Negli ultimi giorni di fine 2019 e nei primi del 2020, sono giunte al nostro direttore responsabile, insistenti inviti ad iscriversi al nuovogruppo Facebook “Giù le mani dal Procuratore Gratteri”. Gli insistenti inviti vengono sollecitati da Enza Dell’Acqua, di origine calabrese esattamente di Nicotera, ed anche ben altrimenti nota, conosciuta sui social con lo pseudonimo di “Enza Shutzenberger dell’Acqua”. Siamo già iscritti da tempo a ben tre social storici su Facebook dedicati al Procuratore Nicola Gratteri, da tempi non sospetti e sin da quando il procuratore, in pochi, ce lo difendevamo e ancora continuiamo a proteggerlo sostenendolo nel Gruppo Nicola Gratteri di 2.835 membri, Nicola Gratteri Fan’s Club con 8.135 membri e Nicola Gratteri con 19.500 membri. Da giornalisti ed analisti d’Intelligence presenti in redazione, postiamo vari articoli del nostro quotidiano online MediterraneiNews; uno dei pochi giornali a curare una rubrica sull’Intelligence della quale, il nostro Direttore Responsabile, può vantarsi di aver avuto il dott. Nicola Gratteri come docente al Master in Intelligence all’UNICAL, ed è iscritto al SOCINT-Società Italiana d’Intelligence presso la medesima Università, presentato dal Prof. Mario Caligiuri. (Foto1)
Il nuovo gruppo social è nato in questi giorni sull’onda emotiva dell’ultima retata di arresti nell’inchiesta “Rinascita-Scott”, con il titolo “Giù le mani dal Procuratore Gratteri” potenzialmente a rischio infiltrazioni, atteso che in pochi giorni si sono iscritti liberamente e senza filtri, migliaia e migliaia di persone libere di pubblicare pericolose frasi ad es. su una deputata, tipo: “Scioglietela nell’acido…” (foto2)
La cronista è stata più volte sui social irriverente nei riguardi di uomini delle istituzioni, definiti spregevolmente con il termine di “Capizzuna”, compreso il Procuratore Gratteri, postato su Facebook in occasione della visita a Nicotera del Capo della Polizia il 31 agosto 2018, organizzata dalla collega giornalista, Orsolina Campisi, moderatrice della serata, e dall’importantissimo dirigente dell’Olaf a Bruxelless, Antonio Miceli originario di Nicotera. (Foto 3) Nonché un secondo post su Facebook, in occasione dell’incontro di Gratteri a Nicotera del 30 agosto 2017, organizzato anche questo dalla giornalista Orsolina Campisi e dal Dirigente Antonio Miceli con la piazza in entrambe, gremita di persone. (Foto 4)
Sul suo profilo Facebook, in data 18 gennaio 2017, lei stessa ha postato la sua foto con la scritta “Mafiosa” frutto di un test alla sua persona dalla stessa coscientemente elaborato divenuto, purtroppo, un messaggio diseducativo, in una terra di mafiosi dove anche i gesti e i simboli hanno la loro valenza.(Foto5)
Altresì, ha pubblicato un altro post inquietante il 4.6.2017 con la foto del boss Totò Riina mentre bacia Giulio Andreotti, nel non riuscito – come è chiaro per tutti, ma evidentemente non per lei – tentativo di sdrammatizzare il baciamano al boss di ‘ndrangheta Giuseppe Giorgi di San Luca in quei giorni arrestato. Nel post su Facebook, scriveva: <Ma poi che gran casino per un baciamano di un povero sventurato al boss. Anche Andreotti a suo tempo baciò in bocca Totò Riina e non ci furono tutte queste polemiche>. Le rispose, fulminandola, il suo amico Francesco Chirico <Tu ti definisci cronista dell’antimafia, ma mi sa che di mafia e di antimafia non ci capisci niente>. (Foto 6)
In una inchiesta su MediterraneiNews.it del 6 gennaio 2016, dal titolo “Spuntano documenti che demoliscono il teorema della cronista Enza Dell’Acqua” (vedi su MediterraneiNews) veniva pubblicato lo scoop di alcuni post compromettenti, su un gruppo Facebook privato, intrattenuti tra la stessa e il giovane rampollo Emanuele Mancuso, figlio di Luni detto l’Ingegnere, del noto Clan Mancuso di Limbadi. Ne ha combinate tante Emanuele negli ultimi dieci anni, come da inchieste e sue dichiarazioni che, mentre la gente di Nicotera era esasperata per gli attentati e le violenze subite, lei amava intrattenersi con il mafioso in conversazioni amichevoli su Facebook dal seguente tenore.
