Dopo i nubifragi del 18 giugno 2018 e del 25 agosto successivo, il torrente Britto è tornato al centro dell’attenzione. Questa volta non per il materiale di ogni tipo che le sue acque, durante i temporali, portano velocemente sul litorale e neppure per il sospetto di essere una delle cause dell’inquinamento marino. A destare preoccupazione è la deviazione che il suo corso d’acqua ha subìto in prossimità del mare. Il torrente, infatti, non sfocia più nel Tirreno mantenendo la sua perpendicolarità allo stesso, ma poche decine di metri prima di entrare in mare, devia bruscamente a sinistra andando a sfociare a ridosso della scogliera e, quindi, a poca distanza dall’arenile di Nicotera Marina. Sembrava cosa di poca importanza, in realtà non è così. Succede, infatti, che durante ogni temporale, qualunque sia la sua portata, lo specchio d’acqua antistante la scogliera e la spiaggia cambia improvvisamente colore diventando di un marrone intenso. Il fenomeno, durante l’inverno non pone alcun problema. Cittadini e operatori turistici cominciano, però, a pensare all’estate ed alle possibili conseguenze negative che potrebbero derivare alla balneazione se ogni volta che cadono poche gocce di pioggia il mare diventa impraticabile.
Certi fenomeni accadevano anche quando le acque del Britto arrivavano a sfociare diritte nel Tirreno senza incorrere in alcun cambio di direzione, solo che lo sporco del mare stazionava davanti alla foce e veniva velocemente spazzato via dalle correnti prima di arrivare davanti all’arenile. Morale della favola, da più parti viene invocato l’intervento del Comune per ripristinare il tradizionale corso della foce del Britto. Certo, la situazione non è semplice. Il responsabile dell’area tecnica del Comune, Carmelo Ciampa, interpellato in merito, mette subito in chiaro le cose spiegando che la competenza sui torrenti e sulle zone di mare non appartiene all’ente comunale, bensì alla Direzione marittima. Ma anche se fosse il contrario il Comune non avrebbe la disponibilità finanziaria per eseguire i lavori. E le somme occorrenti non sarebbero modeste. La foce del Britto non è facilmente raggiungibile con mezzi meccanici, però si può arrivare. Una decina d’anni fa, tutto l’alveo del torrente è stato ripulito e messo in ordine grazie ad un cospicuo finanziamento della Regione. Ora il problema si ripropone e il doverlo affrontare e risolvere sarà compito della prossima amministrazione. Il Britto, nel tempo, è stato spesso al centro di dispute tra Arpacal e Goletta verde con la prima a sostenerne la limpidità delle acque e la seconda a considerarlo fonte di forte inquinamento.
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