In questi giorni di quarantena causati dal Covid19, le mie ricerche mi hanno portato a conoscere la storia di una donna straordinaria: Laura Maria Caterina Bassi Veratti , a tutti nota come Laura Bassi, studiosa di fisica, biologia, matematica, logica, filosofia, latino, greco e francese. Laura Bassi, fu la seconda laureata d’Italia (dopo la veneziana Elena Lucrezia Cornaro) la prima donna europea a diventare Docente Universitaria, ottenendo la cattedra di biologia e fisica all’Università di Bologna, e la prima a intraprendere una carriera accademica e scientifica nel Vecchio Continente.
Laura Bassi nacque il 29 ottobre del 1711 a Bologna, figlia di Giuseppe, avvocato di Scandiano e di Maria Rosa Cesari.
Manifestò fin da piccola l’amore per lo studio e in particolare per la filosofia.
Studiò in privato sotto la guida del medico di famiglia, Gaetano Tacconi, lettore di medicina nell’Università e membro dell’Accademia delle scienze, ottenendo meravigliosi risultati, tanto che Tacconi chiese alla famiglia di poterla istruire in metafisica, logica, fisica e psicologia, materie di studio nei Collegi e nelle Università che lei in quanto donna non poteva frequentare.
Il 12 maggio del 1732, su decisione del Senato Accademico e grazie all’appoggio del cardinale Prospero Lambertini, futuro papa Benedetto XIV, l’Università di Bologna le conferì la laurea in filosofia, assegnandole per questa materia una libera docenza.
La cerimonia solenne, si svolse nella sala d’Ercole del Palazzo pubblico.
In seguito fu aggregata al collegio dei dottori di filosofia.
Il 27 giugno discusse la tesi di filosofia naturale con lo scopo di ottenere un’altra libera docenza.
Il Senato, nella delibera di assegnazione di questa disciplina, sottolineò come non si trattasse di un vero e proprio mandato d’insegnamento, bensì di un riconoscimento degli sforzi della giovane dottoressa, alla quale, in ragione del suo sesso, venne concesso di tenere lezione in Archiginnasio, antica sede dell’Università, solo se legittimata dai superiori.
Ma la Bassi, donna fortemente tenace, non si rassegnò e iniziò una serie di corsi di fisica sperimentale che tenne in casa sua, allestendo pure un laboratorio per gli esperimenti e le dimostrazioni
Dal 1734 fu invitata a partecipare all’annuale cerimonia dell’Anatomia Pubblica.
Nel 1734 si sposò con il medico Giuseppe Veratti, lettore di fisica particolare all’Università, il quale le promise che non avrebbe ostacolato i suoi studi.
Dalla coppia nacquero otto figli, di cui solo cinque sopravvissuti.
Nel 1745 fu la prima donna a entrare a far parte dell’Accademia Benedettina: fu la stessa Bassi a persuadere papa Benedetto XIV a creare un venticinquesimo posto in soprannumero a lei destinato, rispetto all’organico di ventiquattro membri di quella classe.
Con questa carica, benché nuovamente non le fosse garantita la parità di diritti goduti dagli altri accademici, conquistò il più alto riconoscimento per la sua attività scientifica.
Nel 1749 promosse corsi di fisica sperimentale.
Le lezioni si svolsero con grande successo a casa sua , nel laboratorio allestito insieme al marito.
Dato che a Bologna era l’unico corso sulla disciplina ed era frequentato soprattutto da studenti dell’università, il Senato accademico ne riconobbe l’utilità pubblica e assegnò a Laura Bassi uno stipendio di 1000 lire, uno dei più alti dell’università felsinea.
Dal 1766 iniziò a insegnare fisica sperimentale agli alunni del Collegio di Montalto delle Marche.
Laura Bassi era una seguace delle teorie di Newton e cercò di applicarle in molteplici campi di ricerca, in particolare alla fisica elettrica, di cui divenne, assieme con il marito, uno dei principali cultori italiani.
Inoltre fu in stretto contatto con Giovanni Battista Beccaria, l’abate Jean Antonie Nollet, Alessandro Volta , Felice Fontana e fu insegnante di Lazzaro Spallanzani che era suo cugino.
Profondamente stimata per le sue ricerche e la sua attività didattica, riuscì a farsi assegnare la cattedra di professore di fisica sperimentale nell’Istituto delle Scienze, finalmente senza alcuna limitazione dovuta al sesso.
Parlava perfettamente la lingua francese, che usava sia per discutere con i suoi visitatori, sia nelle dimostrazioni sperimentali a beneficio di stranieri.
Morì a Bologna il 20 febbraio 1778, all’età di 67 anni e fu sepolta nella chiesa del Corpus Domini, vicino alla tomba, vicino alla tomba di Luigi Galvani scopritore dell’elettricità biologica.