Luci nuovamente spente sulla sanità nicoterese. Dopo un breve periodo in cui tutto sembrava cominciare a muoversi nella direzione giusta con l’attivazione di nuovi ambulatori e il ripristino della guardia medica h24, i vertici dell’Asp hanno nuovamente innestato la marcia indietro aprendo la porta a prospettive per nulla confortanti. L’elenco delle negatività, infatti, non è corto. Da tempo è andato in pensione il dottor Franco Stilo, responsabile della struttura poliambulatoriale e del servizio ticket per patologia. Dalle scrivanie dell’Asp non è partita alcuna disposizione per la sua sostituzione e, ad oggi, non solo il poliambulatorio non ha un coordinatore, ma tutti i cittadini che hanno bisogno di autorizzazione all’esenzione ticket per patologia sono costretti a rivolgersi agli uffici di Vibo Valentia. Conseguenziali i disagi specialmente per le fasce più deboli e per gli anziani che fanno fatica a raggiungere il capoluogo. Da qualche, poi, giorno risulta chiuso anche l’ambulatorio di allergologia. Lo specialista Mario Condoluci, che da tanti anni curava l’ambulatorio, si trova in ferie e, al rientro, appenderà il camice al chiodo per raggiunti limiti di età.
Anche in questo caso nessuna sostituzione in vista. Grosse preoccupazioni anche per quanto riguarda lavori di manutenzione e appalti da portare avanti per la riqualificazione dell’immobile ospedaliero. Da circa un mese rimane al buio il piazzale antistante l’ambulatorio di guardia medica con serio pregiudizio per la sicurezza di utenti e personale medico che si muovono in zona anche di notte. Probabilmente, per cercare in qualche modo di recuperare un minimo di illuminazione rimangono sempre accese le luci della struttura sanitaria le cui porte d’ingresso, comunque, restano aperte h24. Tutto qui? Neanche per sogno. Al secondo piano del nosocomio dove vengono ospitati alcuni ambulatori, sono stati effettuali lavori per la riqualificazione dei bagni. Probabilmente, si puntava a creare un centro Cup per le prenotazioni, ma, successivamente, tecnici e operai hanno smontato ogni cosa e non si son più fatti vedere. Tutto il materiale di risulta è stato portato nel piazzale laterale dell’ospedale e fa brutta mostra di sé in attesa di eventuale smaltimento.
Di carenze ce ne sono altre. Utenti e personale dipendente “combattono” ogni giorno per provare a tenere chiusa la porta attraverso cui si accede a laboratorio di radiologia, punto prelievi e guardia medica. Basta che soffi il vento perchè le ante si spalanchino creando non pochi disagi. Non è entrato ancora in funzione neppure il cancello d’ingresso della struttura recentemente rifatto di sana pianta e dotato di videocitofono. Nessuna notizia neppure per la riqualificazione delle pareti esterne del nosocomio le cui gabbie in ferro continuano a rimanere esposte al logorio della salsedine. In fondo al tunnel, però, c’è una fiammella: per accorciare le liste d’attesa spintesi ormai all’autunno del 2024, l’Asp ha autorizzato due rientri pomeridiani mensili per poter effettuare la “Moc”. Mai perdere la speranza!
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