Si sono conclusi al Bosco  di Rosarno, con immutabile  devozione popolare i festeggiamenti religiosi in onore di Sant’Antonio da Padova

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Si sono conclusi al Bosco  di Rosarno, con immutabile  devozione popolare i festeggiamenti religiosi in onore di Sant’Antonio da Padova, programmati nell’omonima parrocchia, retta magistralmente dal parroco don Pasquale Ciano che, sin dal suo arrivo ha rivoluzionato la parrocchia con iniziative importanti e  soprattutto mediante  una pedagogia di evangelizzazione.

Non ultimo, don Pasquale  ha  totalmente rinnovata la chiesa  al proprio interno, con i lavori di restauro  e con dei bellissimi dipinti.

Lavori che hanno regalato alla chiesa una nuova luce.

La festa è stata preceduta da un ciclo di preparazione di tredici giorni caratterizzato da una serie di preghiere e invocazioni di intercessione.

E per ognuno dei tredici giorni che hanno preceduto la festa sono stati  presentati momenti di riflessione e testimonianze.

Sant’Antonio è un santo popolare, vicino alle persone che lo pregano per bisogni familiari e domestici, al punto da essere invocato anche per trovare oggetti smarriti, come  insegna la preghiera del “Sequeri” o per trovare marito alle ragazze.

Allo stesso tempo è un santo complesso, sapiente, dalla profonda teologia.

Il giorno della festa, emozionante  è stato il momento della Solenne Concelebrazione Eucaristica, presieduta da don Pasquale Ciano , insieme ai Don Pino Varrà Vicario Generale della Diocesi Oppido Mamertina-Palmi.

Nel corso dell’omelia don Pasquale Ciano si è soffermato sul carattere sacro della festa, che deve avere un carattere pasquale, poiché Pasqua è la festa essenziale della quale deriva il senso di tutte le altre  feste.

Rivolgendosi ai  portatori della statua di sant’Antonio, don Pasquale ha sottolineato  che fare a gara per diventare portatori di una statua è un orgoglio, ma la gara più bella è dimostrare una sempre maggiore dignità morale e spirituale, una vita vissuta onestamente e nella fede, in particolare proporsi con umiltà e coerenza, senza presunzione e interessi personali.

Don Pasquale continuando la sua omelia ha affermato:<< Spesso le feste religiose per alcuni restano a livello di manifestazioni culturali senza impegnare un’autentica adesione alla fede, con molta ipocrisia e ambiguità, questi creano confusione e possono portare alla formazione di sette che snaturalo la religione, mettendo in pericolo l’autentico cammino della vera comunità Ecclesiale.

Portatori degni e idonei sono quanti vivono un vero cammino di fede nella comunità ecclesiale, illuminati dal Vangelo di Cristo e dalla Luce di Maria>>.

Don Pino Varrà ha rimarcato quanto affermato da don Pasquale.

Presenti alla solenne concelebrazione  autorità civili e militari, tra cui i Commissari prefettizi:  la dott.ssa Roberta Mancuso e il dott. Emilio Saverio Buda.

Dopo la tradizionale benedizione del pane e di tutti i bambini presenti, si è svolta la processione per le vie della parrocchia e lo spettacolo pirotecnico offerto da Giovanni Certo.

Infine  il coro parrocchiale ha emozionato tutti con un concerto in preghiera dedicato a Sant’Antonio da Padova, mentre la Scrittrice Caterina Sorbara ha allietato la serata con le sue poesie.

La Sorbara  intervistata da Cristina Valenzisi ha  narrato la genesi delle sue opere di narrativa, soffermandosi anche sull’importanza della poesia.

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