I telegiornali degli ultimi giorni hanno mostrato all’Italia e al mondo le immagini della violenza messa in atto contro il brigadiere Luca Belvedere, il carabiniere che, caduto a terra mentre indietreggiava, è stato calpestato e colpito ripetutamente dall’orda di manifestanti inferociti. Sull’episodio verificatosi a Piacenza durante una manifestazione di antifascistati che protestavano contro l’apertura di una sede di Casa Pound prende posizione anche Domenico Pianese, segretario generale del Coisp, sindacato indipendente di polizia. <I delinquenti – esordisce – non perdono occasione e alcuni partiti continuano a dar loro manforte, spaccando il paese e fregandosene dell’incolumità dei Poliziotti. Condanniamo senza appello – prosegue – la violenza che ha caratterizzato molti cortei che si stanno svolgendo in diverse parti d’Italia, tutti accomunati dalla ragione fasulla di voler manifestare un pensiero non di rado spacciato per ‘pacifista’, ma tutte con un solo comune denominatore: il disprezzo per le regole e per l’incolumità degli appartenenti alle Forze dell’Ordine, impegnati solo a svolgere il proprio servizio, quello senza il quale nessuno potrebbe andare in strada a fare alcun corteo>.
In realtà, <dopo le agghiaccianti immagini di Piacenza – sottolinea Pianese – spranghe, bastoni, scudi in pugno ai manifestanti, e le botte inferte senza pietà al carabiniere caduto a terra mentre assieme ai troppo pochi colleghi si stava ritirando di fronte a una folla di criminali ‘pacifisti’ organizzati, ci impongono di urlare ancora più forte quella condanna, poiché tutto ciò non è stato bollato in maniera chiara e decisa come il comportamento criminale che è>. Indice puntato anche contro <l’assordante silenzio di una politica irresponsabile che, piuttosto, non esita a speculare sulle tensioni sociali infischiandosene di far aumentare i rischi per i cittadini e per la nostra incolumità, aspettiamo con ansia di vedere quali saranno le conseguenze giudiziarie, concretamente, per i delinquenti che ieri hanno tentato di uccidere il collega a Piacenza. Vogliamo vedere, poi, quante manifestazioni e da chi saranno organizzate per dare solidarietà e sostegno alle Forze di Polizia>. In ogni caso <la nostra vera e profonda solidarietà – conclude Pianese – va ai colleghi vittime di un dovere che li inchioda al loro servizio e li obbliga a fronteggiare pericoli, tensioni, rischi gravissimi per la propria salute e per la loro stessa vita, che però potrebbero e dovrebbero essere limitati, se solo si trovasse il coraggio di avere la giusta severità contro la violenza e la delinquenza>.
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