Senza Ritorno 1942-1943: la tragedia dell’Armir Salvatore Varone, disperso in Russia

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Il 13 gennaio 1943 inizia la ritirata dalla Russia del corpo di spedizione italiana, L’ARMIR (Armata Italiana in Russia).

E’ l’inizio della tragedia di valorosi combattenti: alpini, fanti, militi, bersaglieri, carabinieri, carristi e cavalleggeri che percorreranno quasi 350 chilometri tra la neve del gelido inverno russo, dove le  temperature erano  intorno ai 40 gradi sotto zero, privi di vettovagliamento, di trasporti e di ogni genere di fabbisogno per combattere l’avanzata sovietica guidata dal “generale inverno”.

In 50000 non faranno ritorno, quasi la metà del CSIR, l’originario corpo di spedizione italiano partito nell’estate di due anni prima quando le sorti della conflitto non lasciavano dubbi sull’imminente vittoria tedesca.

Un’immane tragedia : i soldati erano  senza scarpe, con piedi e mani congelati,  costretti a camminare tra la neve, senza nulla da mangiare per giorni e giorni, con pochissime munizioni residue, continuamente braccati dai russi .

Tra questi moltissimi calabresi, tra cui Salvatore Varone di Rizziconi, protagonista dell’interessante libro di Antonino Catananti Teramo ,dal titolo “Senza Ritorno 1942-1943: la tragrdia dell’Armir Salvatore Varone, disperso in Russia”, Città del Sole Edizione.

Salvatore Varone non è mai tornato a casa ,lasciando la moglie e il figlio Michele di appena quattro anni.

Il libro è  ricco di contenuti e testimonianze storiche ed è corredato di foto d’epoca.

Antonino Catananti Teramo è nato a Rizziconi (RC), dove vive e lavora.

Laureato in legge e giornalista pubblicista, ha collaborato con diversi periodici e riviste di cultura meridionale. Ricercatore appassionato e storiografo, nel 2002 ha pubblicato “Un secolo di Tragedie” (Arti Grafiche G.S.); per Città del Sole Edizioni, nel 2006 “Lo sbarco in Continente – Il bombardamento tedesco del 6 settembre 1943 , In principio era Lolek. La vita giovanile di Giovanni Paolo II.
Tra le varie attività in cui si è cimentato, ha maturato una preziosa esperienza radiofonica in alcune radio libere e curato videofilmati su costume, storia e tradizioni locali. È il Coordinatore del gruppo “Novecento”, associazione culturale Onlus che ha come scopo quello di valorizzare la Cultura della Memoria attraverso una mirata opera di recupero di ogni valida testimonianza del passato e delle sane radici popolari.

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