Discussione del 21.10.2006 tra Enza Dell’Acqua ed Emanuele Mancuso sul gruppo privato Facebook “Nicotera Siamo Noi”, amministratrice lei stessa. Scriveva Enza Dell’Acqua: <Questo gruppo ha la pia intenzione di dare voce a tutti i nicoteresi. Nicotera sono io, è Peppe, è il prete, è la vicina di casa, Nicotera sei anche tu che sei un Mancuso, siamo tutti noi, e per quanto mi riguarda qui la libertà di parola ha diritto di cittadinanza, ma immagina se ognuno di noi si mettesse a tirare fuori cose di carattere personale, il gruppo si trasformerebbe in un quartiere virtuale di risse e battibecchi, se non nella piattaforma di lancio di querele incrociate. Il mio obiettivo è parlare dei problemi di Nicotera, dei disservizi, della corruzione, della sicurezza della sanità, di tutto ciò che ci riguarda, affinché la gente cominci a prendere atto che ha un ruolo fondamentale nel cambiare in bene il destino di questo territorio>.
Rispondeva Emanuele Mancuso: <Certo, certo, è indiscutibile tutto ciò ma tutti noi (io compreso) – non possiamo essere la rappresentanza morale contro certi addebiti , è come se io lavorassi con la direzione distrettuale antimafia, vi sarebbe un contrasto legato da vincoli parentali… connesso allo stesso tempo alle persone in generale che sono contigue alla frequentazione di soggetti legati o condannati per tali malefatti …Per questo ritengo lei signora in una posizione congrua e di parte adeguata a sollevare certe questioni di carattere generale e non. Ma ritengo moralmente lesivo, anche per lei se un soggetto contiguo condivide questo, facendo della morale (stupida , vile e falsa) e dietro di lei magari faccia cose di una surreale delinquenza, anche perché renderebbe tutto ciò meno credibile ed invano… E con questo ho detto tutto>.
Vi starete domandando: Ma come avrà reagito la cronista al pesante articolo pubblicato su MediterraneiNews dopo essere stata beccata a conversare, favorendo un evidente “consenso sociale” al mafioso Emanuele Mancuso? Ha reagito come tutte quelle che vengono beccate con le mani nella marmellata…In data 6 gennaio 2017, senza osare chiedere rettifica al giornale, si limitava a glissare limitandosi a rispondere al suddetto articolo pubblicando, nella sua pagina personale Facebook, la seguente sfrontata risposta: <Montuoro, e dove sarebbe lo scoop, dove sarebbero i documenti scottanti? Come cronista d’assalto le manca ancora un po’ di gavetta. Per completezza di informazione nel mio gruppo chiunque può inserire chiunque senza filtri da parte mia. Emanuele Mancuso, un bel giorno, è stato inserito nel gruppo. E di gente che di cognome va Mancuso, si tenga forte, il gruppo è pieno. Anche di persone imparentate con la nota famiglia. Spero che la cosa non la sconvolga troppo. Perché Nicotera sono anche loro, e questo lei probabilmente lo sa bene. Anzi, le dirò che io stessa ho dei parenti incriminati per fatti di mafia, ed altri parenti lontani che hanno sposato elementi della sagrada familia…”> (Mancuso).(Foto 7 post) Sempre nella stessa giornata, con atteggiamento sferzante e deontologicamente censurabile, postava <Io propongo una raccolta di firme per assegnare il premio Pulitzer ad Antonio Leonardo Montuoro per le scottanti prove che ha scovato per smontare il caso Dell’Acqua>(Foto 8 post)
Oggi, fortunatamente, Emanuele Mancuso grazie anche a Nicola Gratteri, si è pentito e sta collaborando nell’inchiesta “Rinascita Scott”. Almeno lui si è pentito!!!! Ma, nonostante sia un pentito, gli grava una querela successiva per ingiuria, fatta proprio dalla Dell’Acqua su un fatto minore, ben più lieve della gravità di averlo avuto tra i sui amici, perché a Nicotera, secondo la Dell’Acqua, in precedenza, era necessario rispettare anche Emanuele Mancuso, con diritto di parola e di cittadinanza.
