M5S ‘batte’ Lega 7-5. Sono infatti sette i cinquestelle che si insedieranno nei diversi ministeri del ‘governo del cambiamento’ guidato da Giuseppe Conte contro i 5 leghisti nominati, rispettivi leader inclusi. Sei, invece, i tecnici scelti per la guida di dicasteri-chiave. In quota Lega, inoltre, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti.
M5S – A comporre la squadra pentastellata al governo sono il capo politico del Movimento Luigi Di Maio(vicepresidente del Consiglio e ministro del Lavoro), Riccardo Fraccaro (ministro per i rapporti con il Parlamento e per la democrazia diretta), Barbara Lezzi (ministro per il Sud), Alfonso Bonafede (ministro della Giustizia), Elisabetta Trenta (ministro della Difesa), Danilo Toninelli (ministro delle Infrastrutture), Giulia Grillo (ministro della Salute).
LEGA – Per la Lega, Matteo Salvini (vicepresidente del Consiglio e ministro dell’Interno), Giulia Bongiorno (ministro della Pubblica amministrazione), Erika Stefani (ministro per gli Affari regionali e le autonomie), Lorenzo Fontana (ministro per la Famiglia e la disabilità), Gianmarco Centinaio (ministro delle Politiche agricole).
TECNICI – Sei i dicasteri guidati dai tecnici. Del governo fanno parte Enzo Moavero Milanesi(ministro degli Esteri), Sergio Costa (ministro dell’Ambiente), Giovanni Tria (ministero dell’Economia), Marco Bussetti (ministro dell’Istruzione), Alberto Bonisoli (ministro dei Beni culturali e del turismo) e Paolo Savona (ministro per gli Affari europei).
Flat tax e reddito di cittadinanza. Ma anche pensioni e lavoro. Sono questi i primi dossier che il premier in pectore Giuseppe Conte si troverà sulla scrivania a Palazzo Chigi. Misure che si affiancano a quelle già elencate nel programma di governo pentaleghista legate a sicurezza, giustizia e immigrazione. Temi e impegni che andranno affrontati tenendo uno sguardo ai mercati internazionali e all’Europa, senza perdere di vista la bussola rappresentata dal rispetto dei principi costituzionali.
PENSIONI – Tra i primi passi che potrebbe muovere il nuovo governo c’è sicuramente uno dei cavalli di battaglia del programma pentaleghista: il superamento della legge Fornero. Con un eventuale decreto estivo, arriverebbero subito lo stop all’Ape sociale e il via a ‘opzione donna’. Per quota 100 (ossia la somma di età e anni di contributi) si dovrebbe attendere la legge di bilancio.
PACE FISCALE – Si chiama ‘pace fiscale’ il progetto targato Lega-M5S che consiste in una maxi rottamazione delle cartelle esattoriali. Ora è uno dei pilastri del nuovo governo. Al momento si starebbe valutando attentamente l’impatto che la pace fiscale gialloverde potrebbe avere sulla definizione agevolata dei ruoli attualmente in corso. E che ha visto l’adesione di 950mila debitori da cui l’erario attende 2 miliardi di euro per il 2018-2019.
TAGLIA LEGGI – Uno dei pilastri di un possibile decreto estivo potrebbe essere un intervento taglialeggi e un pacchetto di misure sburocratizzazione già abbozzato dallo stesso Conte che proprio per questo motivo era stato inserito nella lista dei ministri in pectore del M5S presentata da Di Maio.
CENTRI PER L’IMPIEGO – Nel pacchetto di misure urgenti da varare eventualmente già nelle prossime settimane è destinata a rientrare anche la riforma dei centri per l’impiego, cara ai Cinquestelle. Misura che dovrebbe andare di pari passo con il rafforzamento della dote attualmente a disposizione del reddito d’inclusione da far scattare con la prossima manovra.
REDDITO DI CITTADINANZA – Tra le misure in programma c’è poi il reddito di cittadinanza, che prevede 780 euro mensili per chi ha perso il lavoro. Un parametro basato sulla scala Ocse per nuclei familiari più numerosi. “L’erogazione del reddito di cittadinanza – si legge nel contratto di governo – presuppone un impegno attivo del beneficiario che dovrà aderire alle offerte di lavoro provenienti dai centri dell’impiego (massimo tre proposte nell’arco temporale di due anni), con decadenza dal beneficio in caso di rifiuto allo svolgimento dell’attività lavorativa richiesta”.
In materia lavoro si pensa anche di introdurre per legge un salario minimo orario e una revisione del ‘libretto famiglia’ che ha sostituito i vecchi voucher. L’obiettivo è introdurre “un apposito strumento, agile ma chiaro e semplice, che non si presti ad abusi, attivabile per via telematica attraverso un’apposita piattaforma digitale, per la gestione dei rapporti di lavoro accessorio”.
IMMIGRAZIONE – Una delle prime misure sul tavolo del governo Conte sarà quella legata all’immigrazione. Nel contratto di governo, M5S e Lega puntano alla revisione del regolamento di Dublino, con il ricollocamento obbligatorio e automatico dei richiedenti asilo tra gli Stati membri dell’Ue. “Nell’ottica di una gestione delle risorse pubbliche efficiente e congruente con le azioni politiche da attuare -si legge nel contratto di governo – occorre, quindi, procedere a una revisione dell’attuale destinazione delle stesse in materia di asilo e immigrazione, in particolare prevedendo l’utilizzo di parte delle risorse stanziate per l’accoglienza per destinarle al Fondo rimpatri”.
LOTTA ALLA CORRUZIONE – Tra le mosse del governo Conte c’è inoltre la lotta alla corruzione. Il programma di governo prevede il Daspo per i corrotti e corruttori, il potenziamento della prevenzione, e l’introduzione della figura dell”agente sotto copertura’, oltre alla valutazione della figura dell’agente provocatore in presenza di indizi di reità, per favorire l’emersione dei fenomeni corruttivi nella Pubblica Amministrazione.
fonte adnkronos
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