Giovanni Toschi arriva già alle prime battute del programma dei Caffè letterari la giornata dedicata allo sport e si registra subito un gradito ritorno del mondo del calcio, l’ala funambolo che negli anni 70 è diventata un idolo, prima a Lucca e Mantova dove è nato come calciatore, poi nella Reggina Calcio di Granillo e Dolfin , per consacrarsi infine in serie A a Torino e Cesena, poi a Foggia, Novara e Viareggio. Un grande campione a dispetto dell’altezza, Toschi è la figura romantica di un calcio che non c’è più, fatto di passione, impegno, fedeltà, indipendentemente dalla categoria in cui è stato impegnato.
Toschi è ricordato ancora oggi come “l’uomo della provvidenza” perché, imprendibile com’era, segnava solo i gol che contavano.
Di lui abbiamo ancora oggi le parole di Sandro Ciotti: tipica ala giocattolo che ricorda per stile e rapidità. Dribblatore sconcertante e tiratore efficace dalla media e corta distanza, sfrutta le capacità di opportunista per realizzare i gol in piena zona Cesarini.
Tonino Raffa lo descrive così: Attaccante brevilineo, dribbling ubbriacante in velocità, Toschi è stato un furetto capace di mettere in crisi tanti avversari… E’ stato ribattezzato topolino, ma era un topolino capace di scalare le montagne più rocciose.
Toschi sarà a Reggio per presentare la sua autobiografia scritta a quattro mani con Paolo Bottari dal titolo Toschino,
Saranno della serata Tonino Raffa, Franco Iacopino, Paolo Bottari, Irene Pignata, rappresentanti della Reggina calcio e i tanti tifosi amaranto che hanno nella memoria le imprese di questo straordinario calciatore.
I saluti iniziali, come sempre, di Ezio Privitera e Pino Bova.