E’ veramente una grave perdita “l’uscita di scena” di Mimmo Proto. Era lo storico attore principale della Compagnia D’Arte di Nicotera. E’ da oltre un secolo che all’interno della città di Nicotera si tramanda la vena artistica del teatro popolare con Compagnia d’Arte che ha visto sul palcoscenico l’indimenticabile Mimmo Proto quale brillante attore in varie e prestigiose commedie. Una passione che negli anni del dopoguerra si è diffusa coinvolgendo molti attori nicoteresi dotati di alta professionalità e di grande carattere artistico. Insieme a Mimmo Proto, salito in cielo il 17 agosto u.s., è doveroso ricordare chi lo ha preceduto rimpiangendone l’assenza nella Compagnia D’Arte, seppur rimangono tutti vivi nel ricordo immortalato della storia dell’arte teatrale nicoterese.
Maria De Luca è stata una delle attrici preferite nei ruoli principali al fianco di Mimmo in brillanti scene che hanno sempre coinvolto il pubblico in fragorose risate e applausi interminabili per l’ironia espressiva e la mimica che erano prerogative uniche e inimitabili, fatte con cultura teatrale e finezza scenica. Altri attori da ricordare sono Turi Licordari con la sua scanzonata ironia flemmatica. Come non ricordare Peppino Cannatà, minuto, espressivo e un volto da caratterista, un tipo flemmatico e preciso sul palcoscenico con battute spesso inventate al momento e riprese con maestria dagli altri, seppur fuori copione, segno di una padronanza scenica molto diffusa tra gli attori della Compagnia. Il figlio d’arte, Colino Cannatà, anch’egli appassionato e amante del teatro, fine attore e commediografo che ci ha lasciato attoniti in una sera da palco teatrale, scomparendo all’improvviso, anche lui, dalla scena terrena.
Ci ha lasciati prematuramente anche Mimmo Mercuri, persona mite, di gran cuore e di fede, oggi ricordato in occasione della Maratona dell’Assunta con un trofeo a lui dedicato. Turi Bevilacqua alias “Saltelli”, faceva parte della Compagnia D’Arte e, spesso, avendo una voce soave, interpretava le voci esterne alla scena con canti e frasi da copione. Pierino Paparatto anch’egli da ricordare per la passione da tecnico delle scene e delle luci. Un ricordo particolare va anche a Mimmo Nucera, attore e regista della Compagnia, fine scrittore, pungente e brillante romanziere con la vena dialettale, le cui estemporanee poesie sono parte di libri che si conservano con profonda devozione culturale. E tanti altri che ci hanno lasciati passando a miglior vita dal palco terreno a quello più in alto nel cielo. Li ricorderemo presto in una cerimonia speciale in loro onore.
La Compagnia D’Arte Nicotera, iscritta all’Unione Italiana Libero Teatro, è sempre stata molto affiatata, tanto da riuscire a portare in scena fino a 15 rappresentazioni teatrali durante un solo anno e per molti anni, ricevendo sempre l’apprezzamento del pubblico e della critica con molti premi, coppe e pergamene vinte sul palcoscenico della cultura teatrale calabrese. E’ in progetto l’apertura di un Museo D’Arte per ricordare la Cultura Teatrale nicoterese, con il materiale in possesso e quanto verrà donato da parte delle famiglie degli attori.
Come non ricordare “La Passione di Cristo” messa in scena negli anni ’60 che ha visito il debutto anche del sottoscritto, tra gli attori giovanissimi, con il ruolo di un paggetto alla corte di Ponzio Pilato, magistralmente interpretato dall’allora regista Paolo Visconti. Negli ultimi venti anni ho poi ricoperto la carica di Presidente della Compagnia nella cui veste commemoro Mimmo e tutti gli altri passati a miglior vita.
Con “La Passione di Cristo” abbiamo avuto grandi soddisfazioni che non derivavano solo dagli applausi del pubblico, ma era il vedere tra questi, tanti spettatori che si commuovevano perché presi e immersi nell’interpretazione di scena tragica e sofferente della Passione Cristica di un Cristo speciale che veniva interpretato in maniera mistica da N’zino D’Ambrosio, cresciuto in un corpo secco, sfilato e dotato di suo di un viso dai tratti scenici sofferenti.
