L’avv. Luigi Mamone stimato giornalista, scrittore e poeta di Taurianova, da sempre sensibile alle tematiche culturali e sociali, ricorda Francesco Sofia Alessio, a 78 anni dalla sua morte.
L’avv. Mamone afferma: ”Il 14 Aprile di 78 anni fa, correva l’anno 1943 e la 2^ guerra mondiale infuriava, si spegneva il poeta Francesco Sofia Alessio.
La Taurianova del 2021, distratta dalla ricorrente pratica dei selfie come strumento di comunicazione per imbonitori politici, sembra purtroppo assente o poco informata
sull’ importanza e il valore dell’opera del proprio concittadino e continua a sottovalutare la sua opera e a ignorare il suo ricordo”.
Continuando Mamone sottolinea:” Molti anni fa – e non se comprese la necessità – la sua casa natale- su tre livelli- nel cuore antico della Via Roma fu autoritativamente abbattuta da una amministrazione assolutamente insensibile alla conservazione della memoria storica. Le sue opere – alcune, pregevolissime, che erano state premiate per tre volte con medaglia d’oro e per ben 9 volte con “Magna Laude” nell’importantissimo “Certamen” di Amsterdam , apprezzate da una giuria di altissimo livello, che le aveva preferite addirittura ai versi di Giovanni Pascoli, restano sconosciute alla stragrande maggioranza dei taurianovesi e totalmente ignote ai giovani, studenti di scuole ormai troppo conformate all’aridità degli indirizzi ministeriali in tema di didattica. Restano i pregevoli contributi – di circa 40 anni fa – offerti da Antonio Orso, Isabella Loschiavo, e Ugo Verzi’ Borgese che riproposero nella “Trilogia Alessiana” i più importanti componimenti di Francesco Sofia, Alessio per parte di madre, maestro elementare e poi bibliotecario a Reggio per lavoro, poeta latino altissimo per dote , vocazione e carisma”.
Prosegue ancora l’avv. Mamone: ”Nella Trilogia Alessiana , alcuni dei cui testi sono stati qualche anno or sono in parte riproposti anastaticamente su imput di Michele Caccamo, venne riproposto il testo latino, splendido nella attenta metrica endecasillabica, con una bella traduzione in italiano, opera del compianto Antonio Orso e una ulteriore versione in dialetto rosarnese ( non ce ne voglia l’amico Verzì Borgese) che ci parve sempre un di più poco opportuno. Da allora niente o quasi. Solo nei primi anni ’90 del secolo scorso la traslazione dei resti mortali del poeta nell’area monumentale del cimitero di Radicena ( anche questa peraltro con strascichi polemici da parte dei proprietari del sepolcro a latere). Poi il buio: Idee e progetti recenti rimasti sulla carta a seguito della fine anticipata della Amministrazione guidata da Scionti e oggi assordante silenzio da parte dell’attuale establishment selfiaiolo”.
Mamone incalza:” Se è vero che l’aiuola dove è collocato il busto bronzeo di Francesco Sofia Alessio appare dimenticata, e spesso anche con l’erba alta, a fronte dei ricorrentemente pubblicizzati interventi di manutenzione sul verde pubblico che evidentemente non giustificano in chi pianifica i lavori di concedere frequentemente una corsia preferenziale a quell’aiuola a ridosso della strada intitolata al poeta. Anche solo per renderla presentabile ove mai qualcuno nell’anniversario della morte volesse rendere omaggio al ricordo di quell’uomo, snobbato dai signorotti pettegoli e viziosi che frequentavano in quegli anni lontani il Circolo dei Nobili impegnati a ingannare l’ozio al tavolo verde e sottovalutato oggi da chi non ha avuto o non apprezza il piacere di godere di quelle immagini poetiche, figlie di una sensibilità eccelsa che solo in un paese di ignavi poteva – come pare – essere sminuita e ridotta a un fugace ricordo”.
Infine l’avv. Luigi Mamone conclude: ” Fugace ed effimero tanto quanto lo sono le foto e i post sui social. Meditiamo. Tutti. Sine ira. Un paese che non conserva le memorie del proprio passato è un paese destinato a non avere un futuro”.