“Infrastruutture Per la Mobilità: Pedemontana, Occasione Di Riscatto Dei Borghi Interni” è stato il tema del convegno che si è svolto ieri pomeriggio nella Sala Consiliare di Oppido Mamertina.
L’evento fortemente voluto e organizzato dall’Associazione “Progetto Città della Piana” presieduta dall’architetto Armando Foci, con il patrocinio e la collaborazione del Comune di Oppido Mamertina; è stato presentato e coordinato dal socio Enzo Mileto.
Mileto dopo i saluti istituzionali ha presentato l’associazione, che si propone di costruire una Città smart lineare e policentrica, proiettata nel Mediterraneo, con salde radici in Europa e che sappia guardare a quanto di positivo si muove nel mondo.
Una città che possa concorrere dignitosamente con altri territori affinchè il territorio pianigiano diventi più inclusivo, più verde, più prospero e sicuro.
Una Città che scopra il gusto di imparare a fare innovazione praticando la via della soft economy delle risorse naturali(acqua, aria, ambiente, borghi, paesaggio, cultura, bellezza).
In poche parole, una Città che sappia imboccare con decisione il sentiero ecosostenibile dello sviluppo.
Una città di 170.000 abitanti, nella quale i cittadini sarebbero orgogliosi di identificarsi, in grado di diventare una vera e propria piattaforma di sviluppo per l’intera Calabria e il meridione, contribuendo a spostare il baricentro dello sviluppo verso il Sud.
Non ultimo una città che abbia la consapevolezza della necessità di mettersi in rete.
Subito dopo Aldo Polisena Segretario dell’Associazione, ha relazionato sul tema:
”Fermare lo spopolamento dei borghi, costruire un sistema moderno di viabilità. La Pedemontana, opera strategica per il rilancio delle aree interne”.
Polisena ha subito sottolineato che sono passati trent’anni dall’inizio dei lavori della Pedemontana della Piana e in questi anni si è registrato lo spopolamento dei piccoli centri, soprattutto di quelli situati nella aree interne.
Uno dei motivi dell’abbandono dei piccoli borghi va individuato nella mancanza dei servizi e l’accessibilità da intendersi come elemento di inclusione delle persone.
L’accessibilità, il sistema viario e la mobilità delle persone diventano la chiave di volta, per evitare o limitare il fenomeno dello spopolamento dei centri interni.
Polisena ha affermato: ”La Pedemontana della Piana avrebbe dovuto servire circa 23 comuni delle zone interne i quali sono sprovvisti di adeguati collegamenti e spesso sono serviti da una unica strada che risale all’epoca borbonica o che è stata costruita negli anni ‘20.
Da qui l’idea, risalente agli anni ’80 e ’90 di costruire una strada per far uscire dall’isolamento i paesi interni e collegarli con l’autostrada del sole, oggi A2 e con la SGC 682,Ionio -Tirreno e con il sistema stradale( fatiscente) della Piana, nonché con le strutture ospedaliere.
Si iniziò con un finanziamento di 12 miliardi di lire attraverso l’intervento straordinario, alla Comunità Montana di Cinquefrondi e successivamente, per realizzare questa importante infrastruttura, si spesero circa 100 milioni di euro.
Ma la strada non è stata realizzata se non in alcuni tratti che così come sono, diventano inutili”.
Nella sua lunga e accurata relazione, Polisena, ha raccontato con dovizia di particolari, la storia travagliata di quest’opera ancora incompiuta .
Infine Polisena ha concluso dicendo:” E’ ora di voltare pagina, pensiamo che sia arrivato il momento di ragionare in grande e di immaginare come i numeroso fondi del PNRR e i 3 miliardi e 700 milioni del Por Calabria, 2021-2027, possano rappresentare anche per la Piana, gli strumenti finanziari per invertire la tendenza negativa di una realtà sempre penalizzata e dotarla, finalmente di infrastrutture necessarie alla sua sopravvivenza e al suo sviluppo.
Oggi chiediamo l’istituzione immediata di un tavolo Tecnico su mobilità, trasporti e infrastrutture, per poter cogliere tutte le opportunità che abbiamo di fronte a noi ed evitare gli errori del passato, che hanno pesato sulle condizioni di vita della gente”.
