Nell’ambito del Festival “Donne e Istituzioni in Calabria”, si è svolto giovedì 30, presso la sala consiliare del Comune, l’evento “La Calabria delle donne” che ha ricordato la prima donna eletta sindaco di Nicotera, Caterina D’ Agostino.
Presenti all’incontro: Sofia Ciappina e Assunta Carrà Ciappina della Scuola Superiore di Psicologia Applicata “G.Sergi”, Elisa Ursino Ferraro, Inner Weel Nicotera, Antonio D’Agostino, consigliere comunale e nipote di Caterina D’Agostino, Antonio Ricottilli giornalista, Lorella De Stefano, Assessore alle politiche sociali. Ad introdurre e moderare l’incontro la direttrice del Festival, Mariangela Preta. Molti gli interventi che si sono alternati da cui è emerso il ricordo molto intenso di una donna che, sia da preside che da sindaco, ha saputo esercitare i suoi compiti con competenza e responsabilità istituzionale. “E’ stato – afferma il consigliere comunale Buccafusca Maria Adele (Movi@Vento) – come riscoprire il ruolo importante di una concittadina del nostro passato, conosciuta ai molti della nostra generazione, sconosciuta ai giovani di oggi. Se pensiamo che in pieno 2023, conquistare ruoli istituzionali importanti per una donna, non è cosa scontata, e la cultura maschilista sta sempre dietro l’ angolo, si capisce bene come nel 1961, essere sindaco e preside, era una vera rarità, e non solo in Calabria, ma in tutta Italia. Per questo penso che la storia politica e professionale di questa donna, che i relatori di ieri sera hanno raccontato in modo differente e nel contempo garbato, a tratti anche in maniera simpatica, restituendole la visibilità che merita, possa diventare motivo di orgoglio per le donne del nostro passato e di emulazione costruttiva per i giovani della nostra comunità di oggi”.
Non è un caso che la stessa organizzatrice dell’ evento, Mariangela Preta, abbia auspicato che venga intitolato, al primo e ultimo sindaco donna di Nicotera, un luogo pubblico per conservare la sua memoria storica che, nonostante molto cattolica, seppe andare oltre gli schemi culturali del tempo che vedevano nella donna l’angelo del focolare domestico. Di fatto la memoria storica di un paese va conservata e protetta e forse per questo “La Calabria delle donne” durante il percorso del Festival, ha avuto conferma di piazze o di vie intitolate a donne illustri che hanno operato nei loro territori. Una donna che ha saputo anticipare i tempi, quindi, andando oltre ciò che erano gli stereotipi degli anni Sessanta, superando i retaggi culturali. Una donna molto impegnata nella scuola e nella politica, in cui lasciò un’ impronta indelebile per le opere pubbliche compiute, dalla nuova rete idrica agli edifici scolastici, alle case popolari.
“L’esempio positivo di Caterina D’ Agostino che andrebbe trasmesso alle nuove generazioni, maschi e femmine, del posto come conoscenza e memoria storica del nostro passato – dichiara la Buccafusca -, in una società come la nostra, in cui i giovani, spesso, sembrano più interessati a ciò che resta provvisorio e in superficie e meno coinvolti alla vita politica e sociale delle loro comunità. Eppure la vita di tutti, così come il destino di tutti, anche dei giovani, sono condizionati dalle scelte politiche o dalle mancate scelte politiche, di qualunque governo di ogni Paese, di ogni città, di ogni Comunità”.