E’ stato nominato il nuovo Arcivescovo di Reggio Calabria-Bova: don Fortunato Morrone, parroco di San Leonardo in San Leonardo di Cutro (Crotone)

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Oggi alle 12,00 è stata comunicata la nomina del nuovo arcivescovo di Reggio Calabria – Bova.

Papa Francesco ha scelto don Fortunato Morrone, parroco di San Leonardo in San Leonardo di Cutro (Crotone).

L’arcivescovo emerito Giuseppe Fiorini Morosini è stato contestualmente nominato amministratore apostolico e resterà in carica fino all’insediamento del nuovo arcivescovo metropolita di Reggio Calabria – Bova.

L’arcivescovo eletto di Reggio Calabria – Bova è nato ad Isola di Capo Rizzuto il 20 settembre 1958 ed è stato ordinato presbitero il primo ottobre 1983 nella Cattedrale di Crotone da un altro arcivescovo di origini reggine: monsignor Giuseppe Agostino. Monsignor Morrone ha vissuto gli anni delle Scuole Medie e del Liceo nel Seminario dei padri Stimmatini a Battipaglia. Pur non entrando in noviziato e con il permesso dell’arcivescovo di Crotone, monsignor Agostino, ha continuato la formazione telogico-spirituale con la comunità dei chierici stimmatini a Verona, dove ha seguito i corsi di teologia presso lo Studio Zenoniano per i primi quattro anni del corso istituzionale. Ha conseguito poi il Baccellierato presso la Pontificia università lateranense a Roma il 21 giugno 1982, la Licenza in Teologia con specializzazione in Teologia Dogmatica alla Pontificia università gregoriana dove ha anche conseguito il Dottorato in Teologia dogmatica.

Dopo l’ordinazione presbiterale, don Fortunato ha esercitato il ministero a Roma, dove si trovava per conseguire la licenza e il dottorato in teologia presso la Gregoriana. In questi anni (dal 1982 al 1986) è stato ospite presso la parrocchia Santa Caterina da Siena nel quartiere dell’Appio Latino.

Il 15 ottobre 1986 è rientrato in diocesi e l’arcivescovo Agostino gli ha affidato la parrocchia di Melissa (1986 – 1990).

Nell’ottobre del 1986 è nominato Assistente diocesano dei giovani di Azione cattolica (incarico che manterrà fino al 25 ottobre 2001) e nello stesso periodo inizia ad insegnare teologia dogmatica presso l’Istituto di Scienze Religiose “Unus Magister” di Crotone.

Nel febbraio 1987 diventa assistente regionale dei giovani di Ac, incarico che ricopre per un triennio.

Il primo settembre 1989 è nominato parroco di Santa Maria Prothospataris in Crotone e nell’ottobre dello stesso anno inizia ad insegnare Teologia dogmatica all’Istituto teologico calabro in Catanzaro.

Il primo ottobre 1989 è nominato responsabile della pastorale giovanile diocesana, incarico che manterrà fino all’ottobre del 2002.

Dall’ottobre 1988 a giugno del 1989 partecipa al primo Sinodo diocesano in qualità di relatore.

Nel settembre 1991, mentre è parroco in Santa Maria Prothospataris, l’arcivescovo Agostino gli chiede di assumere la responsabilità di avviare una nuova parrocchia denominata “Santi Cosma e Damiano” in Crotone, ministero pastorale che mantiene fino a settembre del 1993.

Il primo novembre 1994, nel quadro di riordino della Curia, è nominato delegato arcivescovile per il settore “Membri del popolo di Dio”, servizio che presterà fino al 6 giugno 1996 per una risistemazione ulteriore della Curia. Nello stesso periodo (1994 – 1996) è segretario del Consiglio presbiterale e del Consiglio pastorale diocesano.

Nell’ottobre del 1994 avvia e segue la Consulta dell’Apostolato dei Laici come assistente, mentre dall’ottobre del 1995 è assistente dei membri dell’Uciim. L’incarico di entrambi i servizi sarà mantenuto fino al primo ottobre 2013.

Dal 1998 al 2008 è nominato referente diocesano per il Progetto culturale. Nell’ottobre 1998 è direttore dell’Istituto di scienze religiose “Unus Magister”, fino al 2006 anno della chiusura del medesimo istituto.

Il primo settembre 1999 diventa parroco in solidum della parrocchia della Visitazione della Beata Vergine Maria in Le Castella, ministero svolto fino all’ottobre 2008.

