La favola “Le avventure di Balù” – La Caravella Editrice, scritta da Anna Maria Deodato e Gaetano Catalani, conquista i bambini di Castrovillari. La presentazione del libro per l’infanzia, realizzata nell’ambito del “Calàbbria Teatro Festival” di Castrovillari, si è svolta giovedì 27 ottobre 2022 nella bellissima sala del Teatro Vittoria.
All’evento hanno partecipato i rappresentanti dell’Amministrazione Comunale Federica Tricarico (assessora con delega alla Bellezza Culturale ed Urbana) ed Ernesto Bello (assessore con delega al Turismo, Spettacoli ed Attuazione); i relatori Lucio Renda che ha moderato gli interventi, Angela Micieli (direttrice organizzativa del Festival) che ha presentato il libro e Rosy Parrotta (direttrice artistica del Festival). Ospiti della manifestazione gli alunni e i docenti delle scuole primarie 1° e 2° circolo.
Le Avventure di Balù è una favola senza età che esalta i buoni sentimenti e ha lo scopo di parlare al cuore dei bambini. Il racconto, affrontando con semplicità e dolcezza valori universali, offre chiavi di lettura per rappresentare la società degli adulti in continuità con la funzione educativa della famiglia e della scuola.
Il protagonista Balù è un simpatico cagnolino che, in compagnia del suo amico Sugar, vive una serie di avventure sperimentando sensazioni come la gioia, la tristezza e la paura. La narrazione è accompagnata da immagini espressive, elaborate dall’illustratrice Arianna Zungri, che incidono in modo positivo nella delicata sfera affettiva ed emozionale dei bambini.
Il libro, pubblicato un anno fa, ha riscosso un grande successo in tutta Italia. Numerose sono le scuole che lo hanno adottato promuovendo laboratori di lettura in classe. Per i temi trattati come l’amicizia, l’altruismo e la solidarietà, la favola è un valido strumento di crescita per i bambini dai cinque ai dieci anni, ma anche per i più piccoli attraverso l’ascolto attivo dell’adulto che legge.
Balù e i suoi amici hanno conquistato i numerosi bambini di Castrovillari che con grande entusiasmo hanno guardato il video cartone e hanno intervistato gli autori, sollecitandoli a scrivere altre avventure di Balù.
Così scrive sulle avventure di Balù Dante Maffia (poeta, scrittore, saggista, candidato al Nobel per la letteratura nel 2013).
Dico subito che mi ha molto emozionato leggere questa storia, ovviamente per come è raccontata. Vi scorre dentro una umanità vera, una tenerezza che coinvolge e suggerisce senza mai ergersi a lezione di vita. Dai cani gli uomini hanno sempre imparato molto ma forse nessuno mai aveva pensato all’uguaglianza, a questo comportamento, come diversamente chiamarlo, che dovrebbe essere alla base dei rapporti e che invece viene sempre sopraffatto dal suo contrario.
Anna Maria Deodato e Gaetano Catalani hanno scritto una favola di quelle che sarebbe stata molto amata da Giovanbattista Basile, dai Grimm e da Andersen. Non faccio affermazioni simili per captatio benevolentia, non conosco né la Deodato né Catalani, ma perché in queste pagine ho trovato una ricchezza ormai perduta, dimenticata dagli uomini, una ricchezza che, se utilizzata, aggiusterebbe molte faccende in questo mondo avviato a una deriva di cattiverie e di soprusi inenarrabili.
C’è, nella storia di Balù, quello che io da sempre cerco, il lievito. La parola che amo e che considero dovrebbe presiedere sui pensieri e sulle azioni quotidiane per cercare di vederne gli sviluppi e le conseguenze. Ormai marciamo ciechi e, lasciatemelo dire, privi di favole, cioè privi di sogni. I sogni sono una risorsa importante, ci portano lontano dal male e ci fanno intendere che bisogna sempre andare oltre il visibile. I due cagnolini sono un esempio eclatante di come potremmo eliminare gli sconci e la cattiveria. Si badi che è una delle rare volte che in un racconto si va alla ricerca del padre e non della madre. Altro tema da meditare.
Ma il merito del libro non è soltanto la storia in sé, ma la scrittura. Oscar Wilde, grande scrittore di favole, anche se conosciuto per “Il ritratto di Dorian Gray”, sosteneva che “non esistono libri belli o libri brutti, ma libri scritti bene o scritti male”. “Le avventure di Balù” è scritto bene, con estrema chiarezza, con il ritmo giusto, col disincanto incantato con cui bisogna saper porgere le verità che spesso sono insolenti e scomode.
Si badi a come sono descritte le azioni dei due cani, a come è “fotografato” il Gufo sapiente, a come sono resi i pensieri e gli affetti degli animali e si toccherà quasi con mano che si tratta di scrittura scaturita innanzi tutto dai cuori di Anna Maria e di Gaetano e poi dalla perizia letteraria.
Un’opera così va letta e fatta conoscere, potrà far germogliare molte cose positive”.