Venerdì 3 gennaio nella Cattedrale- Santuario di Oppido Mamertina, si è tenuta l’ordinazione presbiterale di don Pasquale Ciano della Parrocchia Santa Marina Vergine in Polistena, don Giuseppe Mangano della Parrocchia S. Nicola Vescovo in Oppido Mamertina e di don Giuseppe Sgambetterra della Parrocchia S. Martino Vescovo in Drosi di Rizziconi.
La solenne concelebrazione è stata presieduta dal Vescovo della Diocesi Oppido Mamertina-Palmi Mons. Francesco Milito, con la presenza dei sacerdoti e dei diaconi della Diocesi ; del Rettore; degli animatori ; del Padre Spirituale del Seminario Regionale San Pio X di Catanzaro; di tanti diaconi, seminaristi, amici , parenti degli ordinandi e tantissimi fedeli.
Dopo la preziosa omelia di Mons. Francesco Milito; denso di intense emozioni è stato il rito dell’ordinazione sacerdotale: un rito, ricco di significati, tra i più suggestivi e belli della religione cattolica, caratterizzato da momenti toccanti: dall’imposizione delle mani, prima dal Vescovo e poi da tutti i presbiteri, alla vestizione degli abiti sacerdotali con l’aiuto dei rispettivi parroci, dall’unzione col sacro crisma alla consegna del pane e del vino, all’abbraccio di pace.
Per i tre novelli sacerdoti, è iniziata una nuova vita, come “pescatori di uomini”, piena di amore e fratellanza all’interno della grande famiglia della Chiesa.
Domenica 5 gennaio i novelli sacerdoti hanno presieduto per la prima volta la Santa Messa, ognuno nella parrocchia d’origine.
Ed è proprio domenica 5 gennaio che a Polistena abbiamo avuto la possibilità di ascoltare Don Pasquale Ciano.
- Don Pasquale ci parli un pò della sua vita?
Sono nato a qui a Polistena il 19 gennaio 1965, secondo di due figli, insieme a mia sorella Sara.
Mio papà si chiamava Michele ed è morto nel 2016, quando io stavo concludendo l’ultimo anno di seminario.
Era un artigiano edile, mentre mia mamma Maria, ancora in vita, ha lavorato sempre come raccoglitrice di ulive e si è dedicata contemporaneamente alla cura della famiglia.
Dopo aver concluso la terza media, ho intrapreso l’attività lavorativa di mio padre ed ho svolto questo lavoro di ferraiolo specializzato fino a quando cominciai a capire che Dio mi chiamava a diventare sacerdote.
Avevo circa 39 anni. Appartengo alla Comunità parrocchiale Santa Marina Vergine e quì ho cominciato a muovere i miei primi passi della vita cristiana, e dove è incominciata a manifestarsi il germe della vocazione sotto la guida del Parroco, da tantissimi anni, don Pino Demasi.
- Ci sono delle figure in particolare che l’hanno guidata?
Di fondamentale importanza sono stati alcuni sacerdoti: Don Pietro Gallo, Don Pasquale Pentimalli, Don Franco Borgese e Don Antonio Iamundo.
Importantissima nel mio percorso vocazionale è stata l’esperienza con il cammino neocatecumenale, in una piccola comunità, presente nella mia parrocchia.
- Com’è nata precisamente la sua vocazione?
La mia vocazione è stata una grazia di Dio che si è manifestata in età adulta.
Tutto nasce in un pellegrinaggio fatto nel 2005, a san Giovanni Rotondo, poi a Loreto nella Basilica della casa di Nazareth e rientrando, al santuario della Madonna di Pompei. Un’ esperienza forte di Dio che culmina successivamente a Lanciano nel santuario francescano del Miracolo Eucaristico.
Il santuario della Madonna di Pompei è stato il luogo dove ho incominciato a comprendere più profondamente che Dio voleva fare con me qualcosa di grande. Ai piedi di Maria sentivo che la Madonna mi era a fianco per accompagnarmi. Percepivo che la mia vita stava prendendo un’altra direzione ed ero certo dentro il mio cuore che Dio mi chiamava a diventare Sacerdote.
