Le mareggiate dello scorso dicembre hanno spazzato via l’arenile, che dall’abitato di Nicotera Marina si estende verso Sud sino alla foce del Mesima. Le onde hanno risucchiato gran parte della sabbia. Agli occhi di quanti si sono portati sul litorale per verificare da vicino i danni provocati dai marosi s’è presentato uno spettacolo desolante. In più punti, peraltro, sarebbero emersi tubi di imprecisata natura, nonché qualche costruzione in pietra che si sta cercando di capire per quale scopo, nel tempo, sarebbe stata utilizzata. C’è di più. Il mare è entrato nella pineta per tutta la sua estensione lasciandovi dentro sporcizia di ogni genere. Bisognerà capire a chi spetterà il compito di risanare e ripulire l’ambiente. Su chi sia proprietario e, quindi, responsabile della pulizia dei luoghi si è sempre discusso senza, tuttavia, venire a capo di nulla. Comunque, gran parte della pineta dovrebbe essere sotto le competenze della Forestale, ma, per certo, ci sono vasti tratti che appartengono a privati. Negli anni Sessanta, infatti, per piantare i pini, i terreni necessari erano stati espropriati. A distanza di tempo, però, non essendo state versate le somme concordate, i terreni sarebbero stati restituiti ai vecchi proprietari.
Qualcuno di loro ha recintato l’area di proprietà impedendo a turisti e residenti di attraversarla per raggiungere la spiaggia. La salsedine, peraltro, ha “bruciato” gran parte degli alberi, molti dei quali sono secchi o spezzati. Basta un po’ di vento perché qualche ramo venga giù con serio rischio per gli appassionati di footing che, quotidianamente, amano percorrere i viali sterrati esistenti in pineta. Intanto, specialmente sui social, si susseguono gli appelli a fare qualcosa per tutelare l’arenile. L’ultimo post “Salviamo la spiaggia di Nicotera” porta la firma di Giuseppe Gallizzi, già vicedirettore del Corriere della Sera, originario di Nicotera Marina, residente a Milano, ma col pensiero sempre rivolto alla sua terra natìa. Qualcosa si sta muovendo. <L’erosione – sostiene Diego Corigliano, dirigente del movimento “14 luglio” – è diventato un problema pressante e va affrontato in maniera incisiva. Dopo le recenti mareggiate, tutti i comuni costieri hanno protestato e sollecitato interventi, a Nicotera, invece, non s’è mossa foglia. Eppure – prosegue – ormai c’è un allarme generale anche perchè alcuni impianti balneari hanno riportato danni notevoli. Come Movimento, abbiamo preso atto della situazione e stiamo valutando il da farsi>.