Il processo di promozione e valorizzazione degli storici quartieri del centro di Catanzaro, legati all’antica arte della seta, sta proseguendo grazie alla realizzazione del laboratorio itinerante “Trame di seta”, curato dall’associazione “CulturAttiva”, con il supporto della Cooperativa “L’isola che non c’è”.
L’attenzione dedicata quest’anno da Save the Children alla necessità di restituire ai bambini la fruibilità dei luoghi cittadini e al contrasto della povertà educativa, ha spinto “CulturAttiva” e “L’isola che non c’è” a partecipare alla campagna “Illuminiamo il futuro 2018”, le cui finalità si legano a quelle del laboratorio “Trame di seta”. Esso si svolge con il patrocinio del Comune di Catanzaro, con la collaborazione del centro Calabrese di Solidarietà e il supporto dell’emittente televisiva RTC – Telecalabria e già da tre anni favorisce l’arrivo in città di centinaia di studenti da ogni parte della Calabria.
“Trame di seta” si riallaccia al lavoro della Cooperativa Nido di Seta che, a San Floro, ha ripreso l’intera filiera della produzione serica e, grazie al progetto “Baco da Seta”, promuove la conoscenza di questa antica e nobile arte, accogliendo migliaia di studenti e visitatori ogni anno.
“La nostra iniziativa – ha affermato Angela Rubino, presidente di “CulturAttiva” ed autrice del libro “La seta a Catanzaro e Lione” (Rubbettino 2007) – è pensata per far riscoprire l’importanza dei luoghi storici della città di Catanzaro e diffondere la conoscenza del suo passato di fama e lustro, legato all’arte serica sul quale, a nostro avviso, si potrebbe fondare un nuovo percorso di rinascita del territorio. Il laboratorio “Trame di seta” propone, oltre al racconto storico, curato da “CulturAttiva”, una serie di attività educative e motivazionali ideate e realizzate dalla Cooperativa “L’isola che non c’è”. Il tutto è pensato per rendere i partecipanti protagonisti attivi dell’esperienza”.
La giornata dedicata alla campagna di Save the Children è stata quella del 15 maggio ed ha visto protagonisti i bambini dell’Istituto Comprensivo di Marina di Gioiosa, accompagnati dalle loro insegnanti.
“Oltre a restituire ai bambini la fruibilità di quartieri abbandonati della città di Catanzaro, grazie al nostro laboratorio assicuriamo ai nostri piccoli partecipanti la possibilità di sperimentare la conoscenza delle proprie attitudini, mettendosi alla prova con le attività proposte – ha spiegato Alessandra Mungo, della Cooperativa “L’isola che non c’è” -. Inoltre, nella piena convinzione che ogni bambino debba avere l’opportunità di costruire il proprio futuro sulla base delle proprie aspirazioni e dei propri sogni, stimoliamo in loro la consapevolezza delle proprie capacità. Tutto questo anche mediante attività educative e motivazionali afferenti allo Yoga della risata”.
“Ringraziamo Save the Children per averci dato l’opportunità di prendere parte alla campagna “Illuminiamo il futuro” – affermano Angela Rubino ed Alessandra Mungo – e ci auspichiamo che il percorso di sinergia tra le associazioni catanzaresi a sostegno della mission di questa organizzazione e nello specifico di questa campagna, tanto inseguito dalla referente regionale di “Illuminiamo il Futuro”, Carla Sorgiovanni, possa finalmente concretizzarsi”.
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