Nel silenzio totale della grande stampa e della TV, ieri si è scritto un nuovo tragico capitolo della nefasta battaglia contro la vita nascente: il governo federale dello Stato di New York ha legalizzato l’aborto fino al giorno prima della nascita. Il solo pensiero dell’applicazione di questa barbara legge fa venire i brividi. Nel momento in cui giustamente ricordiamo l’immane tragedia dell’Olocausto, e soffriamo per le persone spinte a lasciare i propri Paesi affidandosi alla pericolosa avventura del mare aperto, non una parola viene spesa per condannare l’omicidio in utero di un bimbo innocente che la natura ha portato alla soglia del parto. Ma non possiamo limitarci alla condanna: dobbiamo dire chiaramente che artefice di un tale scempio – che sarebbe più corretto definire opera di “carnefici” – è quella stessa amministrazione “liberal- democratica” che si straccia le vesti perché il “boia” Trump non firma il trattato di Kyoto.
Se di ecologia si parla, la prima, fondamentale, ineludibile ecologia è quella che difende l’uomo a partire dai primi momenti della sua vita. Dobbiamo, purtroppo, registrare il trionfo dell’ipocrisia, come condotta largamente praticata nel mondo della politica e dell’informazione, che diventa manipolazione del pensiero e delle coscienze: un bimbo ucciso, magari smembrato, il giorno prima del parto non fa notizia. Anzi, ordine di squadra: silenzio assoluto! Parliamo piuttosto di “diritti incivili”, dall’aborto al suicidio assistito, con il contorno di qualche lacrimuccia per l’estinzione di un platelminta della Patagonia!
Attenzione: se non siamo più capaci di indignarci di fronte all’aborto, sta a significare che è in atto una “perversione delle coscienze” che non si curerà mai con appelli buonisti alla solidarietà. I frutti della solidarietà nascono se la pianta è sana; ma se le radici del rispetto assoluto della vita nascente sono state bruciate dal “diritto d’aborto”, ogni altro grande valore morirà. Ed è proprio ciò che sta accadendo sotto i nostri occhi: falsità/ipocrisia/egoismo stanno cancellando amore/verità/solidarietà.
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