“Una piccola luce nel buio pesto delle strade calabresi”, la definisce così Denis Nesci, presidente nazionale dell’Unione per la difesa dei consumatori (Udicon), la riapertura al traffico, dopo circa due anni, della strada provinciale 23 ad opera del ministro delle infrastrutture, Danilo Toninelli.
“Visto che il ministro è passato a festeggiare – afferma Nesci – vorremmo che non si dimenticasse che per molti tratti questa Regione è ancora ferma. Le strade sono tutt’ora ridotte ad un colabrodo, festeggiamo da un lato, ma non nascondiamoci dall’altro, c’è ancora molto lavoro da fare. Basterebbe percorrere le altre strade provinciali vibonesi, soprattutto quelle della costa e quelle delle Serre, ammesso che ci si riesca. Se il ministro Toninelli ha voglia, posso accompagnarcelo tranquillamente anche io stesso, a patto che non si utilizzino macchine di Stato, ci teniamo a preservarle, metto la mia a disposizione”.
Nesci evidenzia, perciò, il degrado e l’abbandono di numerose arterie regionali.
“Noi – dichiara – come sempre l’acqua la tiriamo verso il mulino dei consumatori, di tutti quei cittadini che utilizzano queste strade e che ora possono percorre la strada provinciale 23, ma devono sentirsi ancora terrorizzati nel viaggiare sulla strada statale 106, sulle strade di Fabrizia, su quelle della strada provinciale 37, sulle strade di Taurianova, sulla SP 58, sulla SS18, sulle strade della Piana di Gioia Tauro e per finire dovrei fare un elenco che partirebbe dalla SP 1 fino alla 60. Le strade di Reggio Calabria sono inesistenti ed il sindaco Falcomatà pure, visto che di migliorie alle strade del reggino non ne vediamo. A Catanzaro si modifica la viabilità ed il senso di marcia, ma non è stata ancora invertita la tendenza per ciò che riguarda la manutenzione e la messa in sicurezza delle strade”.
Il presidente Udicon, dopo l’inaugurazione della Sp 23, si dissocia, inoltre, dall’accesa polemica che sta andando in scena in queste ore sull’attribuzione dei meriti per la riapertura della strada provinciale 23. “Potremmo unirci alla querelle – dichiara –, con la nostra associazione abbiamo lavorato molto per garantire ai cittadini un collegamento così importante, potremmo mostrare le nostre segnalazioni, i nostri interventi, invece vorremmo che non ci si fermi ad esultare per una sola vittoria dopo tante sconfitte. Abbiamo il dovere di non guardare al taglio di un solo nastro, ma dovremmo dirigerci verso un vero traguardo, in fondo l’obiettivo è uno solo e dovrebbe essere comune, trovo poco utile stare a combattere per tirare acqua al proprio mulino”.