“Ancora una volta ci tocca di constatare e contestare il comportamento della Giunta comunale e dei responsabili di alcuni uffici di questo comune che, dimostrandosi incuranti delle leggi e dei regolamenti che sono posti alla base del corretto funzionamento dell’Ente e dei diritti dei consiglieri di minoranza, continuano ad esporre la comunità al rischio di uno scioglimento anticipato del Consiglio per “gravi e persistenti violazioni delle leggi” (Ministero dell’interno, circolare 7 giugno 1990, n. 17102/127/1)”.
A dichiararlo in prossimità della scadenza per l’approvazione del bilancio di previsione e del Documento unico di programmazione, il capogruppo di Movi@Vento, Antonio D’Agostino.
“Dopo la diffida prefettizia avvenuta nel luglio scorso – afferma -, che intimava la presentazione del rendiconto 2019, omessa nei termini di legge, nonostante i richiami e gli avvertimenti della minoranza, e dopo quella di febbraio, in cui il Rappresentante territoriale del Governo minacciava di esercitare i suoi poteri sostitutivi, convocando il Consiglio comunale richiesto dal gruppo scrivente e negato abusivamente dal sindaco, il presidente del Consiglio ha omesso per ben due volte la seconda convocazione dei Consigli comunali del 2 giugno e del 7 agosto 2019, entrambi andati deserti per mancanza del numero legale. L’elenco potrebbe continuare a lungo, ma riteniamo inutile riepilogare le altre gravi omissioni commesse. Avvicinandosi ora un’altra fondamentale scadenza, come quella dell’approvazione del bilancio di previsione per l’anno 2020 e del D.U.P. (Documento Unico di Programmazione) 2021-2023, vi sono già sufficienti motivi per ritenere che anche questa volta non si intendano rispettare le procedure previste sia dal T.U.E.L. (D. lgs. 267/2000) che dal Regolamento di contabilità armonizzato del comune di Nicotera. Ci riferiamo in particolare alla trasmissione ai consiglieri comunali dello schema di bilancio licenziato dalla Giunta comunale e del DUP, che, per legge, devono entrambi essere depositati entro termini congrui per consentire a tutti i consiglieri la presentazione di emendamenti. In particolare, l’art. 21 comma 4 del detto Regolamento, dispone che la presentazione al Consiglio del DUP deve avvenire a) a mezzo posta elettronica a tutti i consiglieri comunali; b) mediante deposito presso il servizio finanziario; c) con illustrazione alla competente commissione bilancio (quest’ultima mai convocata dal sindaco malgrado regolarmente costituita da tempo). Giova inoltre ricordare che il citato T.U.E.L., se non fosse stato più volte prorogato il termine originario del 31 dicembre per la presentazione del bilancio di previsione, prevedeva il suo deposito entro il 15 novembre di ogni anno. Parliamo pertanto di un lasso di tempo pari a 45 giorni di tempo prima dell’adunanza consiliare; e non si ravvedono motivi per ritenere che dette tempistiche, opportunamente traslate, siano cambiate. Vi è inoltre da sottolineare che il tempo concesso ai consiglieri comunali per la presentazione degli emendamenti è di 15 gg. come prescritto dall’art. 25 comma 5 del Regolamento comunale cui rimanda l’art. 174 dello stesso T.U.E.L.”.
“E’ dunque evidente – dichiara il consigliere comunale di minoranza -, nella situazione data, che: o viene rispettato il termine del 30 settembre per portare il documento in Consiglio comunale o viene rispettato quello per il deposito. Essendo però entrambi i termini perentori e non derogabili, possiamo a buona ragione affermare che l’amministrazione sta già operando un ennesimo vulnus alle norme democratiche ed al corretto funzionamento degli istituti comunali. Si tratta di un vulnus che non soltanto (e non è poco) investe le regole democratiche, ma che, in aggiunta, si produce in una materia fondamentale della vita della comunità, qual è quella della programmazione e del bilancio, materia nella quale questa maggioranza ha già dimostrato tutta la sua approssimazione facendosi diffidare, come sopra riportato, dall’organo di governo. Che non si vengano allora ad addossare colpe alla minoranza che denuncia questi fatti, comodo quanto infondato alibi; ma si assuma questa maggioranza il rischio al quale espone la comunità, prendendone coscienza una volta per tutte e cercando di operare con la necessaria e dovuta competenza”.
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