In quegli anni ’60 si è portata in scena anche il “San Giovanni Decullatu” una commedia brillantissima in tre atti di Nino Martoglio. Negli anni ’70 il debutto con “L’Aria del Continente” sempre di Nino Martoglio.
Negli anni ’80 la compagnia D’Arte si è cimentata in una brillantissima commedia in tre atti di Antonio Russo Giusti: “L’Eredità della Zio Buonanima”, una nuova rappresentazione di grande successo di pubblico portata in giro per i teatri della Calabria. In questa commedia Mimmo Proto interpretava il ruolo comico e brillante di Don Antonio Favazza; Maria De Luca nella scena rappresentava magistralmente la cugina Mariantonia; Salvatore Licordari era il Notaio; Nicola Cannatà era Don Michelino; Mimmo Mercuri interpretava Santo, il marito di Mariantonia.
Nel 1983 si è portata in scena “Fiat Voluntas Dei”, un’altra commedia brillantissima in tre atti di Giuseppe Macrì. Nel 1985 è stata la volta della commedia brillantissima in tre atti di Nicola Manzari: “I Morti non Pagano Tasse”. L’anno successivo, il 1986, la Compagnia ha portato in scena “U Cortili da Paci” commedia brillantissima in due atti di Pippo Scamarcia con ben 18 attori sul palcoscenico.
Negli anni successivi la Compagnia ha visto portare in scena “A Botta”, commedia sempre brillantissima in tre atti scritta da Nicola Cannatà, segno di un livello culturale sempre più alto che nasceva quale frutto di una Compagnia teatrale di grande spessore e affiatamento artistico.
Anche con “L’Acqua Cheta” di Augusto Novelli in tre atti, il teatro brillante della Compagnia si arricchiva di un nuovo e più vasto repertorio teatrale. E’ stata portata in scena anche “Sogno di una notte di Mezza Sbornia” super brillantissima commedia scritta dal grande e indimenticabile Peppino De Filippo.
Negli anni 2000 la Compagnia assorbiva gli acciacchi dell’età di molti attori, consunti dal tempo, ma pieni sempre di entusiasmo. La necessità di avere nuove leve di giovani attori si sentiva, eccome.
In poco tempo mettemmo in scena “Forza Venite Gente” e “Il Gobbo di Notre Dame” due musical effervescenti con giovani attori che si son dimostrati di grande talento. Alcuni erano figli d’arte, ma tanti altri erano neofiti entusiasti nello scoprire le proprie doti artistiche, sotto la magistrale regia e scenografia di Ester Rascaglia e Teresa Mazziatelo. Tra gli attori e lo staff di truccatori vi erano i giovani: Eugenio Ienuso, Di Leo Domenico, Donato Arcuri, Luca Cupitò, Samuele Massara, Giuseppe Stilo, Francesco Solano, Aurora Spasari, Irene Mazza, Elisia Marra, Alessandro Mazza, Elisa Mazza, Eliana Di Leo, Marialuce Aurelio, Arianna Campisi, Antonella Mollese, Federica Lentini, Nicolas Costantino, Marcello Greco, Nicholas Costantino.
Questi ricordi delle commedie portate in scena e dei giovani che hanno proseguito, sono sicuro che a Mimmo Proto e a tutti gli altri saliti in cielo, faranno tanto piacere. Anzi, sono convinto che diventeranno alimento spirituale al pari di una preghiera che inviamo loro, con l’applauso di tutti noi che siamo oggi spettatori nel mentre sentiamo il dovere di alzarci in piedi, per ringraziare i nostri attori di tutto il bene profuso nell’arte e nella cultura, rendendo glorioso sia l’antico che il recente passato della Città di Nicotera. Si chiude un sipario per aprirne un altro.
“Un nobile cuore si spezza. Buona notte, dolce principe, e voli di angeli Ti portino contento al tuo riposo.” Amleto (Atto V, scena II)
Antonio Leonardo Montuoro
Presidente Compagnia D’Arte Nicotera.