Il vescovo Attilio Nostro trasferisce don Andrea Campennì a San Calogero e Calimera e per la comunità di Favelloni arrivano i giorni della tristezza e del dispiacere. A interpretare il pensiero dei fedeli e testimoniare il loro affetto verso un parroco che da ormai sei anni lavorava al fianco di umili e bisognosi per portare loro conforto in tutti i modi possibili, è Antonella Natale, responsabile del “Centro studi scalabrini”. Nel rimarcare la bontà dell’operato di don Andrea, accende i riflettori sulla sua presenza costante nel tessuto sociale per cui <tutti noi – afferma – vogliamo esprimere pubblicamente il nostro sincero ringraziamento e la totale riconoscenza per tutto quello che di buono ha fatto per questa comunità per la quale si è speso senza riserve, con dedizione e sacrificio, inaugurando una nuova stagione fatta di momenti profondamente innovativi di cui tutti noi abbiamo goduto>.
Senza nascondere il grande rammarico e il pieno disappunto dei fedeli che improvvisamente perdono la loro amata guida spirituale, la responsabile del “Centro studi scalabrini” auspica che tutto il lavoro fatto da don Andrea possa durare nel tempo perché <Favelloni – sottolinea – ha una storia completamente diversa da quella degli altri paesini limitrofi. Una storia di crescita, di progresso umano, religioso e sociale indissolubilmente legato ai missionari scalabriniani arrivati qui negli anni ‘70 suggellando un nuovo modo di fare comunità e un nuovo modo di fare evangelizzazione che, dopo tantissimi tempo, ha fatto e fa ancora oggi la differenza>. La preoccupazione è soprattutto quella che venga salvaguardato il patrimonio della biblioteca fondata dallo scalabriniano padre Maffeo Pretto e oggi custodito in parrocchia. Un patrimonio di oltre settemila volumi a disposizione <di tutta la comunità di Favelloni e di quanti sentono – conclude Antonella Natale – il bisogno di impegnarsi nella crescita spirituale> e che il vescovo Attilio Nostro <ha il preciso dovere di renderlo testimonianza viva e consapevole del messaggio di Cristo>.