Il Consiglio dei ministri, presieduto dal premier Giuseppe Conte, ha accolto la richiesta presentata dalla Regione deliberando lo stato di emergenza nei comuni di Nicotera e Joppolo dopo il violento nubifragio abbattutosi su entrambi i territori lo scorso 18 giugno. Il provvedimento era atteso con interesse non solo dagli enti pubblici, ma anche dai tanti privati i cui beni immobili avevano subìto vistosi danni. Naturalmente, i competenti uffici dovranno ora indicare nei dettagli la procedura da seguire per accedere ad eventuali risarcimenti. Ci sarà, infatti, da delineare un quadro dettagliato della situazione registratasi in conseguenza della bomba d’acqua che, all’alba dello scorso 18 giugno ha investito il tratto di litorale compreso tra Nicotera e Joppolo. Un vero e proprio diluvio che ha distrutto campagne e raccolti, ha fatto crollare muri, invaso strade e binari ferroviari, bloccato il traffico di veicoli e treni, terrorizzato la gente aggredita in casa da fiumi d’acqua e fango. Fortunatamente, nessuno s’è fatto male; solo l’elenco dei danni è lungo ed il provvedimento emanato dal Consiglio dei ministri mira ad alleviare il peso delle devastazioni mettendo a disposizione le somme necessarie per ripristinare la normalità.
D’altra parte, nell’immediatezza dei fatti, s’era registrato un appropriato intervento dell’Unione dei consumatori per sollecitare la Procura a prendere atto di quanto accaduto a Nicotera e Joppolo e accertare eventuali responsabilità. Per i dirigenti dell’associazione, infatti, nessuno s’era premurato di lanciare l’allerta per avvisare la cittadinanza. Contestualmente, la violenza della pioggia aveva messo a nudo anche probabili carenze nel sistema di regimentazione dei torrenti e della pulizia dei fossi, nonché nella manutenzione delle cunette limitanti con le sedi stradali. Le conseguenze dei mancati interventi sono state evidenti anche a Nicotera Marina dove alcune persone anziane sono state soccorse con mezzi galleggianti, mentre le abitazioni e gli esercizi commerciali ubicati al piano terra sono stati letteralmente invasi fa acqua e fango. Nelle zone di recente espansione edilizia di Nicotera, invece, non sono stati pochi i danni prodotti da opere abusive e torrenti cementificati.
Lo stato di calamità naturale deliberato dal Consiglio dei ministri riguarda da vicino anche il territorio joppolese. La pioggia torrenziale del 18 giugno s’è, infatti, abbattuta con particolare intensità sul versante del Poro che guarda verso il mare. I torrenti Morte, Agnone e Parnaso sono cresciuti a dismisura precipitando verso il litorale con devastante violenza. Arrivando in piano, in sostanza, hanno dato vita ad un unico corso d’acqua che ha distrutto muri, strade, campagne e abitazioni senza risparmiare neppure il lungomare letteralmente spazzato via all’altezza del confine col comune di Nicotera. In tale tratto la viabilità non è stata ancora ripristinata e, probabilmente, ci vorrà del tempo prima che la carreggiata venga ricostruita. La situazione è d’estremo disagio anche perché ci sono abitazioni e campagne che non possono ancora essere raggiunte se non a piedi e non senza rischi. Proprio in questi giorni i residenti hanno messo mani alle tasche per cercare di raggiungere le loro proprietà aprendo un varco pedonale nella massa di detriti esistenti.
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