

You may also like