È trascorso un anno dalla tragica notte del 25/26 febbraio 2023, quando nel naufragio del barcone persero la vita 94 migranti, di cui 34 bambini, senza considerare i dispersi che non avranno mai un’identità ed una sepoltura.
Nella nostra memoria rimangono le vittime, così come rimangono le responsabilità non ancora accertate e le risposte inadeguate di coloro che rappresentano le istituzioni.
La società civile attende ancora l’esatta e chiara ricostruzione degli eventi e, soprattutto, l’accertamento della inadeguata capacità d’ intervento per garantire il salvataggio previsto dalle leggi internazionali che regolano il soccorso in mare.
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