I giovani dell’Erasmus sbarcano all’Università della Ricerca, della Memoria e dell’ Impegno “Rossella Casini” di Limbadi e l’intero comprensorio diventa per dieci giorni capitale dell’Europa e della pace. Oltre ad alcuni studenti italiani, infatti, fanno parte della comitiva loro coetanei provenienti da Olanda, Grecia, Cipro, Romania, Croazia e Turchia. In tutto, trentadue giovani pronti a confrontarsi su ecomafie e criminalità organizzata. Nel loro lavoro quotidiano non ci sono passerelle né salgono in cattedra noti studiosi del fenomeno mafioso. Apprendono, soprattutto, attraverso il confronto delle loro esperienze e delle loro stesse conoscenze. Uno scambio di informazioni che li vede, a turno, protagonisti nella costruzione di una storia fatta di tante verità diverse, ma anche di immagini e testimonianze, che saranno il fulcro di una campagna di sensibilizzazione destinata a varcare i confini di tutti gli stati europei. A curare l’organizzazione del progetto c’è Giuseppe Borrello, dirigente regionale di “Libera”.
A lui, oltre al gravame dell’accoglienza, è spettato anche il compito di introdurre le lezioni sugli argomenti trattatati mediante un’ampia carrellata su fatti e misfatti della ‘ndrangheta. Borrello, per tutta la durata del progetto, potrà contare anche sulla collaborazione di Giovanni Franco, coordinatore di “Proreactive”, un’associazione impegnata nell’organizzazione delle attività dell’Erasmus. <L’obiettivo principale – sostiene il giovane originario di Molochio (Rc) – è guidare i ragazzi nell’esplorazione di argomenti cui sono particolarmente interessati. Ci troviamo di fronte, infatti, la generazione di Greta Thunberg e, quindi, giovani particolarmente impegnati nella lotta ai danni ambientali. Gli esiti dell’esperienza limbadese saranno trasmessi a decine di associazioni che veicoleranno il messaggio in tutta Europa>.
Del gruppo degli studenti fa parte anche Veronica, ragazza ucraina fuggita dai bombardamenti nella zona di Mykolaiv. <Per giorni – racconta con le lacrime agli occhi – siamo rimasti senza sapere cosa fare. Poi, mio padre mi ha accompagnato a Odessa. Da qui ho raggiunto Leopoli e, quindi, in pullman, prima la Polonia e poi la Croazia dove mi hanno aggregato al gruppo Erasmus. Da Limbadi – continua – raggiungerò la Spagna per un altro progetto Erasmus. Successivamente sarò ospite di amici ad Alicante>. Il sogno? <La Calabria – dice – è molto bella e le persone sono speciali. Spero, però, di poter tornare presto a casa. L’Ucraina è la mia patria>. Soddisfatto degli sviluppi del progetto anche Giuseppe Borrello. <E’ un’esperienza importante – sottolinea – così come importanti sono le ricadute economiche sul territorio. Tutto contribuisce ad una nuova narrazione di Limbadi oggi capitale non solo della lotta alla mafia, ma anche punto di riferimento di quella pace che gli Stati cercano di raggiungere con le armi, mentre noi la realizziamo costruendo l’Europa dei popoli>.