A seguire Armando Foci ha affermato: ”Comprendiamo che uno dei principali problemi che può ritardare o accelerare lo sviluppo socio-economico di un territorio, definire civile la sua comunità e renderla più incisiva, è costituito dal grado di Partecipazione della società civile alla vita pubblica: perché maggiore sarà la partecipazione dei cittadini alle scelte pubbliche che influenzano la città, il territorio e la loro vita, più si creerà coesione sociale e minori saranno gli errori e i danni che potranno essere provocati da infrastrutture inutili o dannose.
Il nostro Coordinamento vuole, con umiltà, passione e senz’altro scopo, esprimere la propria opinione, ritagliarsi uno spazio di partecipazione nella vita pubblica, stimolare le forze politiche e gli Enti Locali con proposte per aiutare la crescita e migliorare la politica e le istituzioni democratiche, per dare loro più forza e autorevolezza. Vogliamo pensare in grande, essere visionari e ambiziosi, per contribuire a dare al territorio un’autorevole capacità politica collettiva, affinché la sua classe dirigente si impegni in un’opera di auto-sensibilizzazione politica che serva a mettere al centro della sua azione la necessità di avere quelle moderne infrastrutture materiali e immateriali di cui siamo carenti e la cui assenza costituisce il freno maggiore per innescare la competitività del territorio.
Quello che manca al territorio è la coesione sociale e politica, la definizione di un Progetto Integrato di Sviluppo Urbano basato su una visione condivisa del futuro dei 33 Comuni, dell’individuazione di politiche integrate e strategiche, da attivare sul breve, medio e lungo periodo, su tutti i fronti dell’ormai ineludibile costruzione della futura città della piana. Compito della politica e delle Istituzioni è quello di garantire questo diritto.
Una città per la gente e non solo per il profitto.
Dobbiamo comprendere che da solo nessun Comune del territorio è, o sarà mai, in grado di affrontare e risolvere queste tematiche, Solo una grande città può farcela”.
Continuando Foci ha sottolineato che :”Uno dei punti centrali è la realizzazione di una mobilità sostenibile e la Pedemontana costituisce il sogno e il bisogno secolare di tutti i borghi interni, che da sempre soffrono dell’isolamento viario e socio-economico rispetto ai centri costieri.
E’ il più grande investimento viario effettuato nel territorio negli ultimi 2 decenni e costituisce un’opera fondamentale per lo sviluppo delle aree interne e della CITTA’ DELLA PIANA.
Senza questo intervento non sarebbe infatti possibile eliminare i punti di debolezza che impediscono lo sviluppo del territorio, principalmente la sua marginalità, e neppure mettere a sistema le sue potenzialità nel turismo, nell’agroindustria, nei servizi.
La sua realizzazione è, quindi, un elemento strategico anche per la coesione di tutta la CITTÀ DELLA PIANA, perché può aprire importanti prospettive economiche che possono contribuire a frenare l’esodo di popolazione e le attività produttive verso la costa”.
Foci ha rimarcato che: ”Se dovesse essere realizzata così com’ è stata progettata ed in parte realizzata, la Pedemontana ha ottime probabilità di diventare un investimento fallimentare e distruttivo, che lascerebbe il territorio con un pugno di mosche in mano, con costi economici e ambientali che sopravanzerebbero di molto i pochi benefici”.
Quindi secondo Foci: ”Per i futuro, va decisamente limitato al minimo indispensabile il consumo di suolo, evitata l’estirpazione indiscriminata delle piante secolari di ulivo e, ove possibile, provvedere al loro reimpianto, utilizzato il più possibile opere di ingegneria naturalistica negli svincoli e ai bordi della careggiata al posto dei muri di cemento, abolire i gard rail metallici sostituendoli con quelli in legno con anima metallica, illuminare gli svincoli con energia rinnovabile, utilizzare asfalto fono assorbente e drenante, eseguire una corretta canalizzazione per lo smaltimento delle acque piovane, posare in opera i cavidotti per il passaggio delle reti intelligenti e infine, ma è una infrastruttura che considero molto importante, realizzare una pista ciclabile a margine della strada, cogliendo l’opportunità dei finanziamenti del Piano Nazionale delle Ciclovie, ricordando che uno studio ha dimostrato che ogni euro speso in ciclovie i risparmi ottenibili vanno da 6 a 24 €.
La strategia deve essere quella di realizzare la Pedemontana inserendola armoniosamente nell’ambiente, dotarla di servizi e attrezzature per i cittadini e le imprese, farla diventare una Strada/Viale a scala urbana e territoriale di qualità, anche per promuovere l’offerta turistica, valorizzando così i borghi pedemontani, che sono potenzialmente fra i più belli della Calabria.
