“Di Maio ha scelto la poltrona comoda della casta e di offendere le famiglie. Le sue affermazioni di oggi su Facebook sono da querela. Per lui a Verona “si arriva perfino a negare il tema della violenza contro le donne”? Ma come si permette di diffamare così il Congresso e noi organizzatori? MAI detto o pensato una cosa del genere. Noi crediamo nella libertà, nei valori e nel progresso caro Di Maio, che infatti fanno rima con famiglia” hanno dichiarato Antonio Brandi e Jacopo Coghe, presidente e vicepresidente del XIII Congresso Mondiale delle Famiglie che si terrà a Verona dal 29 al 31 marzo 2019 in risposta al post su Facebook del vice premier Luigi di Maio.
“Lo abbiamo già scritto e abbiamo già smentito – hanno poi aggiunto Brandi e Coghe – annunciando anche azioni legali, che è solo fango quello che ci è stato e ci stanno buttando addosso. Noi NON vogliamo obbligare la donna a lavare e stirare, quella è la macchietta che dipingono certi giornali neanche più utili ad incartare le uova e infatti in grande crisi. Noi siamo per l’art 37 della Costituzione che parla di promozione di politiche che assicurino alla donna lavoratrice “gli stessi diritti e, a parità di lavoro, le stesse retribuzioni che spettano al lavoratore”, e condizioni di lavoro che consentano “l’adempimento della sua essenziale funzione familiare”. Detto questo, ci chiediamo però se, a questo punto, per il M5s le migliaia di madri e nonne casalinghe che hanno dedicato la vita alle proprie famiglie non siano realizzate come donne”.
“E’ una vergogna – hanno proseguito gli organizzatori – che un vice premier si presti a questa denigrazione gratuita e illecita. A Di Maio un suggerimento: fermi una madre per strada e le chieda quanto è contenta di essere abbandonata dallo Stato alle oggettive difficoltà economiche, lavorative e di organizzazione. L’Italia è con noi, al Palazzo non resta che scegliere se allontanarsi ancora di più dalla gente”.