Il Comitato spontaneo, nato in occasione della notizia di un istituendo centro di accoglienza per cittadini stranieri a Nicotera, è stato ricevuto dai commissari straordinari del Comune (in foto Adolfo Valente e Nicola Auricchio) venerdì 30 giugno alle ore 10.30.
Il Comitato, alfine di sgomberare ogni equivoco su eventuali speculazioni di tipo razzista, ha messo subito in chiaro di non aver nulla contro i migranti, bensì contro tutta la vicenda che ruota intorno, ritenuta poco trasparente. La stessa, infatti, vede Nicotera scelta non secondo lo spirito della legge sull’accoglienza, che prevede l’integrazione come condivisione bilaterale e non come un atto impositivo ed unilaterale, ma in base a criteri che nulla hanno a che fare con gli interessi della collettività.
Necessitavano, infatti, una propedeutica informazione ed un approfondito confronto sulla delicata questione culturale e sociale dell’accoglienza e ospitalità di un centro migranti a Nicotera. Invece, tutto è calato dall’alto ed imposto dalla burocrazia dimostratasi insensibile a quelle tematiche sociali utili ad un inserimento condiviso nella comunità nicoterese che vede 168 migranti in arrivo per essere alloggiati in una struttura alberghiera a 4 stelle da riconvertire e destinare all’accoglienza migranti. Il Comitato ha fatto rilevare ai Commissari che l’area antistante l’hotel Miragofo (in foto) è stata individuata nel Psc comunale come area da destinare alla Protezione Civile quale polo strategico individuato per il punto di raccolta di centinaia di persone, in caso di calamità.
Altresì l’hotel in questione insiste nelle immediate adiacenze antistante il polo scolastico comprendente Liceo Classico e Istituto Tecnico Industriale, nonchè, nelle immediate vicinanze della struttura, vi sono gli adiacenti plessi di scuola materna e asilo nido.
Non si intende generare allarme, ma l’ubicazione necessita di un minimo di verifica sociale e non solo di una mera e superficiale scelta generica come fosse un immobile qualsiasi. Non dovesse essere scelto l’hotel individuato, non vi sarebbe alcun danno ai migranti i quali, verrebbero accolti in altre strutture della provincia, già messe a disposizione dai partecipanti alla gara indetta dalla prefettura.
Probabilmente verrebbe esclusa l’associazione culturale “Acuarinto”, ma, scorrendo la graduatoria, ne beneficerebbero altre partecipanti ed altre strutture individuate in altri comuni della Provincia.
Il Comitato ha altresì contestato la scelta squisitamente burocratica di una struttura alberghiera privata che viene così sottratta alle aspettative di sviluppo turistico e ricettivo della città, atteso che la stessa struttura alberghiera, ha anche beneficiato di un finanziamento Por 2000/2006 pari a euro 2.154.000,00 (duemilionicentocinquantaquattromila) per la ristrutturazione, finanziando con soldi pubblici una sala congressi avveniristica di circa 500 posti, impianti sportivi comprendenti anche una grande piscina, arredi moderni interni ed esterni, e quant’altro utili e vitali per mettere in attività una realtà necessaria e tanto attesa per il rilancio turistico di Nicotera che, se necessario, va ulteriormente aiutata, semmai, a riaprire in questo specifico settore.
La proprietà – avendo ottenuto un finanziamento pubblico che sappiamo essere sostenuto dalle tasse che ogni cittadino versa nelle casse dello Stato che li trasforma in contributi agevolati alle imprese – seppur non obbligata dal punto di vista formale, lo era di sicuro su quello sostanziale e bene avrebbe fatto ad informare la città della scelta dell’accoglienza di migranti e del relativo cambio di destinazione d’uso dell’immobile, avendo così la possibilità di preparare per tempo un confronto tra l’associazione culturale “Acuarinto” e le numerose realtà associative nicoteresi, tradizionalmente acculturate e preparate alle sfide sociali.
Invece, si è preferito procedere nel silenzio – la Acuarinto partecipava ad un bando di gara prefettizio del 20.12.2016 – e, nelle more delle formalità di aggiudicazione, veniva messa a disposizione della stessa associazione culturale Acuarinto con sede ad Agrigento, la struttura alberghiera nicoterese. Il tutto senza il minimo coinvolgimento della città, delle associazioni di volontariato, della società civile, della Chiesa locale, ecc.
Ancora oggi, nonostante il verbale di aggiudicazione della gara del 5.4.2017 e successivo verbale del 22.6.2017, a seguito di ricorso al Tar di una delle società partecipanti, sul sito della prefettura non vi è alcuna traccia del modello compilato dell’allegato 5 del bando di gara, nel quale l’ Acuarinto, aggiudicataria di 168 posti su un totale di 650, avrebbe indicato sin dal 25 gennaio 2017, la disponibilità dell’hotel ubicato in città dichiarando, ai sensi dell’art. 47 e 76 d.p.r. n. 445/2000, “che saranno utilizzate per i servizi oggetto della proposta le strutture di seguito indicate e che le stesse sono in possesso dei necessari requisiti di conformità urbanistica, edilizia ed impiantistica, e rispondenti alle prescrizioni in materia di prevenzione incendi ed igienico-sanitaria.”
