Lutto a Molochio, il Dott. Giuseppe Lupini raggiunge la moglie Fausta Rigoli, volata in cielo un mese fa, dopo una vita vissuta insieme.
Gli avvisi mortuari incollati sui muri della Piana di Gioia Tauro catturano l’attenzione di tutti.
I più grandi in età rivivono i ricordi di quando Fausta e suo figlio Rocco furono sequestrati dall’Anonima sequestri. Quando Giuseppe Lupini, durante il sequestro, percorse ogni piccolo sentiero possibile per ritrovarlo, per riportarlo a casa. Quando solo Fausta fu liberata perché potesse essere parte diligente a preparare i soldi del riscatto. Quando tutti gli abitanti di Molochio promossero una raccolta di denaro per la liberazione del piccolo Rocco Lupini. Quando Fausta e il marito Giuseppe racimolarono il denaro necessario e pagarono il riscatto la sera dell’Immacolata del 1983. Quando Fausta e Giuseppe corsero a riprendersi Rocco, la notte del primo gennaio 1984. Quando la notizia della liberazione si sparse rapidamente e, al suono delle campane a festa, tutto il paese andò incontro.
Fausta Rigoli nel 2000 fu insignita dal Presidente della Repubblica dell’onorificenza di Cavaliere al merito della Repubblica Italiana.
La lettura del “manifesto” riattiva ricordi e speranze, vittorie e sconfitte, e invita i passanti a momenti di pausa, generando tenerezza, commozione e partecipazione.
Un mese fa, alla morte di Fausta, chiuso in un doloroso silenzio, Giuseppe avrebbe voluto morire con lei per andare via insieme nello stesso momento. Hanno vissuto l’uno per l’altra e quando si separarono fu come stracciare una foto a metà che non si può più sistemare. E quella foto si era stracciata lo scorso aprile.
In tanti si augurano di non dover vivere giorni pieni del vuoto di una mancanza. Il figlio e i parenti hanno visto Fausta e Giuseppe volare via insieme per mano davanti all’altare, proprio come tanti anni fa nel giorno del loro matrimonio. Il giorno in cui si giurarono amore e fedeltà per sempre. Promessa mantenuta.
Giuseppe, schivo e riservato, ebbe un solo grande amore, Fausta e Rocco. Nonostante provato dal sequestro a scopo d’estorsione del figlio e della moglie, non si rassegnò mai agli eventi e continuò il percorso vincente di marito e di padre, oggi riconosciuto da tutti come il successo dell’amore.
Nel periodo più tormentato della sua vita ebbe sostegno e forza dai carabinieri (Cap. Fazio, Mar. Mantineo, Mar. Vaccari), speranza e coraggio dalla magistratura (Proc. Tuccio, S.Proc. Boemi).
Oggi, riverenti e grati, salutiamo Giuseppe Lupini, nonostante colpito dalla violenza della ‘ndrangheta, si è addormentato nella pace di Dio. L’espressione del suo viso e le sue parole le custodiremo nel cuore. La nostra comunità Combattentistica e d’Arma, Associazione Nazionale “Nastro Verde”, esprime cordoglio alla famiglia, al figlio Rocco Lupini – T Colonnello dei Carabinieri F -, supportati dalla fede e uniti nella preghiera. La musica della vita ci conduce alle persone amate che hanno il volto della bellezza.
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