Pasquale Imbalzano, già consigliere comunale, che per anni ha invitato l’attuale maggioranza, oggi rinsavita, a dare seguito a quell’illuminato progetto, afferma:”Consideriamo un fatto assai positivo il rinnovato dibattito sulla localizzazione del Nuovo Polo Fieristico, riaperto con l’intervento del presidente della Camera di Commercio, imprenditore attento alle istanze del territorio. Segno che di una struttura fieristica se ne riconosce non solo la sua indubbia utilità ma si da atto che l’iniziativa dell’amministrazione Scopelliti e dell’allora Assessore alle Attività Produttive era di grande respiro per lo sviluppo turistico economico e congressuale di Reggio”.
Pasquale Imbalzano, continua:” Se il dilemma è Arghilla’ o Pentimele, occorre valutare con attenzione le forti motivazioni di quella scelta largamente condivisa e tutt’ora valide. Anzitutto, Arghilla’ , distante appena 800 metri dall’autostrada ed a qualche chilometro dal centro, consentirà in un futuro, speriamo prossimo, di allargare senza limite l’area strettamente fieristica, atteso che nessuno può pensare di mettere in piedi un vero POLO FIERISTICO, senza accordi con le maggiori fiere del Paese. Nel 2009, ricordiamo che, a seguito del protocollo d’intesa con l’allora sindaco di Milano Letizia Moratti, sottoscritto a Reggio, ed all’accordo con l’amministratore delegato di Fiera Milano Rho, vi era l’impegno di delocalizzare annualmente a Reggio almeno dieci eventi fieristici di livello nazionale e internazionale. Arghilla’ era divenuta ZONA FRANCA, grazie all’impegno di quella Amministrazione e dell’allora assessore Imbalzano, con tutti i vantaggi per le aziende che si andavano ad insediare attorno alla nuova Fiera. In sostanza, si ragionava in grande con un progetto che guardava allo sviluppo turistico di affari e congressuale della città”.
Pasquale Imbalzano, aggiunge:”Non a caso si era scomodata l’archistar Gregotti: l’idea era e, a nostro parere, deve rimanere quella di costruire un vero Polo Fieristico, e non un’altra modesta fiera regionale, sul modello delle fiere di Catanzaro e Cosenza, destinata a vita grama ed a rischio estinzione dopo qualche anno, ripetendo la tragica fine dell’ex Fiera Agrumaria”.
Infine Pasquale Imbalzano conclude: “Se qualcuno pensa ad una struttura simile, magari col solito taglio di nastro annuale, ed il resto dell’anno un carrozzone vuoto, magari ricettacolo di tutto, Pentimele, è vero, sarebbe l’ideale, per le modeste dimensioni dell’area, inidonee per un utilizzo serio, e senza alcuna prospettiva, senza dimenticare che Milano aveva una Fiera già in periferia e l’ha sostituita con Milano Rho, e che Verona, Bologna e la stessa Catanzaro hanno fatto naturali ed analoghe scelte localizzative, istituendo servizi navetta col centro delle rispettive città “.