Nel 2002 con monsignor Antonio Staglianò, all’interno del progetto pastorale parrocchiale, dà vita alla Fondazione “Nostra Signora di Guadalupe”, a larga partecipazione popolare, realizzando tra l’altro nel 2012 una Casa di spiritualità, riferimento spirituale per laici e sacerdoti.

Il primo ottobre 2002 l’arcivescovo Mugione gli affida la formazione teologica degli aspiranti al diaconato permanente e contemporaneamente è incaricato dei corsi di aggiornamento per il Clero diocesano.

Dal 2000 al 2006 dirige la Scuola di formazione per operatori di pastorale “Fides et ratio”.

A maggio del 2008 la Conferenza episcopale calabra gli affida il ministero di Assistente unitario regionale dell’Azione cattolica che mantiene fino al 2018.

Nel settembre del 2008 viene nominato Direttore spirituale nel Seminario regionale teologico calabro San Pio X in Catanzaro, fino a giugno 2013. Dal primo aprile al primo ottobre del 2009 è amministratore della parrocchia della Visitazione della Beata Vergine Maria in Le Castella.

Dal 2011 gli viene affidata la direzione della Scuola di Formazione teologica-ministeriale Unus Magister. Dal primo ottobre del 2012 è nominato delegato arcivescovile dei giovani sacerdoti e dei diaconi permanenti.

Il primo ottobre del 2013 è nominato vicario della parrocchia Maria Immacolata e San Michele in Botricello. Dall’ottobre 2015 è parroco della parrocchia San Leonardo in San Leonardo di Cutro. Ad ottobre 2018 è stato nominato vicario della Forania di Isola.

Monsignor Fortunato Morrone è ordinario di Teologia sistematica presso l’Istituto teologico calabro, aggregato alla Pontificia facoltà dell’Italia Meridionale di Napoli dal 2009.

Inoltre è docente di:

1)Escatologia, Teologia spirituale e Mariologia all’Istituto teologico calabro di Catanzaro dal 1999.

2)Antropologia cristocentrica e Teologia morale sociale presso l’Istituto teologico calabro di Catanzaro dal 1994 (corso comune al biennio di specializzazione in Teologia morale sociale).

3)Cristologia all’Istituto teologico calabro dal 2009.

4)Introduzione al mistero di Cristo all’Istituto teologico calabro dal 2010.

5)Metodologia della ricerca scientifica presso l’Istituto teologico calabro dal 2012 (corso comune al biennio di specializzazione in Teologia dell’evangelizzazione).

6)Sacramentaria presso l’Istituto teologico calabro di Catanzaro dal 1989 al 1998.

7)Teologia sistematica nell’Istituto di scienze religiose “Unus Magister” di Crotone dal 1986 al 2006.

8.Teologia sistematica presso l’Istituto superiore di Scienze religiose “All’Apollinare” dell’Università della Santa Croce in Roma.

Pubblichiamo di seguito integralmente la lettera del nuovo arcivescovo:

“Sorelle e fratelli carissimi in Cristo Gesù,

nel giorno in cui mi è stata comunicata la nomina a vescovo dell’Arcidiocesi di Reggio Calabria Bova, la vostra amata e venerata Chiesa, ora anche la mia, il vangelo del giorno, secondo la testimonianza di Giovanni 5,1-9, raccontava l’episodio, svolto presso la piscina di Betzatà, dell’uomo da 38 anni malato e incapace da sé di avere vita. Ebbene in quell’uomo, simbolo dell’umanità bisognosa di salute, di salvezza, anch’io mi sono rispecchiato ed in me, da 38 anni prete nella Chiesa di Dio, oggi ho sentito risuonare la parola di Gesù: «vuoi guarire?». Certo Signore! E allora: «Alzati e cammina».

È un’esortazione per me e che sento anche per ciascuno di voi.

Ecco fratelli e sorelle, la nostra vita ha bisogno sempre di questa parola di Gesù che ci rimette in piedi ridandoci fiducia, scommettendo su ciascuno di noi settanta volte sette oltre e dentro le nostre fragilità, per camminare insieme, in comunione fraterna, dietro di Lui.

C’è sempre in ogni chiamata di Dio una sproporzione tra la responsabilità affidataci dalla Sua misericordia e la nostra pochezza, credo lo sentiate anche voi.