Nell’anno 2019 la nostra redazione è stata molto attenta alle vicende legate alla neonata Associazione Kreonte, fondata dalla stessa Dell’Acqua insieme a Mimmo Tripaldi, (oggi co-fondatori del nuovo social “Giù le mani dal procuratore Gratteri) una associazione sotto l’emblema della legalità, ma usata anche quale strumento per meglio infangare e diffamare il direttore responsabile e la redazione MediterraneiNews. Abbiamo pubblicato ben 10 articoli in merito, avendo dovuto difendere il diritto di cronaca unitamente all’onorabilità della redazione di MediterraneiNews messa vigliaccamente sotto attacco e con infamanti calunnie sui social che sono al vaglio della magistratura. Ma non ci siamo lasciati intimidire dalle continue aggressioni sui social del “fuoco amico” della cronista e rappresentante della Kreonte e da un suo ex iscritto che è un uomo ingenuo ma persona perbene, poi pentitosi e ravveduto al punto da dimettersi clamorosamente dalla Kreonte, rivolgendo ufficiali scuse sui social alla redazione e al direttore per le offese profferite dichiarandoci che, a spingerlo, era stata proprio la Dell’Acqua. Per tutti questi attacchi insensati della cronista, abbiamo ricevuto anche la solidarietà di molti colleghi giornalisti, in particolare un articolo in data 20 febbraio 2019 a firma di Maurizio Bonanno dal titolo “MediterraneiNews, oltre la solidarietà”.
Emblematici sono i tanti post che ha pubblicato sui social tra questi quello del 19 febbraio 2019 che, nel gergo ‘ndranghetista calabrese, ma anche internazionale, significa “tu fazzu tantu”. (Foto 9)
La Kreonte, nel 2019, aveva cavalcato la visibilità sul caso Vinci/Scarpulla, vittime di un attentato mafioso costato la vita al figlio Matteo, salvo abbandonare la famiglia Scarpulla proprio nel momento della vicinanza e solidarietà vera, quella di doversi costituirsi parte civile al processo sul quale, scrivemmo un articolo anche contro la Kreonte e la “finta antimafia”, ricevendo i ringraziamenti di Mamma coraggio, Sara Scarpulla la quale dichiarava: <Ci saremmo aspettati di avere insieme a noi nel processo le istituzioni e le associazioni. Hanno invece deciso di non costituirsi parte civile: anche questa è omertà». (Foto 10)
Dopo il Caso Vinci/Scarpula, l’accoppiata Dell’Acqua/Kreonte ha rivolto l’attenzione al caso del tabaccaio Zappia. Ma questo è un altro film che, come al precedente, attendiamo i titoli di coda, già messi in buona evidenza su MediterraneiNews.
In conclusione riteniamo che tutto ciò debba essere posto all’attenzione del lettore affinché si prenda atto di questa ulteriore nostra inchiesta giornalistica, per valutare le eventuali, se dovute, opportune azioni a tutela del Procuratore Gratteri e delle migliaia di iscritti al neo gruppo “Giù le mani dal procuratore Gratteri”.
I professionisti dell’antimafia e i tragediatori sono sempre in agguato. Avrà ragione Nicola Gratteri quando afferma: <bisogna fare pulizia tra certi magistrati e anche tra certi giornalisti?>
Per concludere vi alleghiamo alcuni post relativi ad apprezzamenti sul Presidente della Repubblica, “Traditore” invocando anche il “Colpo di Stato”…. (Foto 11 e Foto 12 post)
Editoriale: CONTINUA…