Dimensionamento, Mileto perde l’autonomia. Lettera del sindaco Giordano alla cittadinanza

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Non si placa il malcontento nelle comunità penalizzate dal Piano di dimensionamento della rete scolastica. La tensione, oltre che a Nicotera, è alta anche a Fabrizia e Mileto, due realtà che faticano a metabolizzare le scelte fatte dal consiglio provinciale nel corso dell’ultima seduta. Nella capitale normanna, rimasta tagliata fuori dalla distribuzione delle autonomie nonostante sia uno dei più grossi centri della provincia, il sindaco Salvatore Fortunato Giordano ha indirizzato alla cittadinanza e al mondo della scuola una lettera scritta di getto e che riportiamo per intero:

<Cari Cittadini, Care famiglie, Cari docenti e alunne/i, caro personale Ata dell’IC di Mileto, le nostre civili proteste portate anche nell’aula del Consiglio Provinciale di Vibo Valentia non sono servite. La Provincia ha licenziato un Piano di Dimensionamento, che danneggia il territorio, ma soprattutto Mileto. A cascata: norme nazionali, regionali e provinciali, che prevedono la riduzione delle dirigenze, elevando il numero di alunni per poterle mantenere (almeno 900), applicate in maniera rigida, al solo scopo di risparmiare qualche milione di euro, ma ancor più grave di adeguarsi supinamente a scelte ritenute sbagliate, nonché la previsione che in caso di mancanza dei “numeri” gli istituti con meno alunni vengano aggregati a quelli più vicini con più alunni; una riformulazione di alcune aggregazioni solo per accontentare qualcuno, ammantando le stesse come scelte obbligate da norme superiori, determinano invece la sconfitta dei territori e con essa la sconfitta della politica.

I nostri territori avrebbero avuto bisogno non di singoli arroccamenti per salvaguardare singole egoistiche posizioni, bensì di una unica voce forte per rifiutare scelte che riducono il Vibonese sotto tale aspetto alla Cenerentola della Calabria. Vieppiù, in un territorio dove l’azione contro le ” Forze del Male” deve essere unitaria e deve partire, così tutti dicono a parole, dalla Scuola.

Segnaliamo l’ incoerenza delle politiche sulla scuola stessa: da un lato milioni di euro per rafforzare le strutture murarie (Mileto non si è fatta sfuggire l’occasione e oltre ad aver provveduto a fare ristrutturazioni straordinarie su 4 plessi, ha ottenuto 6 milioni di euro con appalti già aggiudicati per costruire tre nuove scuole all’avanguardia); dall’altro, per risparmiare pochi spiccioli, si sfoltisce la già ridotta schiera di dirigenti, creando, al contempo, frustrazione nelle varie Comunità e depauperamento dei “presidi di legalità”. Certo per Mileto scelte del passato, di circa dieci anni fa, di voler a tutti i costi lasciare solo l’Istituto Comprensivo, rinunciando anche all’omnicomprensivo con la locale Ragioneria e, soprattutto, isolandosi dai paesi vicini (Ionadi, San Costantino, Francica e Filandari che, guardando lontano, si erano già da un decennio aggregati) , unitamente alle attuali norme restrittive, hanno provocato che Mileto non abbia una sua dirigenza scolastica. Ma possiamo dirlo a vice alta: Mileto ha, di fatto, perso la sua piena dirigenza già da oltre sette anni, avendola solo in reggenza proprio per quelle scelte. L’ultimo DS stabile è stata la d.ssa Prostamo. Da allora solo reggenze.

Quest’anno si era riusciti, grazie all’iscrizione dei ragazzi del San Giuseppe, a superare di poche unità la quota di 500 precisamente 505, ma anche questo è servito solo ad avere il DS a reggenza l”Ing. Scalamandré, che comunque va ringraziato per il suo tentativo di ammodernare la scuola. Ma è chiaro: il calo demografico, unito a norme che anziché prendere atto di ciò si muovono in senso contrario; scelte del passato, norme attuali indecenti, determinano il definitivo provvedimento di accorpamento di Mileto con San Costantino, comune con molti meno alunni di Mileto, per via delle politiche non di oggi, ma del passato. Le Nostre civili proteste portate anche nell’aula del Consiglio Provinciale di Vibo Valentia non sono servite. La Provincia ha licenziato un Piano di Dimensionamento, che danneggia il territorio, ma soprattutto Mileto.

Nè per far cambiare idee rispetto alle prime proposte è valso far presente che Mileto è 4 paesi insieme nè che ha già difficoltà di gestione con un DS sul posto , nè le radici storiche di Città Normanna nè di Sede unica Episcopale del Vibonese nè ancora Centro religioso data l’opera di Natuzza anche in divenire nè della necessità su questo territorio di non abbassare la guardia nè la nostra univoca reazione e civile protesta. I nostri territori avrebbero avuto bisogno non di singoli arroccamenti per salvaguardare singole egoistiche posizioni,

Nulla! Cari ragazze/i , Cari docenti, Cari genitori, Cari Ata, nulla di tutto ciò hanno inteso ascoltare, chi di dovere, trincerandosi dietro formule normative incomprensibili e inaccettabili. Questo il quadro!Certo la scuola a Mileto ci sarà e ci saranno ritengo anche problemi per San Costantino, Francica, Ionadi e Filandari. Se il loro dirigente doveva dividersi su quattro paesi ora dovrà esserlo su 8 e tra questi ci saranno 2 centri di grosse proporzioni come Mileto e Paravati. Ecco perché forse sarebbe stato meglio unire le forze e fare una lotta unitaria per chiedere più dirigenze per il Vibonese e quindi magari facendo altre aggregazioni garantendo la dirigenza anche a Mileto. Così non è stato! Ne prendiamo atto. Valuteremo insieme ai nostri legali, senza però esporre l’Ente ad azioni inutili e dannose, e se ci sarà qualche spiraglio lo percorreremo.

Di una cosa sono convinto: i docenti, il personale Ata, le famiglie e i ragazzi/e continueranno a fare scuola a Mileto e Noi saremo sempre vicini alle Istituzioni scolastiche, come in questi anni, convinti che la Scuola, sia veramente un baluardo per la crescita civile della Nostra Comunità e un presidio di legalità. I tempi evolvono e con essi anche le norme…L’importante che chi di dovere faccia un esame di coscienza.

Al nuovo DS faremo presenti, insieme, quelle che sono le esigenze del territorio e delle famiglie. Sono convinto che con il dialogo supereremo, sempre insieme, questo momento delicato e che ne usciremo più forti che mai>.

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