Occorre progettare, finanziare e realizzare il raddoppio dello svincolo di Cinquefrondi Est per collegare la Pedemontana da e per Rosarno, stipulando un contratto di programma con l’ANAS che dovrebbe realizzarlo a propria cura e spese unitamente allo svincolo di innesto di Laureana all’autostrada .
E’ indispensabile inoltre consegnare i lavori all’Impresa aggiudicataria del Lotto S. Giorgio-Cinquefrondi, contrattualizzati da quasi 3 anni, ed avviarli con urgenza tenendo presente che sarà indispensabile redigere una Perizia di Variante e Suppletiva per riprendere la Galleria Perciano a Cinquefrondi, i cui imbocchi sono già stati realizzati con il precedente appalto della Comunità Montana, per realizzare il collegamento diretto allo svincolo di Cinquefrondi EST e non, com’è stato progettato, sulla strada che sale verso la Limina. Senza queste due ultime opere, di fatto, la Pedemontana non avrà alcuna ragione di esistere, sarà soltanto una strada fantasma, che pochissimi troveranno conveniente percorrere e finirà per costituire soltanto uno sfregio all’ambiente, un danno per l’agricoltura, un pesante onere di manutenzione.
A ciò si aggiunga Il totale stravolgimento del tracciato del lotto Cittanova – Località Marro che ha fatto perdere a questa infrastruttura viaria la sua caratteristica di Pedemontana e che, sarcasticamente, ora viene definita Pedemarina.
Invece di continuare a collegare i borghi interni, come è stato fatto per i lotti già realizzati, alla strada è stata fatta prendere una direzione verso la pianura che la rende inservibile per lo scopo originario e che continua a lasciare un’ampia porzione di territorio e ben 5 borghi ancora completamente isolati.
Alla luce dello stravolgimento di questo ultimo lotto, che non può più essere considerato come facente parte della Pedemontana, anche perché è stata proposta dalla Città Metropolitana una scheda di finanziamento di 30 MLN di € per proseguire verso la rotatoria di San Bartolo e quindi in direzione di Palmi, a partire da Cittanova occorrerà quindi che si riveda in fase di progettazione esecutiva il restante tracciato verso Delianuova, avvicinandolo il più possibile ai borghi di Molochio, Terranova, Varapodio, Cosoleto, S. Cristina e Oppido”.
Infine, Foci ha concluso” Occorre avviare la progettazione del lotto dallo svincolo di Cinquefrondi a Feroleto coinvolgendo il più possibile i comuni di Giffone e Galatro ed avviare il tavolo tecnico di monitoraggio dell’intera opera costituito dai Comuni e dall’Associazione”.
Sono intervenuti il sindaco di Oppido Mamertina Bruno Barillaro; il sindaco di Cittanova- Presidente Comitato Direttivo Assemblea Sindaci Francesco Cosentino; Il sindaco di Varapodio Orlando Fazzolari; il sindaco di Scido-Consigliere Metropolitano e Presidente Assemblea Sindaci Giuseppe Zampogna; il prof. Mariano Mazzulo Presidente Associazione “Ci siamo rotti”e l’ Editore del Corriere della Piana Luigi Ottavio Cordova.
Dagli interventi è emersa la necessità di lavorare in sinergia a favore del territorio.
E’ necessario realizzare la Pedemontana a scorrimento veloce e mettere in rete tutta la Piana, perché senza una buona viabilità non ci può economia, né sviluppo , né progresso.
Per il prof Aurelio Misiti, già sottosegretario infrastrutture e trasporti, lo sviluppo del territorio, deve passare attraverso l’unificazione dei servizi e soprattutto puntare sul porto di Gioia Tauro e sul ponte che sono i passaporti per l’entrata in Europa.
E’ altresì importante realizzare la ferrovia, l’autostrada Jonica e soprattutto la Città Metropolitana dello Stretto di Messina.
Ha concluso i lavori il sindaco FF. della ”Città Metropolitana” avv. Carmelo Versace che dopo aver ringraziato l’associazione “Progetto Città della Piana” per il lavoro che sta svolgendo a favore del territorio, ha illustrato tutti progetti che presto saranno avviati sul territorio, sottolineando la necessità di continuare a lavorare in sinergia nel prossimo futuro.