Mi ricordo che quando sono andato a Pompei a chiedere una grazia alla Madonna, dopo un colloquio con la madre superiora delle monache di clausura, suor Margherita, Visitandine di Taurianova, tre suore del Santuario di Pompei salgono sul treno a Paola e mi chiedono se sono un prete, io spiego un po’ il motivo per cui stavo andando a Pompei e loro subito mi dicono: ” un giorno diventerai Sacerdote e celebrerai la Messa a Pompei”.
Questo si è realizzato per la grazia e la misericordia di Dio.
- Se guarda indietro nel suo passato cosa vede?
Se guardo la mia storia non posso fare altro che intravedere l’amore di Dio, e Lodare e Ringraziare il Signore per ciò che ha operato nella mia vita.
Il cammino verso il sacerdozio incomincia cinque anni prima gli studi teologici all’istituto di scienze religiose di Reggio Calabria, incominciati nel 2010.
In questi cinque anni che hanno preceduto gli studi a Reggio Calabria ho dovuto prendere il diploma delle scuole superiori per poter accedere agli studi di teologia, contemporaneamente per due anni mi vedevo con un professore di lettere in pensione, prof. Cesare Auddino, persona a me cara per la sua semplicità, per fare scuola elementare e riprendere tutta la grammatica italiana.
Conclusi gli anni della scuola serale mi diplomo all’istituto tecnico industriale di Polistena come perito elettrotecnico.
Il 15 settembre del 2013 dopo aver concluso questa prima fase di studi, con il baccalaureato in scienze religiose, faccio accesso al Pontificio Seminario Regionale san Pio X di Catanzaro. Dopo quattro anni intensi di studi di teologia in seminario, conclusi con il baccalaureato in Sacra Teologia, di preghiera e di vita comunitaria, con tutte le attività che esso comportava, il 9 aprile del 2018 sono stato ammesso agli Ordini Sacri per accedere al sacerdozio. Successivamente il 22 dicembre dello stesso anno sono stato istituito Lettore, in seguito il 27 aprile del 2019 sono stato istituito Accolito. Nell’arco di tempo che ho ricevuto questi ministeri dopo aver concluso gli studi di teologia, in altri due anni di studi, ho conseguito la licenza con il baccalaureato in teologia morale sociale indirizzo bioetico all’Istituto Teologico Calabro san Pio X di Catanzaro e nello stesso tempo ho esercitato i ministeri nella mia parrocchia santa Marina Vergine in Polistena.
Il 1 settembre del 2019 sono stato ordinato Diacono e subito dopo l’ordinazione ho ricevuto l’incarico, da sua eccellenza Mons. Francesco Milito, nostro Vescovo, di servire la parrocchia san Giovanni Battista di Rosarno.
- Un ultimo pensiero prima di salutarci?
Si. Desidero fare mie e condividere con voi le parole di san Cipriano dopo la sua conversione, che dice: «una volta io giacevo nelle tenebre di una notte buia; mi trovavo come sballottato sul mare del mondo che mi gettava in tutte le direzioni; incerto delle vie che mi si paravano innanzi ero in balia di me stesso e non ero consapevole della mia vita. Lontano dalla verità e dalla luce ritenevo che fosse veramente difficile e pesante per i miei sentimenti di quel periodo ciò che la misericordia di Dio mi prometteva per portarmi alla salvezza. Ritenevo che fosse difficile che un uomo potesse cambiare la mente e l’animo senza mutare nel fisico, non pensavo più di poter raggiungere i beni migliori.
Improvvisamente mi venne una certezza: quello che era impenetrabile e pieno di tenebra mi apparve accessibile e luminoso». Questo si è realizzato nella mia vita, Dio ha cambiato la mia mente e il mio cuore e la mia vita ha preso un altro orientamento. Oggi sono presbitero della Chiesa di Cristo e mi prometto, con l’aiuto di Dio, di spendere tutte le mie energie a favore delle anime che Dio mi pone sotto la mia cura pastorale per il bene della Santa Chiesa. Affido il mio sacerdozio e coloro che Dio mi pone accanto alla Beata Vergine Maria, affinché sotto la sua protezione possiamo camminare, insieme, nella fede verso la santificazione delle nostre anime.