Maggio, 1943. In una Palermo deserta, una donna elegantemente vestita procede con passo risoluto tra le macerie, provocate dalla Seconda guerra mondiale: palazzi sventrati, strade interrotte da paurose voragini e allagamenti, povertà assoluta.
Camminando raggiunge un magnifico palazzo del Settecento, avvolto in una nuvola di polvere per la violenza del recente bombardamento alleato.
La donna è Beatrice Filangeri di Cutò, principessa di Lampedusa.
È appena giunta da Capo d’Orlando, dove si era rifugiata per sottrarsi alla furia della guerra su Palermo, ma il luogo in cui ha vissuto la reclamava e lei ha deciso di tornare. Per restare. Accampata nel palazzo pericolante, Beatrice deve procurarsi da mangiare, e affrontare gli arrampicatori sociali che godono della distruzione della sua casa. C’è uno sguardo però a spiarla, quello di Eugenia, una ragazza di vent’anni figlia di un noto avvocato della città. Eugenia è sbalordita dalla ostinata libertà con cui l’aristocratica si comporta. Le due donne non tardano a incontrarsi. Tra iniziali sospetti e resistenze, la principessa costruisce con Eugenia un’inedita complicità. Una notte, confessa alla ragazza che nel suo rifugio di Capo d’Orlando ha iniziato a scrivere un romanzo. Si intitola L’eclissi. La storia è fondata sul tramonto di un’epoca e di una classe, l’aristocrazia. Beatrice comincia poi a parlare di suo figlio Giuseppe Tomasi, sfollato con sua moglie nelle campagne di Capo d’Orlando…
Intanto con l’aiuto di Eugenia la principessa progetta l’ultima grande festa da ballo della storia della Sicilia: un ricevimento a Palazzo Lampedusa dove saranno invitati i Lanza di Trabia, i Moncada, i Florio, i Whitaker, i Valguarnera, i Chiaromonte, i Monroy, i Tasca d’Almerita, i Mantegna di Gangi, i Filangeri.
È un invito singolare, ardito, spregiudicato per un ultimo ballo sotto le bombe.
Eugenia, desidera studiare fisica all’università; il padre gliel’ha proibito e in più le ha organizzato un matrimonio con il figlio di un suo socio in affari, mentre lei è innamorata di un puparo.
La principessa, oltre a prendere sotto la sua protezione Eugenia, che manda in una villa sperduta in campagna per sottrarla alle pretese paterne, Beatrice salva una bambina rimasta sotto le macerie, impedisce a soldati tedeschi di violentare quattro ragazze e nasconde degli ebrei. Ma l’impresa che sta più a cuore a questa donna eccezionale è il racconto del passato; sarà suo figlio Giuseppe Tomasi di Lampedusa dopo la sua morte a consegnare al mondo il romanzo Il gattopardo in cui le idee di Beatrice brilleranno di luce immortale.
Un libro meraviglioso, ricco di insegnamenti. Molte frasi mi hanno fatto riflettere e sognare.
Leggere questo libro per me è stata un ulteriore conferma che:”un libro è un amico fidato, che mai ci tradirà. Un libro ci fa sognare, volare, conoscere, amare la storia, respirare e vivere”.
Un libro prezioso che consiglio a tutti di leggere.
Ruggero Cappuccio (Torre del Greco, 1964) è scrittore, drammaturgo e regista. Tra le sue opere: Delirio marginale (premio Idi 1993) e Il sorriso di San Giovanni (premio Ubu novità italiana 1997), di cui ha firmato la regia anche per il cinema. Ha lavorato con Luca Ronconi, Riccardo Muti, Rimas Tuminas e Jan Fabre. Per Rai International ha curato la regia di Lighea, tratto dall’omonimo racconto di Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Il suo ultimo film è Shakespea Re di Napoli (2023). Con La notte dei due silenzi è stato finalista al premio Strega 2008. Gli altri suoi romanzi sono Fuoco su Napoli (Feltrinelli, 2010; premio Napoli e premio Vittorini, 2011), La prima luce di Neruda (Feltrinelli, 2016) e Capolavoro d’amore (Feltrinelli, 2021). Inoltre ha pubblicato Paolo Borsellino. Essendo Stato (Feltrinelli, 2019), diventato un docufilm che ha diretto per Rai 1 e Rai Storia.