Sui contenuti di tale dichiarazione, il Comitato ha avanzato le proprie riserve ai commissari straordinari del Comune di Nicotera, in quanto risultano in atto, dopo la data della suddetta dichiarazione, lavori di adeguamento alla struttura e, la stessa proprietà, avrebbe depositato di recente al Comune di Nicotera, una Scia in tal senso, a dimostrazione, se fosse vero, che la dichiarazione a suo tempo rilasciata da Acuarinto, potrebbe essere mendace. In tal senso, il Comitato ha invitato i commissari a verificare ogni cosa e farsi latori, qualora le segnalazioni trovassero conferma, in prefettura di tali eventuali criticità.
E’ stato pure rilevato dai rappresentanti il Comitato che la gara, indetta dalla prefettura con regolare bando, è stata aggiudicata il 22.6.2017 e, nello stesso bando, si riportano le seguenti clausole di salvaguardia :
Art 1) Ente appaltante – Le strutture offerte in sede di gara dovranno essere disponibili all’accoglienza dei migranti entro 5 giorni dalla comunicazione dell’aggiudicazione definitiva da parte della prefettura.
ART.5) DURATA E LUOGO DI ESECUZIONE DELL’ACCOGLIENZA: Il servizio è eseguito nelle strutture, da indicarsi nell’apposito prospetto (Allegato 5), che devono essere nella disponibilità del soggetto affidatario ed ubicate nel territorio della provincia di Vibo Valentia.
Le strutture offerte in sede di gara dovranno essere rese disponibili all’accoglienza dei migranti entro 5 giorni dalla comunicazione dell’aggiudicazione definitiva da parte della prefettura, in caso contrario non si procederà alla stipula della convenzione.
6.1- REQUISITI GENERALI E SPECIALI : La partecipazione alla presente procedura di gara è riservata agli operatori in possesso, a pena di esclusione, dei requisiti minimi di partecipazione di carattere generale, tecnico-professionale e economico-finanziario di seguito indicati. Requisiti di carattere generale: – insussistenza delle cause di esclusione di cui all’art. 80 del D.Lgs n.50/2016.
L’ art. 80 del D.Lgs n.50/2016 riporta delle clausole che potrebbero rientrare nell’esclusione dell’Acuarinto, che vanno meglio analizzate e più approfondite dal punto di vista legale, ad esempio l’art. 12 e il punto f-bis) del medesimo, riportano rispettivamente:
art.12. In caso di presentazione di falsa dichiarazione o falsa documentazione, nelle procedure di gara e negli affidamenti di subappalto, la stazione appaltante ne dà segnalazione all’Autorità che, se ritiene che siano state rese con dolo o colpa grave in considerazione della rilevanza o della gravità dei fatti oggetto della falsa dichiarazione o della presentazione di falsa documentazione, dispone l’iscrizione nel casellario informatico ai fini dell’esclusione dalle procedure di gara e dagli affidamenti di subappalto ai sensi del comma 1 fino a due anni, decorso il quale l’iscrizione è cancellata e perde comunque efficacia.
F-bis)- L’operatore economico che presenti nella procedura di gara in corso e negli affidamenti di subappalti documentazione o dichiarazioni non veritiere……..
L’hotel in questione ha avuto una gestione travagliata negli anni tanto da rimanere chiuso e non attivo per molti anni ed anche in questa stagione estiva si prevedeva la chiusura.
Con la messa a disposizione, in affitto o in comodato d’uso, alla Acuarinto di Agrigento, si procede alla nuova e diversa destinazione d’uso non più tutristico-alberghiera, bensì a servizi di accoglienza a favore di cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale.
Anche per questo aspetto, i rappresentanti del Comitato hanno messo a conoscenza dei commissari che risulta pendente tra la Regione e la proprietà della struttura alberghiera, una causa civile iscritta al ruolo n° 320/2010/R.G.C., che verte su contestazioni nelle rendicontazioni di spese relative al citato finanziamento Por 2000/2006 il quale, tra l’altro, contiene una dichiarazione sottoscritta notarilmente tra le parti il 30.6.2008, di un vincolo di destinazione turistico alberghiera di 15 anni a far data dall’avvenuto collaudo finale del quale, ad oggi, si disconosce la data. Ammesso che lo stesso sia stato effettuato, attesa la causa in atto, in ogni caso i termini sarebbero ancora in corso e renderebbero inutilizzabile la struttura, poiché ancora non sono scaduti i 15 anni del vincolo.
I commissari a conclusione dell’incontro, ritenuti oggettivamente rilevanti i punti esposti dai rappresentanti del comitato, hanno invitato gli stessi a consegnare la petizione con la raccolta firme, nonché, predisporre una memoria scritta, documentando quanto esposto in sede di incontro, onde poter verificare preventivamente per quanto di competenza, alfine di inviare alla Prefettura una relazione completa, utile alle valutazioni del caso.