Nicotera, i bambini dello “Scardamaglia-Longo” alla scoperta della natura

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Mezza giornata a contatto con la natura per ammirarne i colori, scoprirne i profumi, ascoltarne i rumori. Nonostante il caldo cocente, che, comunque, tra i filari di ulivi della Fattoria didattica dei f.lli Mafrica – quattro ettari di verde quasi tutti in piano – s’avverte poco, i bambini della scuola materna dell’ “Ente morale Scardamaglia-Longo” di Nicotera possono scorrazzare in lungo e in largo alla scoperta di un mondo che li carica di scoperte e di emozioni. Sotto l’occhio attento di genitori e nonni, delle maestre Caterina Castagna, Michela Mauro e Maria Giovanna Famà, nonchè delle collaboratrici Antonella Mollese e Rosa La Rosa, della presidente dell’Ente morale, Marisa Montuoro, e del vicepresidente Carmelo Lebrino, si muovono a tutto campo. Il loro vocìo festoso si diffonde tra gli alberi e l’erba dei prati. Ad ogni passo, c’è una scoperta; c’è un qualcosa che li avvolge e li trascina alla gioia. In cattedra, per un giorno, non ci sono le loro maestre, bensì i proprietari della fattoria: Giovanni Mafrica, ottimo dispensatore di insegnamenti, e il fratello Leo, gran cerimoniere, pronto a mettere tutti gli ospiti a loro completo agio.

La prima lezione vede i bambini felici dii pasticciare con terriccio e piccoli vasi da riempire. Giovanni spiega loro l’importanza della terra, la composizione delle piante e i principali accorgimenti per metterle a dimora. Hanno tutti tre anni o poco più, ma la loro attenzione è massima e la facilità con cui mettono in pratica i suggerimenti del loro nuovo “maestro” è disarmante. Poi, comincia il secondo step, quello che porta gli scolaretti dello “Scardamaglia-Longo” a fare conoscenza con il mondo degli animali e la loro frenesia tende a lievitare. Vorrebbero tutti acchiappare papere, galline, pappagalli. Si avvicinano senza paura al recinto dei pony, aiutati dai genitori riescono anche ad accarezzarli. Non li spaventano neppure strani maialini nati da incroci delle loro mamme con i cinghiali.

Poi la corsa tra ulivi e siepi di fiori, l’incontro con un docile cavallino bianco che si lascia far di tutto, la gioia che esplode nell’inseguire le farfalle. Il tempo passa e nessuno se ne accorge. Arriva il momento della merenda, del buon pane insaporito con il rinomato olio del frantoio Mafrica. A mezzogiorno, scocca l’ora del ritorno a casa. I bambini lasciano la tenuta Mafrica stanchi, ma felici. Si portano dietro i vasetti con le piantine da loro stessi messe a dimora. Un’esperienza sicuramente da ripetere nella consapevolezza che il contatto con la natura, a differenza della città, regala sempre emozioni nuove e diverse, ma anche altamente formative. Emozioni che non si dimenticano.

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