Il sindaco Pino Marasco diserta l’incontro da lui stesso fissato con la Consulta dei commercianti e tutto il malumore accumulato nell’arco di circa cinque mesi di fronte agli atteggiamenti di chiusura assunti dall’amministrazione comunale in varie occasioni, esplode all’improvviso. Una rottura inequivocabile e non facilmente ricomponibile. A raccontare ogni cosa è Luciana Ceravolo, giovane presidente della Consulta. <Eravamo partiti col piede giusto – esordisce – poi abbiamo cominciato a interessarci dei problemi che ci riguardano da vicino a cominciare dal mare sporco e il carro s’è fermato. Alle nostre proposte di avviare la progettazione di un depuratore consortile per staccarci dalla Iam, è stato opposto un netto rifiuto. A parere di qualcuno la Consulta era nata per gestire eventi e non per interessarsi di altro>. Era la prima avvisaglia di un rapporto che rischiava di deteriorarsi rapidamente. E così <lo scorso 29 luglio – prosegue Luciana Ceravolo – ad un evento tenuto in piazza, faceva seguito un nostro articolo nel quale veniva sottolineato il pieno successo della serata latina “Nicotera magic night” organizzata senza alcun contributo pubblico. Una semplice verità che al sindaco, chissà perché, non piaceva proprio>.
Cominciava una sorta di guerra fredda durante la quale alle ripetute richieste di un incontro avanzate dai Commercianti, il sindaco rispondeva con il suo assordante silenzio. Ciò sino a quando, dopo un intervento alquanto critico di Luciana Ceravolo nel corso di un recente incontro tra associazioni, lo stesso primo cittadino non decide di fissare una riunione alla quale, però, non si presenta. E’ la goccia che fa traboccare il vaso. <Dal comportamento tenuto dal sindaco – rimarca il presidente della Consulta – emerge la mancanza di rispetto per i commercianti, che per essere presenti all’incontro avevano chiuso i negozi, nonché per la mia stessa persona. Una dimostrazione di cattivo gusto che un primo cittadino – continua – non dovrebbe permettersi né con una donna né verso alcun altro cittadino. Se il suo vuol essere un tentativo di sminuire l’importanza della Consulta e del suo presidente, sappia che io resterò al mio posto e continuerò a lavorare per i commercianti che hanno bisogno di un turismo ricco e di una città dinamica e non solo di iniziative che lasciano il tempo che trovano. Noi andremo avanti – conclude – e promuoveremo con le sole nostre forse tutti gli eventi utili alla categoria e all’intera città>.
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