Ex allievi del Liceo “V. Gerace” di Cittanova si ritrovano dopo 50 anni e vincono un Concorso Letterario

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È tutto nato per caso

Ed è così che una classe dello storico Liceo Ginnasio “V.Gerace” di Cittanova sceglie di rincontrarsi dopo 50 anni per rimarcare gli anni della spensieratezza, ricordare volti e avvenimenti e tra emozioni ricche di momenti unici nasce l’idea di scrivere a più mani un racconto breve e così veniva alla luce “Il tavolino” intorno al quale trascorrevano periodicamente qualche momento di sano relax.

Da lì l’impulso di uno dei partecipanti a presentare il progetto al “Premio letterario città di Pomezia” un modo per mettersi in gioco tra compagni di scuola che negli anni 69/70 sono riusciti a mantenere salda la loro amicizia.

Come si suol dire: “tutto quello che nasce per scommessa arriva a raggiungere la vetta”, ed è proprio così che i “Liceali” oggi con qualche anno in più vincono il premio letterario aggiudicandosi il primo posto.

I partecipanti della mitica 2 B Liceo Ginnasio sono:

Mario Vincenzo Chizzoniti

Francesco Cimino

Arcangelo Cordopatri

Luciano Guarnieri

Michele Longo

Eugenio Lo Schiavo

Giovanni Mileto

Antonio Orlando

Teodoro Emanuele Strangi

Con questa  motivazione la giuria di Pomezia ha ritenuto di premiare ,con il 1° posto, il racconto ” Il Tavolino” .

“Il tavolino di Onofrio Mamertino Gruppo E.L.O.D.M. Il tavolino è un’opera insolita che, attraverso la personificazione di oggetti d’arredo comuni, crea una storia sorprendentemente incentrata sulle relazioni che si sviluppano all’interno di un gruppo di mobili. La narrazione, intrisa di umorismo e ironia, offre una straordinaria allegoria della vita e delle relazioni umane osservate in un ambiente domestico spogliato di figure umane. In assenza di personaggi umani, la storia sottrae alla percezione abituale sia gli oggetti familiari, sia le situazioni comuni e trasforma dei manufatti inanimati, i mobili, in personaggi antropomorfi capaci di esprimere i propri sentimenti. Attraverso la personificazione dei mobili, la narrazione sviluppa un intero ventaglio di dinamiche emozionali da cui emerge un mondo immaginario incentrato sul desiderio di crescita del giovane Tavolino, sulle sottigliezze romantiche della Sedia Vienna, sull’eleganza regale della Lampada ad arco, sulla sapienza del vecchio Guardaroba. La giuria ha riconosciuto nel Tavolino un’opera che sfida le convenzioni e offre un’interpretazione unica della vita quotidiana grazie a un uso creativo del linguaggio in cui risuona la tecnica narrativa dello straniamento, già identificata dai formalisti russi all’inizio del XX secolo. Questo racconto è un eccellente esempio di come la letteratura possa trasmettere una comprensione nuova alle cose, meritandosi pienamente il primo premio nella sezione racconti o novelle della XXXII edizione del Premio letterario internazionale Città di Pomezia”.

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