“Basilio ultimo Metropolita Ortodosso di Reggio Calabria” è il tema della conversazione che il Prof. Rocco Aricò, Ricercatore presso il Dipartimento di Civiltà antiche e moderne dell’Università di Messina, terrà giovedì 26 ottobre presso la Sala Giuffrè della Biblioteca De Nava alle ore 16,45 nell’ambito degli incontri sul tema “la percezione del tempo tra antico, moderno e contemporaneità” promossi dall’Associazione Culturale Anassilaos e dalla stessa Biblioteca con il patrocinio del Comune di Reggio Calabria. All’incontro interverrà il Prof. Daniele Castrizio. Al centro dell’attenzione del giovane studioso reggino, profondo conoscitore della storia reggina e calabrese, la figura di Basilio, il cui pontificato la cronotassi dei vescovi e arcivescovi reggini pone tra il 1060 e il 1078, che è stato l’ultimo metropolita reggino ortodosso e di rito greco. La biografia e le vicende che lo ebbero per protagonista restano comunque incerte e tuttora oggetto di diversa valutazione da parte degli studiosi. Egli visse un momento storico travagliato per il Mezzogiorno d’Italia a causa dei Normanni che in breve tempo strapparono all’Impero d’Oriente le regioni del Sud e nel 1060 conquistarono finalmente Reggio dopo un lungo e sanguinoso assedio. L’atteggiamento da essi nutrito verso i presuli di rito greco, che fin dai tempi degli imperatori Leone III l’Isaurico e Costantino il Copronimo, erano stati sottomessi al Patriarca di Costantinopoli da cui ricevevano la consacrazione, era di grande diffidenza. Nella conquista dei territori dei Romei essi d’altra parte erano sostenuti dal papa di Roma (soprattutto Niccolò II e Gregorio VII pontefice dal 1073 al 1085) e la loro politica religiosa puntava a restituire a Roma la giurisdizione su vescovi e arcivescovi dei territori conquistati. Per cui non stupisce che secondo alcune fonti Roberto il Guiscardo cacciasse da Reggio l’Arcivescovo Basilio e nel 1078 nominasse quale suo successore il normanno Arnolfo anche se è difficile comprendere i diciotto anni di pontificato che la cronotassi gli attribuisce. Altri studiosi sostengono invece che Basilio non riuscì a insediarsi nella sede reggina per l’occupazione della città da parte normanna e sia dunque da considerare “electus” e cioè non intronizzato. Padre Francesco Russo (Storia dell’Arcidiocesi di Reggio Calabria) fornisce ulteriori ragguagli sulle vicende che hanno interessato il nostro presule il quale in odio a Gregorio VII, che aveva avallato il suo allontanamento da Reggio, si rivolge all’antipapa Clemente III, che l’imperatore Enrico IV aveva intronizzato a Roma, chiedendo di essere ristabilito sul trono “de suae sedis eversione” come si ricava dalla risposta dell’antipapa. Lo stesso autore riferisce che il Patriarca di Costantinopoli Leone III Grammatico lo scelse, insieme all’Arcivescovo Romano di Rossano, per condurre trattative con papa Urbano II alfine di risolvere lo scisma del 1054. Si tratta di una personalità complessa e combattiva, espressione di una realtà politica e geografica in trasformazione da cui scompariva per sempre con la sconfitta dei Romei ogni traccia del glorioso impero romano.