Una vicenda surreale dove il sottinteso ha prevalso sulla realtà, ma ai calabresi non bisogna mai toccare l’orgoglio e l’onore. La compagnia aerea Easy Jet, da anni in servizio negli aeroporti calabresi, ha avuto una caduta di stile provocando un terremoto di vaste proporzioni per aver definito la Calabria e i calabresi terra di mafiosi e di terremotati. A parte l’ignoranza nel non comprendere che i calabresi non sono mafiosi ma ‘ndranghetisti, e la differenza non è poca, ma terremotati questo proprio è un insulto storico insopportabile, atteso che l’ultimo vero terremoto distruttivo si è verificato oltre un secolo fa tra Messina e la Calabria. Ma fatto altrettanto grave, terremotato e/o alluvionato in Calabria sono insulti pesanti, che sottintendono l’offesa di “ubriaco fradicio”, per intenderci, non di Whisky scozzese, ma di birra Messina o di buon vino locale.
Dalla Easy Jet, fanno ammenda e chiedono scusa, comprendendo l’offesa e il danno che hanno arrecato alla Calabria e ai calabresi. <Ma anche noi abbiamo subito un forte danno – affermano dalla direzione della compagnia aerea – avevamo ordinato le nuove divise dei piloti e assistenti volo. Per i piloti al posto del berretto una coppola con la lupara a bordo e stecchini da usare infilati sui denti durante l’imbarco. Anche un corso di lingua dialettale calabrese avevamo finito da pochi giorni. Invece per le assistenti di volo, tutte rigorosamente con l’abito da pacchiana calabrese con decori e al braccio il cesto di vimini. Finanche gli asinelli a bordo da usare durante la distribuzione delle bevande. Pazienza – afferma sconsolato il dirigente della compagnia – sarà tutto da buttare nella discarica sotto il primo ponte che incontreremo nei pressi dell’aeroporto di Lamezia>.
Anche tra le famiglie di ‘ndrangheta vi è indignazione: <non prendiamo mai Easy Jet per un fatto di rispetto verso Alitalia, nostra compagnia di bandiera – afferma un noto boss locale – come si permette questa compagnia impronunciabile ad offendere la nostra terra e le nostre tradizioni telluriche e tarantellistiche?> Prosegue il boss con una inquietante e non molto velata minaccia <La EasyJet Airline Company Limited, sappiamo dove sta e dove vive, è una società registrata in Inghilterra e Galles con numero di registrazione 3034606 e sede legale presso Hangar 89, Aeroporto di Londra Luton, Luton, Bedfordshire LU2 9PF. Ma chi si credono d’essere. E’ una compagnia fuori dalle nostre rotte della droga – prosegue il boss – e, con questi messaggi criptici, pensa di insinuarsi nel nostro giro? Mai!!! Noi siamo gente di parola…noi non siamo Usa Esi Get>.
Anche la politica calabrese si è indignata: <non prenderemo più nulla da Easy Jet neanche i biglietti gratis – affermano in coro e profondamente rammaricati due noti parlamentari bipartisan>. Non venga più a chiedere un Hangar in aeroporto- tuonano dalla direzione aeroportuale – perché avrà solo la possibilità di un rifugio e al massimo un bunker lasciato libero sottoterra nell’ultima retata ai piedi dell’Aspromonte. Anche per i rifornimenti di carburante, tuonano, mai più servizio alla pompa, ma solo taniche di benzina …e tanti, tanti accendini, se vorranno di notte la luce in cabina>.
Insomma una vicenda incresciosa che, in tempo di Coronavirus, per la vergogna, la compagnia dovrebbe mettere una mascherina ad ogni muso di aereo prima di atterrare in Calabria. Forte indignazione anche tra i cacciatori calabresi, quelli che sparano ai passeri, ai colombacci, ai tordi ed anche in passato all’Airone, <da domani> afferma il segretario provinciale della federazione cacciatori di Calabria <spareremo colpi di avvertimento a tutto ciò che vola, droni e moscerini compresi>.
<Tutta la Compagnia aera, presidente, CdA, personale di terra e di volo – afferma il presidente della DiDiPeOnCa-Difesa dei Diritti Civili e Penali per l’Onore Calabrese – dovranno venire in Calabria e, in segno di riparazione, come da tradizione, dovranno passare dal Santuario di Polsi per chiedere perdono dopo una serata a base di “Crapa arrosto”. Poi dovranno recarsi a Serra da San Bruno e a Paola da San Francesco, per farsi nuovamente benedire baciando i santini e, solo dopo, potremmo condannarli ad una serata di ‘nduja di Spilinga, delizie al Bergamotto a Villa San Giovanni, l’ottimo formaggio del Poro con assaggio di soppressata delle zone di Tiriolo e del lametino per poi a Tropea con una cipolla di quelle party. Per finire, un giro a Limbadi per far loro assaggiare un bicchierino di Amaro del Capo, naturalmente ben ghiacciato. Il tutto da assaporare e superare come un esame, dopo aver verificato che hanno rigorosamente imparato e assimilato lo stile di vita della Dieta Mediterranea di Nicotera>. Prosegue accalorato il presidente della DiDiPeOnCa <Ebbene, forse, così, da maleducati a rieducati, potranno tornare ai loro paeselli con il ricordo indelebile di una Calabria che ha una storia unica e millenaria, fatta di accoglienza, cultura, paesaggi e bellezze naturali. Solo ad un insensibile ignorante può venire in mente di collegare alla millenaria Calabria fenomeni recenti come la mafia e la ‘ndrangheta, inconsapevoli che il vero terremoto che sciama nelle coscienze è per colpa di alcuni sciocchi incolti che danno un valore culturale a chi cultura non ha>.
Allacciate le cinture. La Calabria vola, con ironia, saggezza e cultura.
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