Giunto ormai al terzo anno il rapporto di UniCredit e Touring Club offre – in 116 pagine corredate da grafici e tabelle – uno spaccato del turismo in Italia molto interessante.
“L’Italia – si legge nella premessa – è infatti da sempre una delle destinazioni più presenti nell’immaginario di ogni turista: siamo il Paese con la più grande e lunga tradizione turistica al mondo. Ad oggi il settore Viaggi e Vacanze, con il suo indotto, contribuisce al 10,3% del nostro PIL, portando ricchezza e lavoro al nostro territorio. E L’Italia si conferma tra i principlai player del turismo mondiale con oltre 50.7 milioni di arrivi (quinta a livello mondiale) subito dopo Cina, Usa, Spagna e Francia.
Ma come se la cva la nostra regione in questo importante settore? Cominciamo col dire che con 8.151.234 presenze la nostra regione è in quindicesima posizione fra le regioni italiane molto lontano da regioni come il Veneto (63,2 milioni di presenze), la Toscana (44,3 milioni di presenze) o la Lombardia (37,8 milioni di presenze) ma anche dai suoi competitors meridionali come la Sicilia (14.5 milioni di presenze), la Puglia (13.52 milioni) e la Campania (18.85 milioni).
La Calabria risulta poi in 19° posizione per la spesa dei turisti calcolata in milioni di euro, in 17° posizione in Italia per numero di esercizi turistici (2.931) e al 13° posto per numero di letti totali (187.764). Il 54% dei posti – letto viene offerto dagli alberghi, il 34.9% da campeggi e villaggi turistici, il 3.5 dagli agriturismi, il 3,5% da B&B e il 2,2% da alloggi in affitto. leggendo il rapporto si scopre inoltre l’alto tasso di stagionalità del turismo calabrese visto che il 9.8% degli arrivi si colloca a Giugno, il 24.8% a Luglio (contro una media nazionale del 17.8%) e il 37.1% ad Agosto contro una media nazionale del 21.0%). La Calabria inoltre si colloca solo in 17° posizione tra le regione italiane le cui strutture turistiche sono recensite.
I turisti stranieri più attratti dalla nostra regione sono i tedeschi che costituiscono il 28.3% del flusso turistico totale seguiti dai francesi (9.5%) e dai cechi (5.9%).
L’impatto del settore turistico (comprese le attività legate al mondo della ristorazione) sull’occupazione e di 26678 unità, un dato che veda la Calabria in 16° posizione in Italia. In totale quindi sul totale degli occupati in questo settore su tutto il territorio nazionale il 9.9% sono calabresi un dato alto se si considera che la calabria rappresenta solo il 3% della popolazione nazionale. Per quanto riguarda invece la distribuzione percentuale delle presenze turistiche nelle province calabresi risulta in testa Cosenza con il 34,8% del dato complessivo regionale e, a seguire, vi sono Vibo Valentia (27,1%), Catanzaro (17,1%), Crotone (12,6%) e Reggio Calabria (8,4%).
Il rapporto – poi si legge scorrendo tra le sue pagine – offre una riflessione affermando come sia profondamente cambiato il modo di fare turismo precisando che “il settore è influenzato dell’evoluzione dei bisogni dei viaggiatori e da una serie di fattori “esogeni” che hanno effetti combinati sui comportamenti individuali. La tecnologia, ad esempio, ha inciso profondamente nelle modalità di guardare al mondo dei viaggi: ha ampliato a dismisura la possibilità di reperire informazioni, ha rivoluzionato il tradizionale concetto di intermediazione. Non possiamo poi dimenticare come la rivoluzione della mobilità, partita ormai vent’anni fa con l’affermazione delle prime compagnie aeree low cost, ha inciso sul settore dei trasporti di breve/medio raggio mettendo in competizione destinazioni che fino a quel momento non si sentivano in concorrenza.Va infine considerata una crescente attenzione ai temi della sostenibilità da parte dei turisti che impone un ripensamento dell’offerta. Il 40% dei cittadini dell’Unione Europea dichiara, infatti, di essere influenzato nella decisione di viaggio da almeno un aspetto di sostenibilità ambientale: dalle politiche di destinazione, ai servizi promossi dagli operatori locali fino all’adozione di marchi e certificazioni.