Ebbene ho avvertito questa tensione emotiva in me, ma pur col mal di testa che si è generato, ho accolto con fiducia la Sua nuova chiamata, come una grande misericordia che Lui, ancora mi regalava, quasi sussurrandomi: “c’è un popolo numeroso e fedele nella Chiesa di Reggio Calabria – Bova, mi dai una mano per rendere ancora più bella questa Mia chiesa?”. Il mio sì, sincero ma trepidante, sono certo, sarà confortato e sostenuto dalla vostra benevola accoglienza, dal vostro sì, appassionato e fiducioso della grazia del Signore, sempre abbondante nei vostri confronti.

Si cari fratelli e sorelle, il Signore ha seminato a piene mani nella lunga e feconda storia della nostra Chiesa. Si tratta perciò di continuare nel cammino di fede che ha generato tra voi tanti testimoni di vita cristiana gioiosi e credibili. Si, dietro al Signore Gesù, il Vivente, che fa nuove tutte le cose (Ap 21, 5), una nuova primavera ecclesiale ci attende.

Fratelli e sorelle, vengo perciò tra voi come vostro fratello nella comune fede e, come vostro pastore nel nome del Signore, desidero profondamente essere “collaboratore della vostra gioia” (2 Cor 1,24), quella gioia che “riempie il cuore e la vita intera di coloro che si incontrano con Gesù” (papa Francesco, Evangelii Gaudium 1) per consegnarla nel quotidiano della nostra vita a tutti coloro che attendono una parola di liberazione e di speranza.

Nell’attesa di potervi incontrare e con voi lavorare con orgoglio e gratitudine nella vigna del Signore, saluto tutti e ciascuno, certo che metterete in comune i beni spirituali, le competenze e le risorse che tra voi abbondano, a beneficio di tutte le persone che abitano il territorio della chiesa reggina. Da parte mia metterò a disposizione quel poco che sono, confidando di cuore nell’azione dello Spirito di cui tutti siamo crismati, per portare nel mondo il buon profumo, quello intensamente umano, di Gesù.

Un saluto particolare e affettuoso agli ammalati e ai sofferenti nel corpo e nello spirito, a chi è stato segnato in questo periodo di pandemia e, pertanto, a tutto il personale sanitario che con generosità e professionalità si è speso per gestire l’emergenza.

Rivolgo il mio pensiero e il saluto a chi è nella solitudine e nella povertà a causa del momento di crisi economica che stiamo attraversando, a chi è senza lavoro e a chi può ancora esercitare un lavoro, agli adolescenti ed ai giovani e a tutti coloro che a vario titolo, dentro e fuori la chiesa, si prendono cura della loro formazione umana, intellettuale e spirituale.

Un pensiero caloroso a tutte le famiglie, spina dorsale della nostra comunità ecclesiale e civile. E poi con convinta simpatia saluto tutta la realtà laicale e tutte le forme associative, che investono le loro belle energie e carismi per l’edificazione della Chiesa, rendendola presenza viva negli spazi e nei luoghi dell’umano vivere.

Saluto rispettosamente tutte le autorità e le istituzioni civili e tutti coloro che, nelle varie forme di volontariato, si impegnano per rendere godibile e vivibile la convivenza civile con cui auspico si realizzi una costruttiva e piacevole collaborazione.

Ai diaconi permanenti, ai consacrati, alle religiose e ai religiosi un pensiero grato per la vostra quotidiana e indispensabile testimonianza credente.

Un affettuoso saluto ai seminaristi con i quali mi impegno a coltivare e condividere la passione per il Vangelo.

A voi presbiteri che fin d’ora ringrazio per il vostro prezioso e indispensabile ministero, chiedo una particolare vicinanza: mio desiderio, cari amici, è stabilire con tutti voi un rapporto di comunione fraterna autentica, perché il popolo di Dio, si rallegri nel vederci uniti e così sia incoraggiato nel seguire Gesù.

Agli arcivescovi emeriti, in modo particolare a Mons. Morosini, va il mio saluto deferente e grato: aiutatemi a vivere il mio ministero apostolico con serenità e gioia sapendo di contare sulla vostra paterna e fraterna amicizia nel Signore.

Infine affido alla Vergine Maria, venerata sotto il significativo titolo di Madonna della Consolazione, e a San Giuseppe “patris corde”, a San Paolo e a S. Stefano da Nicea, nostri patroni, il mio ministero episcopale tra di voi.

Sostenetemi con la vostra preghiera: almeno un Ave al giorno. Grazie.

Nell’attesa di incontrarvi personalmente, invoco su tutti la benedizione di Dio, il Padre di Gesù e nostro”.

 

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